39 • Halloween pt. 1 •

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Ares’ pov






Sono passati quattro giorni.

Quattro giorni in cui non l’ho vista, in cui il suo profumo maledetto non mi ha invaso le narici, in cui i miei occhi non si sono potuti posare sulla sua figura.

Oggi è il trentuno ottobre, Halloween, stasera ci sarà una festa alla quale Dean e Jack mi hanno obbligato a partecipare e alla quale dovrò portare Mya con me, sotto ordine di mio padre. A quanto pare nessuno gli ha detto di avermi visto insieme ad Artemide quella notte ed è meglio così.

Per lei.

Potrebbe rovinarle la vita con un solo schiocco di dita.

Ho sempre pensato che tutti i soldi che guadagnava li guadagnasse in modo pulito ma la verità non ci ha messo poi tanto ad arrivare a galla e da quando l’ho scoperto ho iniziato ad odiate tutto ciò che si trova in quella casa, più di quanto già non facessi, tutto.

Tutto tranne mia madre.

Mi rigiro il mazzo di fiori fra le mani per poi superare il grande cancello in ferro. Noto diverse persone adagiare con delicatezza i fiori freschi nei vasi accanto alle tombe dei proprio cari, vengo spesso qui, mi assicuro che i fiori appassiti non rimangano per troppo tempo in quel vaso trasparente. Quando raggiungo la sua tomba mi accovaccio e la prima cosa che noto è un mazzo di fiori freschi all’interno del vaso.

Christopher.


《Ciao Annie.》sussurro posando i fiori comprati da poco, accarezzo la sua foto in cui sorride spontaneamente, il suo sorriso, il suo sorriso era l’arma più affilata che avessi mai conosciuto.

Prima di incontrare due occhi verdi.

Mi preoccupo di cambiare l’acqua anche ai fiori che ha portato Christopher, per poi sedermi a terra e osservare la sua foto. Halloween era la sua festa preferita, Annie non era una ragazza timida e riservata ma un po’ insicura e ripeteva sempre che dietro a una maschera le cose erano sempre più semplici.

Sospiro ricordando che ad Halloween voleva sempre indossare una maschera che le coprirsi il viso e quando ho capito che lo faceva anche per non farsi riconoscere da Christopher ho sentito il cuore andare a pezzi. Ci sono rimasto talmente male ma non come quando ho sentito un pugno all’altezza dello stomaco quando ho visto Artemide fra le braccia di mio cugino. E, anche se con un po’ di sensi di colpa, ho capito perché.

Io ero innamorato di Annie ma Artemide, Artemide io la amo.

L’ho lasciata ma non ho smesso di proteggerla.

Mi chiedo se abbia capito che la moto che le è sfrecciata davanti, quando è venuta qui al cimitero a trovare Ryle, fosse la mia.

Annie non l’ho mai fatta conoscere a mia madre, lei sì.

Mi alzo pulendomi I pantaloni dal terriccio, poso le dita sulle labbra per poi posare sulla sua foto《Ci vediamo Annie.》dico dolcemente per poi infilarmi le mani nelle tasche dei jeans e dirigermi verso l’uscita, salgo in moto e mi dirigo verso casa dei miei genitori. Mia madre mi ha invitato a pranzo e non ho potuto rifiutare, ovviamente lei si è assicurata che lui non ci fosse.

Suono al campanello mentre mi sistemo la maglia attillata e tolgo la giacca di pelle, poco dopo l’asse di legno si apre lasciando spazio alla figura di mia madre. Sorrido andando ad abbracciarla, avvolge le braccia intorno al mio torace mentre io poggio il mento sulla sua testa《Come stai ?》domanda staccandosi dall’abbraccio e prendendo la mia giacca, chiudo la porta mentre lei si avvicina all’appendiabiti, faccio spallucce《Te ?》domando osservandomi intorno per poi soffermarmi sui suoi occhi scuri proprio come i miei《Io sto bene, tesoro.》dice facendo sbocciare un sorriso dolce sulle sue labbra, annuisco anche se non ne sono del tutto convinto.

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