CAPITOLO 27

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Harry non rimase a dormire da Louis, ma se ne andò subito dopo essersi fatto una doccia. Come sempre, il sesso era stato fantastico ma subito dopo si era sentito a disagio ed aveva preferito tornare a casa sua. Louis lo aveva salutato con il solito sorriso gentile, rifiutando di essere pagato perché glielo doveva. "La prossima volta chiedimi qualche extra, così ti farò pagare di più" aveva scherzato, facendogli l'occhiolino ed Harry era rimasto basito, senza essere in grado di replicare perché non aveva idea di cosa intendesse per extra.

Il mattino dopo, arrivò in ufficio in anticipo ed una persona notò subito il suo buonumore. "Qualcuno ha scopato, ieri notte!" lo salutò Nick , entrando nel suo ufficio senza essere stato invitato. "Levati dai piedi" rispose Harry infastidito: "Devo lavorare". Con una risatina, il suo ex si dileguò velocemente, dopo avergli lanciato uno sguardo allusivo. Prima che Harry potesse riflettere su quello strano comportamento, Robin lo chiamò sulla linea interna per chiedergli di vedersi. Quindi, raggiunse il patrigno nella piccola sala riunioni e lo salutò con un sorriso incerto. L'uomo più maturo sembrava piuttosto irritato. "Kate è oberata di lavoro, Harry. Come ti ho già detto più di una volta, dobbiamo assumere un assistente anche per te" gli spiegò brevemente. Kate era l'assistente barra segretaria di Robin ed Harry le affidava da sempre alcuni piccoli compiti indispensabili. Si mosse a disagio sulla sedia, avevano affrontato diverse volte quel discorso, senza trovare una soluzione. Harry voleva sempre fare tutto da solo, ma poi c'erano delle scadenze che lo costringevano a chiedere un affiancamento e gli era sempre parso naturale affidarsi a Kate. Robin, da parte sua, non gradiva che la donna venisse distratta dalle sue regolari mansioni per gestire le urgenze di Harry. "Non mi serve nessuno" rispose, come sempre, Harry. Il patrigno scosse la testa e ribadì: "Vieterò a Kate di assisterti, non capisco perché devi essere così testardo. Troveremo qualcuno che sopporti, ti lascio scegliere liberamente, perché è un lavoro molto semplice e va bene chiunque, non serve esperienza. Ma hai una settimana per risolvere, altrimenti deciderò io e dovrai adeguarti". Harry annuì, sconfitto. Odiava quella parte del lavoro, non era capace di valutare delle persone e odiava il pensiero di dividere l'ufficio con un estraneo.

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