CAPITOLO 8

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 A fine giornata, Harry si ricordò di memorizzare il numero di Louis e lo fece con un sorriso malizioso, pensando alla visita della sua terribile sorella la settimana successiva. Lo memorizzò come "Amore", sghignazzando da solo subito dopo. Dopotutto, Louis offriva ai suoi clienti un'illusione di relazione, perché non sfruttare la cosa e divertirsi facendo credere a Gemma che avesse un fidanzato? Era davvero stufo di sentire i discorsi motivazionali di sua sorella, che voleva si sistemasse e fosse finalmente "felice". Harry aveva smesso da tempo di sognare il principe azzurro, così come aveva smesso di desiderare una vita diversa. Anni prima, il ragazzo che amava lo aveva lasciato per un altro e tutti i suoi sogni di diventare un cantante si erano scontrati con la decisa opposizione della sua famiglia. Quindi, non sognava più niente. Si limitava ad accontentarsi di quello che aveva e, se aveva bisogno di sesso ed attenzioni, sapeva che poteva comprarseli quando voleva.

"Ciao, hai un paio di ore libere stanotte?" chiese Harry, dritto al punto e senza nessun preambolo. Era a casa, seduto su una poltrona del salotto, dopo il lavoro. Udì una risatina familiare dall'altra parte: "Ciao, tesoro. Mi fa piacere sentirti". Louis era assolutamente dolce e perfetto anche al telefono. Harry desiderò ardentemente averlo davanti, in quel momento, per sbatterlo contro il primo muro disponibile e venirgli tra le natiche sode mentre gli mordeva una spalla. "Mi rispondi?" chiese in tono urgente. "Amore" il tono era di velato rimprovero: "Fammi controllare". Passò qualche secondo, Louis stava effettivamente scorrendo i suoi appuntamenti e la cosa fece innervosire Harry che sbuffò impaziente. "Stai calmo, dolcezza" gli disse Louis, aggiungendo subito dopo: "Potrei metterti dopo il mio ultimo appuntamento, verso le ventitré e trenta? Ma non venire prima, perché sarò impegnato". "In realtà avevo intenzione di non venire troppo presto ed almeno un paio di volte" scherzò Harry, sollevato ed eccitato. Louis rise brevemente, chiudendo poi la conversazione: "Tesoro, di questo non devi preoccuparti assolutamente. Ci vediamo più tardi, un bacio". Terminata la telefonata, Harry decise di ordinare la cena e farsi una doccia. Mancavano ancora diverse ore ed era già incredibilmente duro, al pensiero di rivedere Louis.

Parcheggiò vicino casa di Louis alle ventitré, sapeva di essere in anticipo e che Louis aveva un altro appuntamento prima di lui, ma non aveva resistito. Scese dall'auto e raggiunse il portone, bloccandosi poi indeciso. Louis non gli avrebbe aperto sicuramente, se era impegnato con un altro cliente. Decise di provare comunque e suonare, rispose una voce femminile, doveva essere la babysitter si ricordò. "Sono Harry, ho appuntamento con Louis" spiegò, sperando di non dover fornire ulteriori dettagli. Dopo qualche istante il portone si aprì e la donna gli comunicò severa: "Aspetta nel salone e vedi di non fare rumore, il bambino dorme". 

CUORE E SANGUE LARRY FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora