16 • L'ombra •

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Eih tu 💃lo vedo che ancora
non mi segui su insta e tik tok.
Cosa aspetti ?
(Insta kikkabooks
Tik tok _kikka_3 )






Ares’ pov

Mi rigiro tra le mani il bigliettino che mi ha lasciato in mensa.

Non metterti nei guai.

Sorrido pensando al bigliettino che le ho lasciato ieri sera affianco al tulipano bianco, il suo fiore preferito, lo stesso che le ho portato a casa quel giorno dicendole che lo avevo visto per strada ma in realtà avevo fatto un’ora di fila dal fioraio migliore del Bronx per prenderglielo.

Sospiro ripensando ai segni sulla sua schiena, li ha nascosti con il trucco, i fratelli mi avevano accennato che il padre le avesse messe di nuovo le mani addosso ma quelli sono segni di cinghiate. Mi mordo l’interno guancia mentre riposo il foglietto di carta nel portafoglio, così da avere qualcosa di suo sempre con me, infilo i jeans poggiati sul letto mentre penso al da farsi. I Brown hanno litigato, si vede lontano un miglio, stanno sempre insieme, girano per l’università sempre uniti come delle guardie del corpo ma ora Mik rivolge poco la parola al maggiore di tutto mentre Christopher non si ferma più nel nostro gruppo, ci passa a fianco senza degnamente di uno sguardo nessuno di noi, neanche i fratelli.

Sospiro, separati non saremo d’aiuto alla corvina.

Quei segni potrebbero diventare qualcosa di ancora più brutto, scuoto la testa, non ci voglio neanche pensare.

Esco dalla mia camera andando in cucina dove trovo Dean intento a versare del caffè nella tazzina, quando si accorge della mia presenza mi fa un cenno con il capo a mo’ di saluto per poi afferrare un’altra tazzina e porgermi il liquido bollente, sospiro per poi girare il cucchiaino《Si sa qualcosa di Sam ?》domando osservandolo, fa scattare i suoi occhi su di me per poi sospirare bruscamente e scuotere la testa《Sophì non mi ha detto nulla e io non l’ho più visto.》dice per poi sorseggiare il suo caffè, annuisco. Spero davvero che se qualcosa non dovesse andare Sophì ce lo venga a dire, non ci conosciamo da una vita ma siamo suoi amici e vogliamo aiutarla, anche se non dovesse venire a confidarsi con me potrebbe farlo con Dean o con le altre. So che l’altra sera si sono riunite a casa di Megan e lei non è andata, credo che abbia paura di incontrare quello stronzo, non ha voluto denunciarlo e rispetto la sua scelta ma non ne capisco il motivo.

Nella stanza entra anche Jack, che con una mano si sistema il ciuffo biondo mentre con l’altra ci saluta, lo osservo bene, le occhiaie sotto i suoi occhi sono diminuite ma ci sono ancora, non se ne andranno fin quando non so deciderà ad aprire bocca e dirci cosa gli frulla in quella testa da quella sera. Sbadiglia per poi addentare un pancake comprato al supermercato《Ho trovato un altro edificio abbandonato.》dice per poi mandare giù il pezzo di dolce, poso la tazzina sul tavolo riservandogli tutta la mia attenzione, estrae il telefono dalla tasca per poi farlo scivolare sotto i miei occhi, Dean mi affianca e controlla la mappa. Si trova in un altro quartiere del Bronx, uno tra i più pericolosi, proprio come Mott Haven《Avvisiamo quei tre, stanotte ci andremo.》dico alzandomi dalla sedia in legno per poi consegnare il telefono al biondo, gli lascio un’occhiata prima di andare a prendere la giacca. Prendo la moto e li saluto, ci rivedremo in università.

Sospiro quando i ricordi si fanno largo nella mia mente, ricordo ancora quando l’ho riportata a casa dopo il nostro appuntamento, se non mi avesse ricordato che nella casa dietro di lei c’erano i suoi fratelli l’avrei fatta sedere sulla moto e avrei intrufolato le mani sotto i suoi pantaloni. Sembrava andare tutto bene se non fosse stato per il fatto che dopo qualche ora ho ricevuto la sua telefonata, la sua voce era impregnata dalla paura e dall’agitazione, quegli stronzi avevano preso di mira la loro casa e continuavano a sparare fin quando non hanno preso Christopher, al solo ricordo del suo urlo per il fratello mi vengo i brividi.

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