CAPITOLO 49

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Prima che Louis potesse replicare, Hidda si affacciò sulla porta lasciata aperta da Zayn. "Scusate" li interruppe in tono incerto: "Signor Tomlinson, una persona chiede di lei". Louis sbiancò a quelle parole, chiedendo: "Chi?". "Un uomo, viene da Londra. Mi ha detto di chiamarsi Kurt". "Non lo faccia entrare, esco io" si affrettò ad istruirla, prima di aggiungere a voce bassa, fissandola in viso: "Non dica nulla al signor Malik, risolverò in pochi minuti". La donna sembrò combattuta, poi annuì mentre Louis usciva velocemente, ignorando lo sguardo sorpreso e preoccupato di Harry.

Dopo aver riposto ordinatamente i documenti, Harry salì lentamente al piano di sopra attardandosi sulla scala nella speranza di udire la porta d'ingresso. Era in ansia per Louis, sperava che rientrasse effettivamente in casa, dopo pochi minuti. Dalla cucina, sentiva la voce di Hidda che si rivolgeva al piccolo Miki, in tono affettuoso. Malik doveva essere in camera sua. Con un sospiro, giunse davanti alla porta della propria stanza, senza però decidersi ad entrare. Lasciò passare del tempo, sperando che nessuno lo notasse fermo nel corridoio. Finalmente, dopo un tempo interminabile sentì aprirsi la porta principale e si affrettò a tornare verso le scale, per controllare che fosse Louis. Abbassandosi per riuscire a vedere, poté distinguere due sagome e cercò di afferrare cosa si stessero dicendo. Lo sconosciuto usava un tono alto e brusco, mentre la voce di Louis suonava molto più bassa ed incerta. "Sono dovuto venire io a cercarti" lo stava rimproverando l'uomo, aggiungendo altro che Harry non riuscì a cogliere. Una pausa, poi Louis rispose a voce molto bassa, il manager riuscì solo a cogliere qualche parola: "Siamo a posto, ora". L'altro uomo emise una specie di grugnito, in risposta aggiungendo poi distintamente: "Ora sì, abbiamo chiuso i conti", fece una risatina cattiva: "Non ho dovuto neppure farti male per avere i miei soldi, stavolta. Addio, Tomlinson". La porta si chiuse con un colpo sordo, mentre Harry restava in cima alle scale, riflettendo sulle ultime parole. Gli tornò alla mente quando Louis lo aveva chiamato, chiedendogli aiuto. Lo aveva trovato sanguinante per una ferita da taglio. Era stato quell'uomo? Mentre rifletteva, Louis aveva già salito e se lo trovò davanti, con il viso arrossato ed i capelli in disordine. "Louis, stai bene?" gli chiese d'intinto, muovendosi verso di lui. Ma l'altro lo fissò, senza rispondere, con uno sguardo sorpreso e spaventato. Poi, si voltò dandogli le spalle e proseguì con passo veloce per raggiungere la propria camera.

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