11 • Umana •

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Jack’s pov

Apro l’app che ci ha fatto scaricare Nicholas per poi guardarmi attorno, la puzza di fumo mi sta dando alla testa, non ho mai sopportato l’odore dell’erba e per Ginny non è da meno, la vedo arricciare il naso quando un ragazzo con in mano una canna ci passa vicino. Noto che gli altri hanno preso tutti posizione, Dean è vicino al bancone con Sophì e la cosa strana è che nessuno dei due parla, di solito il moro avrebbe già fatto una battuta ma lo vedo guardarsi attorno attentamente lasciando di tanto in tanto un’ occhiata alla ragazza al suo fianco.

Continuo a girovagare con lo sguardo fin quando non vedo una testa bionda rasata e una castana, poso un braccio intorno alle spalle di Ginny per poi incamminarmi verso di loro, Ares ci segue lentamente senza dare troppo nell’occhio, accarezzo una spalla alla rossa cercando di tranquillizzarla.

Non lascerò che le accada nulla di male. Non lo permetterò.

Attivo l’applicazione in modo che tutti possano sentirci, poso un bacio sulla tempia a Ginny per poi prendere un bel respiro e andare verso il loro divanetto, alzo l’angolo delle labbra quando le mie dita di intrecciano con le sue che prova a darmi coraggio. Mi metto seduto difronte al loro divanetto ricoperto di velluto rosso, faccio mettere la rossa seduta sulle mie gambe così da entrare di più nella parte ma soprattutto per averla più vicina.

《Chi non muore si rivede.》dice il biondo sorridendo nella mia direzione mentre estrae qualcosa dalla tasca dei jeans《Per tua sfortuna.》rispondo con tono provocatorio, deglutisco quando noto che dalla tasca dei jeans ha tirato fuori una bustina a contenete una polverina bianca che non perde tempo a spargere sul tavolo, sento il copro di Ginny irrigidirsi, le accarezzo una gamba lasciata scoperta dal vestitino《Che ci fai qui Jack ?》domanda per poi mandare giù uno shottino di vodka《Penso che lo sappiamo entrambi.》rispondo irrigidendo la mandibola quando noto che i suoi occhi si posano su Ginny《No, non lo so.》dice tornando con lo sguardo su di me, bugiardo. Mi costringo a togliere gli occhi dalla roba sul tavolo puntandoli nei suoi《Diciamo che sai qualcosa che voglio sapere.》inizio, lui fa un cenno con la testa verso di me facendomi capire di andare avanti《Non fare lo stronzo Nathan, dov’è Artemide ?》domando arrivando dritto al punto《Dio quella ragazzina, non la sopporto proprio.》dice, sai che novità, a tutti gli stronzi sta sul cazzo. Guarda di nuovo Ginny per poi abbassarsi sul tavolino e inspirare la polverina, inizio a muovere freneticamente una gamba《Ma picchia bene.》aggiunge《Dimmi qualcosa che non so.》controbatto《Stai perdendo tempo. Vuoi ?》domanda puntando un dito contro il tavolino, sento il cuore battere più velocemente e improvvisamente torno a quando non potevo fare a meno di quella merda, a quando guardandomi allo specchio non vedo altro che una sagoma vuota.

《Avanti, come ai vecchi tempi no ?》insiste, sento l’aria farsi sempre più pensante e la voglia di andarsene da qui farsi sempre più alta《Può usufruirne anche la bambolina.》dice guardando per l’ennesima volta in direzione di Ginny con sguardo malizioso, la voglia di strappargli gli occhi a morsi è indefinibile. Vedo l’amico inspirare la polverina per poi tirare su con il naso《So che non era così che ti piaceva ma nella vita bisogna accontentarsi no ?》stringo una mano a pugno maledicendomi per essermi fatto incastrare quella sera, me ne sarei dovuto andare, avrei dovuto chiamare la polizia e invece sono abboccato all’amo come uno stupido.

Pensavo davvero che mi potesse aiutare ma ha solo peggiorato le cose, io non ero più in me, I miei genitori se ne sono lavati le mani e mi hanno cacciato di casa allontanandomi così anche da lei, avevamo già perso i rapporti per colpa mia, non volevo macchiare la sua purezza con la mia merda ma non cera giorno in cui non la guardassi, la vedevo rientrare a casa dopo scuola per poi salire in camera sua e buttarsi sul letto per rilassarsi, aspettavo che la luce della sua camera si spegnere e, solamente dopo dieci minuti, per assicurarmi che si fosse addormentata, andavo anch’io a letto.

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