Passeggiando nervosamente nel corridoio dell'ospedale, con in mano il suo cellulare e quello di Louis, Harry si chiedeva cosa dire al suo patrigno. Avrebbe dovuto essere a lavoro, non ad aspettare notizie sulla salute di uno sconosciuto, che pagava per fare sesso. "Che cazzo" sibilò fermandosi di colpo e scuotendo la testa, decidendo di chiamare l'ufficio e inventarsi una scusa. In quel momento, la dottoressa che era intervenuta a casa di Louis, uscì da una porta e gli passò affianco. Harry rinunciò alla telefonata e la raggiunse: "Scusi, come sta Louis?". Si rese conto di come potesse sembrare disperato, ma era troppo stanco e spaventato per preoccuparsene. Il medico sospirò, poi rispose a bassa voce: "Stabile, stai tranquillo. Prova a chiedere alla reception di ematologia, probabilmente te lo faranno vedere se il suo medico è d'accordo", poi si allontanò con un piccolo sorriso di incoraggiamento.
Il giovane rimase fermo sul posto, cercando di processare quelle informazioni. Se Louis stava meglio, avrebbe solo dovuto cercarlo per ridargli il telefono ed andarsene. Non aveva ragione di restare, si disse annuendo tra sé. Aveva passato la notte in bianco ed era in notevole ritardo per il lavoro, quindi la cosa più logica da fare era trovare questo reparto di ematologia menzionato dalla dottoressa, restituire l'oggetto a Louis e salutarlo. Passandosi una mano tra i capelli, con un sospiro Harry si avviò verso gli ascensori dove un cartello indicava dove si trovassero i vari reparti.
Raggiunto il reparto, Harry si diresse verso il bancone dove sedeva un'infermiera non troppo giovane. "Scusi, sto cercando Louis Tomlinson. Mi hanno detto di parlare con il suo medico ma non so dove trovarlo" spiegò in tono educato. La donna lo squadrò inespressiva, poi afferrò una cornetta, informandolo: "Le chiamo subito il Dottor Weldon". Harry riconobbe il nome, era lo stesso indicato sul tesserino che aveva consegnato ai medici dell'ambulanza su indicazione di Louis. Dopo pochi minuti, lo specialista convocato uscì dal reparto con un sorriso di circostanza e porse la mano al più giovane. Era un uomo di circa cinquant'anni, con i capelli brizzolati e gli occhi marroni. "Salve" lo salutò Harry, stringendogli la mano. In tono professionale, il medico si affrettò ad informarlo: "Louis è sveglio, abbiamo somministrato concentrati di fattore VIII per fermare l'emorragia", Harry si limitò ad annuire, senza capire di cosa stesse parlando, ma non osando contraddirlo in alcuno modo. Il dottore fece un respiro, prima di proseguire, guidandolo all'interno del reparto: "La terapia con anticorpi monoclonali in via sottocutanea è piuttosto efficace ma, come ho già spiegato al mio paziente, in caso di emorragie post-traumatiche non è sufficiente". L'uomo con il camice si fermò davanti a una porta, dando una leggera pacca sulla spalla di Harry: "Può andare da lui, io torno a lavoro, arrivederci". "A-arrivederci" balbettò Harry, frastornato da tutte quelle informazioni che non capiva.
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CUORE E SANGUE LARRY FANFICTION
Fiksi PenggemarDopo una giornata di lavoro, era sembrata una buona idea raggiungere quel quartiere alla ricerca di semplice sesso a pagamento. Invece, Harry aveva incontrato una persona particolare come Louis, che offriva molto di più ai suoi clienti. Una relazion...