37.

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Jungkook's pov
Ero totalmente inerme e confuso.

Non sapevo se avessi capito bene o no ma sembrava davvero così.

Jimin aveva detto che quel bambino fosse mio?

-Jimin....è mio? È nostro figlio?-chiesi ancora vedendolo immobile mentre si mordeva il labbro inferiore.

Sembrava un bambino che è appena stato colto con le mani nella marmellata.

-Jimin....-cercai ancora ma niente, lui sembrava su un altro pianeta.

Pensandoci bene poteva essere così.

Infondo quel bambino poteva avere circa cinque anni e quindi essere davvero mio.

-Jimin....ti prego parlami-cercai ancora quando lo vidi iniziare a piangere d'improvviso inginocchiandosi davanti a me.

-mi dispiace....volevo dirtelo prima ma....tra noi le cose era finite come era finite....e avevo paura che dicendotelo tu mi avresti cercato e io ce l'avevo con te per quello che era successo. Mi dispiace di non avertelo detto...mi dispiace davvero...-disse singhiozzando facendomi piangere anche a me.

-vieni qui-dissi aprendo le braccia facendolo sedere di nuovo su di me prendendolo tra le braccia ed abbracciandolo forte.

-shhh non piangere...-gli sussurrai mentre lui continuava a ripetermi che gli dispiaceva.

-non piangere piccolo per favore-dissi ancora prendendo il suo viso per guardarlo in faccia.

-Jimin io ti amo e capisco perché hai agito così. Sapere di essere padre mi riempie il cuore di gioia e sapere che esserlo di un figlio che è anche tuo mi rende doppiamente felice. Non piangere più piccolo. Supereremo tutto insieme ok?-dissi dolcemente vedendolo tirare su con il naso in maniera adorabile prima di parlare ancora.

-non sei arrabbiato con me?-chiese con il broncio sul labbro facendomi sorridere.

-no piccolo, non so arrabbiato...vieni qui-dissi ancora facendolo sdraiare addosso a me inziando ad accarezzargli i capelli dolcemente.

Sembravamo tornati ai vecchi tempi. Io e lui soltanto. Volevo tornare a quei momenti ma prima dovevo fare una cosa che avrei già dovuto fare.

-dispiace anche a me-dissi mentre continuavo a tenerlo tra le braccia dolcemente.

-per cosa?-mi chiese lui alzando la testa per potermi guardare.

-per tutto e soprattutto per quello che è successo tra noi cinque anni fa-risposi mettendomi seduto con lui addosso pronto ad affrontare il discorso.

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