CAPITOLO 42

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"Non dire così" il tono di Harry era intenso, il suo sguardo sicuro e sincero. Louis fece un sorriso amaro e scrollò le spalle, sussurrando prima, di salire in auto: "Sono realista, signor Styles. Nessuno vorrebbe tenermi intorno troppo a lungo". "Dove vai?" chiese Harry, ma l'altro non rispose limitandosi a chiudere la portiera del taxi, che partì, allontanandosi lentamente.

Nei giorni successivi, Harry si concentrò sul lavoro. Nick era passato da lui un paio di volte, ma lo aveva semplicemente ignorato. I suoi colleghi ed il suo patrigno si erano subito resi conto del suo pessimo umore, così preferirono lasciarlo tranquillo per qualche giorno. Dopo una settimana dalla partenza di Louis, Harry aveva provato a contattarlo, trovando sempre il cellulare staccato. Dopo altri due giorni, era passato all'appartamento dei Tomlinson, dove un cartello affittasi gli aveva tristemente confermato ciò che già temeva. Louis se ne era andato per sempre, non sarebbe tornato. Non poté fare a meno di chiedersi se questa partenza fosse dovuta a quello che era accaduto tra loro o se, invece, il maggiore avesse programmato tutto da tempo. La mattina dopo, prese una decisione davvero stupida ed impulsiva. Quando, come ogni giorno, Nick passò con il suo sorriso falso e l'espressione allusiva, Harry gli chiese: "Cosa fai stasera?". L'altro lo fissò per un attimo come se gli fosse spuntata una seconda testa, poi si leccò le labbra e replicò: "Cosa avevi in mente?". Era un venerdì, così i due decisero di passare la serata in un locale, per rilassarsi dopo il lavoro. Harry voleva solo ubriacarsi e dimenticarsi di quanto era stato stupido nel non campire di provare qualcosa per Louis, prima che fosse troppo tarsi. Nick, voleva solo che l'altro si ubriacasse per poterlo portare a casa e fare sesso. Dopo un numero infinito di drinks, entrambi raggiunsero il proprio obiettivo.

Il mattino dopo, Harry si svegliò con un forte mal di testa, nell'appartamento di Nick. Non ricordava molto della sera prima, ma gli andava bene così. Non era più innamorato del suo ex, né tantomeno aveva intenzione di avere una relazione con lui. La combinazione di alcool e sesso confuso gli aveva permesso di mettere da parte i suoi sensi di colpa ed il suo malumore, almeno per qualche ora. Si rivestì per andare via e salutò Nick, seduto in cucina per fare colazione, con un gesto della mano. Non avevano bisogno di parole o gesti romantici, nessuno dei due provava nulla per l'altro. Nei giorni successivi, di comune accordo, continuarono ad uscire insieme per bere dopo il lavoro e finire le serate nel comodo letto dell'appartamento di Nick.

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