CAPITOLO 76

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"Non esattamente" sussurrò Louis, con aria colpevole, fissando Harry e sospirando prima di precisare: "Gli ho mentito su molte cose. E ho mentito anche a te, mi dispiace". "Cosa intendi?" chiese l'altro, confuso e preoccupato. Il maggiore abbassò le spalle, confessando: "Ho mentito a Zayn su cosa facevo prima e ti ho fatto credere che sapesse la verità". Harry restò in silenzio, comprendendo le ragioni dell'altro senza sentirsi di condannarlo. Dopo una pausa troppo prolungata, il manager si decise a chiedere: "Cosa gli hai detto?". Louis rispose senza guardarlo, la voce un sussurro: "Volevo iniziare una nuova vita, lasciarmi tutto alle spalle. Quando ho saputo che ti avrei rivisto, ho inventato una storia per giustificare che ci conoscessimo".

"Cosa?" chiese ancora Harry, alzando la voce. Louis si sforzò di incontrare i suoi occhi, senza nascondere il senso di colpa e di vergogna che provava mentre bisbigliava appena: "Gli ho fatto capire che eri mio cliente e che, per poter mantenere me e Miki, vendessi cose non esattamente legali". Poi, aggiunse con aria amara: "Si è mostrato molto comprensivo", Harry scosse la testa, senza sapere esattamente come comportarsi e cominciando ad intuire cosa avesse capito Malik, quando avevano parlato delle tariffe di Louis. Il moro datore di lavoro non aveva idea, di chi fosse realmente il suo assistente. "Per il resto" continuò, in un tono che suonava improvvisamente indifferente, Louis: "Zayn sa ben poco anche delle mie reali condizioni di salute. Non si é mai veramente interessato. Credo non voglia conoscermi realmente, ma solo adattarmi a un'idea mentale, idealizzata che ha di me". Harry fu molto rattristato da quelle parole. Non potevi dire di amare Louis se non lo conoscevi nella sua interezza, se non apprezzavi tutto quello che aveva affrontato nella vita e lo aveva reso la persona speciale che, ormai, ammirava profondamente. "Non potresti" provò a ipotizzare Harry, la voce calda e gentile: "Non potresti provare a dirgli la verità? Non mi sembra una cattiva persona".

Louis lo fissò con aria incredula, squadrandolo come se fosse impazzito, fece una risatina prima di rispondere: "Certo, Harry. Gli dirò che ho fatto la puttana per anni e che sono venuto a letto con te anche sotto il suo stesso tetto, sono certo che mi terrà volentieri a lavorare con lui". "Ma se è vero che è innamorato, se ti ama" obiettò Harry, contro il suo stesso interesse: "Allora deve capire, deve accettarti Louis!". Gli occhi sinceri dell'altro fecero quasi commuovere il maggiore, che si trovò incapace di replicare alla semplice affermazione di qualcosa che per Harry e solo per Harry era una verità indiscutibile.

"Tu" sussurrò senza fiato Louis, gli occhi sempre più lucidi e le spalle che tremavano per il freddo e l'emozione: "Tu lo credi veramente". Harry lo fissò senza capire, così il maggiore proseguì, le parole che uscivano recalcitranti dalla bocca, come congelandosi nel freddo della notte: "Tu credi che sia possibile amare così? Amare ME così?".

CUORE E SANGUE LARRY FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora