24 • Look after you •

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Apro gli occhi di scatto, il petto si alza e si abbassa velocemente in cerca di ossigeno《Stai bene ?》sobbalzo girando la testa verso sinistra, mi rilasso quando incontro gli occhi scuri di Ares, annuisco alzandomi sotto il suo sguardo attento《Solo un incubo. Sophì ?》domando osservando fuori dalla grande vetrata vedendo che è ancora notte《Dorme, i medici hanno detto che sta bene ma vogliono tenerla sotto controllo per questa notte.》annuisco passandomi una mano tra i capelli, odio con tutta me stessa parlare appena sveglia ma sto facendo un sforzo, mi guardo intorno non notando Dean《È andato a prendersi qualcosa alle macchinette.》annuisco di nuovo《Vado anche io. Vuoi qualcosa ?》domando osservandolo, scuote la testa In segno di negazione, mi avvicino a lui lasciandogli un bacio delicato sulle labbra.

Mi stacco e faccio per andarmene ma lui mi afferra per la maglietta e mi strettoia fin quando non sono costretta a poggiare le mani sulle sue spalle, fa combaciare nuovamente le nostre labbra, questa volta però il bacio non è dolce come lo era il primo, picchietta con la lingua suo miei denti e io gli concedo l’accesso, sposto una mano fra i suoi capelli mentre lui ne posa una sul mio collo, trattengo un sorriso quando sento le farfalle nello stomaco.

Potranno passare anni ma Ares Miller continuerà sempre a farmi lo stesso effetto.

Quando sento lo stomaco brontolare decido che è ora di staccarsi, sorrido osservando il broncio da bambino che ha assunto, mi piego un ultima volta per lasciargli un bacio all’angolo delle labbra per poi scappare via sotto le sue lamentele. Infilo una mano nella tasca dei jeans cercando qualche spiccio, raggiungo le macchinette osservandomi attorno, ci sono diverse persone sedute sulle sedie di plastica, non le ho mai sopportate, le ho sempre trovate scomode e dure, sposto lo sguardo verso l’inizio del corridoio vedendo dei medici venire nella mia direzione mentre spingono con urgenza due barelle.

Ricordo ancora quando su quelle barella una volta c’eravamo io e Apollo.

Mi sposto di lato attaccandomi al muro per non essere d’intralcio, quando mi passano accanto sento il cuore perdere un battito quando noto il sangue e le ferite che ricoprono i loro corpi. Nella mia mente scorrono dei flashback della notte in cui hanno sparato a Christopher e quella in cui è morto Ryle.

Scuto la testa e sbatto più volte le palpebre tornando alla realtà, continuo il mio cammino verso le macchinette, avranno sicuramente avuto un incidente d’auto.

Infilo la moneta nel distributore per poi premere I numeri per far scendere un pacchetto di patatine, infilo le mani in tasca mentre aspetto, la molla si muove ma il pacchetto resta bloccato, sbuffo sonoramente per poi dare una manata al distributore non curandomi se intorno a me ci siano delle persone o meno《Fanculo.》borbotta provando a smuovere di nuovo, dovrei afferrarla dall’alto ma è dannatamente alta e io troppo bassa, volto lo sguardo quando noto due braccia muscolose afferrarla dall’alto per poi spingerla all’indietro e lasciare che ricada dritta osservo il mio pacchetto di patatine scendere per poi spostare lo sguardo sul moro al mio fianco, quando infila le mani nelle tasche dei jeans capisco che se mi devo abbassare per prendere quel dannato pacchetto e così faccio《Grazie.》dico dandogli le spalle afferrando il cibo, sento i suoi occhi fissi sulla mia schiena, mi affretto a ricompormi e quando mi giro il suo sguardo è ancora su di me《Che c’è ?》domando confusa e infastidita dal suo sguardo insistente《Che hai fatto alla schiena ?》domanda puntando I suoi occhi azzurri nei miei verdi, corrugo la fronte non capendo《Hai la maglia sporca di sangue.》cazzo, infilo una mano sotto la maglietta per poi tastare la pelle nuda e quando osservo la mano la vedo sporca di sangue secco《Te lo ha fatto quello stronzo ?》domanda riferendosi a Sam e nei suoi occhi noto una scintilla omicida《Non proprio.》rispondo osservando le dita sporche di sangue.

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