CAPITOLO 85

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Gli occhi arrossati del maggiore gli fecero mancare il fiato, ma prima che potesse dire qualunque cosa, Louis accennò alla scatolina che aveva dimenticato di avere ancora in mano. "Non sentirti obbligato, Harry" sussurrò con voce fioca Louis, la testa abbassata. "Obbligato?" chiese il più giovane, confuso. L'altro si limitò a scrollare le spalle, senza guardarlo. Harry si avvicinò per sedersi accanto a lui, sul letto. Il maggiore si scostò leggermente di lato, come se volesse evitare che i loro corpi si toccassero. Harry sospirò tristemente, cercando le parole giuste ma senza sapere da dove cominciare. "So cosa stai pensando" esordì, in tono forse troppo distaccato, per poi aggiungere cercando di alleggerire l'atmosfera: "E te lo confermo, effettivamente questa scatola contiene un anello". Louis si irrigidì, senza dire niente e il minore si sentì già venire meno il poco coraggio che aveva. "Devo mettermi in ginocchio, adesso?" chiese Harry, la voce rotta dall'emozione. Louis si alzò di scatto e si allontanò, esclamando in risposta: "No". L'altro si sentì gelare a quella reazione, anche se sentiva nella voce del compagno che era ancora molto turbato. "Louis" lo chiamò gentilmente, alzandosi a sua volta e avvicinandosi: "Mi dispiace per come ho gestito questa cosa, scusami". Louis si girò, dandogli le spalle e mormorando: "Non devi scusarti o giustificarti. Ho capito, quando mi hai guardato e poi sei fuggito. Ci sono rimasto male, ma non fa niente" . "Cosa hai capito?" chiese Harry, sempre più confuso. Finalmente, il maggiore si voltò a guardarlo. I suoi occhi erano ancora arrossati, ma la sua espressione decisa: "Ho capito, che ci hai ripensato. Da giorni si vedeva che avevi qualcosa in mente, una sorpresa. Ma non avrei mai immaginato", si interruppe con la voce che gli tremava. "Non avresti mai immaginato, che potessi chiederti di sposarmi?" concluse Harry per lui, gli occhi verdi che lo fissavano con dolcezza. Louis scosse la testa, prendendo un respiro profondo, prima di continuare: "Ma ci hai ripensato, non è così? Al momento di farti avanti ti sei reso conto di non volerlo più". Harry batté le palpebre più volte, comprendendo l'impressione che aveva dato al suo ragazzo, con il suo comportamento contraddittorio. "Non ci ho ripensato" lo contraddisse, cercando di usare un tono deciso ma tranquillo. "Certo, come no" fu la replica sarcastica di Louis, che fece innervosire Harry: "Perché dovrei averci ripensato? Sono solo nervoso, è normale". "Sii sincero" gli sussurrò il maggiore, avvicinandosi e puntandogli addosso gli occhi blu come il mare, un mare in tempesta in quel momento. Si morse il labbro superiore, cercando di mantenersi calmo: "Quando mi hai guardato in quel modo, cosa hai pensato? Ti sei ricordato di quello che sono, per questo sei scappato?". Harry non capì cosa intendesse, l'altalena di emozioni di quei giorni lo stava destabilizzando. "Non siamo felici, Harry?" chiese con voce tremante, Louis, cambiando completamente atteggiamento. "Io pensavo lo fossimo" continuò, abbassando la testa per nascondere il viso mentre sussurrava: "Non ho mai chiesto di più, perché hai dovuto illudermi?". "No, Louis, no" lo interruppe Harry, avvicinandosi per abbracciarlo ma bloccandosi all'ultimo momento. "Io voglio, voglio sposarti. Con tutto il cuore, Louis. Credimi, non ho mai voluto offenderti" cercò di spiegarsi Harry, i pensieri che si accavallavano nella sua testa ed il cuore che si faceva pesante.

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