2 • Mikros •

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Finalmente è lunedì. Durante questa settimana non ho visto molto Josh, meglio così, non mi domando neanche cosa abbia fatto.

Prendo i panni che ho lasciato per poi andare in bagno, mi faccio una doccia veloce, asciugo i capelli e poi inizio a prepararmi, indosso un paio di calze color carne e una gonna nera, infilo la maglia bianca che lascia un po’ la pancia scoperta e poi mi trucco, metto del correttore, della cipria, il blush e il mascara, non voglio che gli altri mi vedano trascurata, voglio che capiscano che sto bene, che non si devono preoccupare per me, che riuscirò ad uscire da questo guaio. Mi pettino i capelli spruzzando un po’ di lacca sui ciuffi a tendina e poi mi specchio, guardo il mio riflesso per poi sospirare. Che abbia inizio la giornata. Afferro lo zaino con i libri all’interno e poi esco dalla mia stanza, decine di bambini corrono per le scale per andare a fare colazione.

Finisco di scendere le scale ritrovando Mattew e Bryan poggiati con la schiena al muro mentre mi osservano, sbuffo per poi superarli, non ho niente contro Bryan ma contro Mattew sì, non importa se mi è stato vicino durante queste due settimane, per colpa sua mio fratello poteva morire.《Buongiorno Mikros.》corrugo la fronte capendo che si tratta di u a parola greca《Taci.》dico continuando a camminare verso la cucina《Dovresti smetterla di essere arrabbiata, ogni minuto che passa perdi sessanta secondi in cui potresti essere felice.》dice, gli tolgo bruscamente il braccio intorno alle mie spalle per poi accelerare il passo. Entro in cucina osservando i diversi bambini, tra di loro c’è Ryle, mi guarda male per poi andare da Mattew, alzo gli occhi al cielo e raggiungo Josh, mi metto a braccia incrociate per poi assumere un’espressione annoiata《Volevi vedermi ?》domando con tono scocciato, alza lo sguardo su di me《Sì.》dice per poi alzarsi, fa segno ai due ragazzi dietro le mie spalle di allontanarsi, beve l’ultimo goccio di caffè e poi si schiarisce la voce《Se vengo a sapere che hai qualche contatto con i tuoi fratelli li farò fuori. Chiaro ?》domanda, la mia espressione da annoiata diventa seria, lo guardo negli occhi azzurri che mi ricordano quelli di Michael, mi mordo violentemente un labbro, tanto che inizia a sanguinare《Chiaro.》dico per poi girare i tacchi e dirigermi verso l’uscita. Fanculo.

Mi metto seduta ai posti di dietro mentre Mattew si mette alla guida e Bryan accanto a lui. Non posso parlare con i miei fratelli, so che se provassi a farlo questi due diranno tutto a quello stronzo. Non mi ha ancora vietato di parlare con Ares, Jack e Dean, so che lo farà presto ma per oggi dovrò accontentarmi. Guardo innervosita fuori dal finestrino osservando il tragitto per andare in università. Il castano ferma la macchina, mente loro scendono io prendo il mio zaino e mi preparo psicologicamente, faccio per aprire lo sportello ma qualcun altro lo fa al mio posto, Mattew, scendo senza ringraziarlo, mi guardo attorno mentre prendo un bel respiro, parlerò solamente con quei tre, non mi avvicinerò neanche alle ragazze, non ce la farei ad ignorarle poi. I due si mettono rispettivamente uno alla mia destra e uno alla mia sinistra, un mio passo è un loro passo. Bryan mi apre la porta per poi farmi entrare, camminiamo lungo i corridoi, noto più facce conosciute ma non gli do importanza, non sono loro che sto cercando.

Ci dirigiamo verso l’aula di psicologia, proprio quando pensavo di non vederli eccoli qui, tutti insieme poggiati vicino il mio armadietto. Il primo ad accorgersi di me è Mik che sussurra qualcosa, il mio nome, gli altri due fanno girare la testa verso la mia direzione, incrocio i loro sguardi, sono stupiti, un sorriso si apre sui loro visi, lo stesso vale per le ragazze e per Ares e Jack, Dean si limita ad osservarmi.《Mimì.》dice con voce più alta Michael per poi fare un passo verso di me, deglutisco mordendomi l’interno guancia, il braccio di Mattew trova nuovamente spazio sulle mie spalle, con due dita mi fa girare il mento e mi incita a camminare. Posso sentire i loro sguardi confusi e tristi che mi osservano. Chiudo gli occhi per una frazione di secondo per prendere un bel respiro.

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