CAPITOLO 43

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Due mesi dopo, Harry aveva stabilito una sua routine che gli permetteva di evitare di sbattere la testa contro il muro. Ogni giorno, dopo il lavoro, usciva con Nick per andare in qualche club. Bevevano entrambi abbastanza da perdere ogni freno inibitorio, ma non tanto da stare male. Poi, prendevano un taxi per andare a casa e fare sesso. La maggior parte delle volte, Harry ricordava ben poco delle loro attività. Solo qualche flash di corpi nudi, lingue e bocche. Nick preferiva fare l'attivo, ma a volte Harry prendeva il sopravvento ed era lui a prenderlo in modo scoordinato e confuso. Per fortuna, ricordavano sempre di usare delle precauzioni. Il fine settimana non si vedevano, non si sentivano neppure. Harry usava il tempo libero per recuperare un pò di sonno e chiamare sua madre, assicurandole che fosse ancora vivo. Non sapeva se Nick vedesse qualcuno, nei weekend. La cosa non gli interessava minimamente. Probabilmente, quasi niente gli interessava più

Passarono altri due mesi, prima che Robin chiamasse Harry nel suo ufficio in tono piuttosto serio. Quella mattina, come era ormai abitudine, Harry era arrivato in ufficio con un notevole ritardo. Il giovane si diresse di malavoglia dal patrigno, entrando a testa bassa e sedendosi subito di fronte alla scrivania di Robin. "Io e tua madre siamo molto preoccupati per te" esordì in tono calmo l'uomo: "Abbiamo intuito che la relazione di cu ici avevi parlato è finita piuttosto bruscamente, anche se non hai detto nulla". Il figliastro si limitò ad annuire, poco propenso a spiegare l'accaduto. Robin sospirò: "Non voglio costringerti a parlarne, se non vuoi. Ma, non puoi andare avanti in questo modo". Con un sospiro, l'uomo più anziano cambiò tono: "Posso essere comprensivo con te, come marito di Anne. Ma non posso farlo come proprietario di questa azienda. Sei sempre in ritardo, non completi i compiti assegnati e sono sempre costretto a passarli ad altri. Non posso tollerarlo più". Il giovane si mosse a disagio sulla sedia, annuendo nuovamente prima di sussurrare: "Mi dispiace, ho solo bisogno di tempo". Robin si alzò dalla scrivania, l'espressione cupa: "Non posso darti più tempo, devi riprenderti Harry. Ti concedo un'ultima occasione per dimostrarmi che puoi ancora essere una risorsa, per questa società. Ti sto assegnando un incarico importante, dovrai partire per qualche giorno. In questo modo, potrai anche allontanarti dalla pessima influenza di Nick. Lo farò trasferire ad un altro piano, ti sarà più facile evitarlo". Harry capì che non aveva molta scelta, sospirò e chiese: "Cosa devo fare?".

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