CAPITOLO 4
Jasmine
Arrivo davanti a scuola, giusto in tempo come ogni giorno. Oggi è venerdì e ci sarà la festa.
Quella maledetta festa. Sinceramente ci vado soltanto per passare una bella serata con i miei amici. Ma il sesto senso mi dice che sarà tutt'altro che una bella serata. Perchè come in ogni film nelle feste accade sempre qualcosa.
Oggi mi sono vestita bene, avevo fatto la promessa con Leila, non potevo infrangerla. Mi sono vestita con un pantalone nero e un maglione bianco e le dottor Martins. Mi avvio verso la caffetteria perché se non faccio colazione entro 10 minuti potrei mangiare la faccia alla prima persona che arriva e mi parla.
Prendo un cappuccino e una ciambella e me le porto in classe, il professore arriverà 15 minuti dopo, quindi posso mangiare li.
Mi siedo al mio posto e mando un messaggio a Leila per chiederle dove è.
Mi risponde con arrivo, probabilmente è appena salita in macchina.
Comincia ad arrivare un po' di gente e la maggior parte mi rivolge degli sguardi straniti. E' davvero così strano vedermi vestita bene? Devo ammettere che anch'io all'inizio mi sono stupita di impegnarmi così tanto per vestirmi ma mi sembra esagerato.
D'ho un morso alla ciambella e prendo il telefono.
Stavo guardando Instagram quando sento un urletto.
Alzo lo sguardo e rido.
<Quindi, la nostra Jasmine è capace di vestirsi anche da figona e non solo da barbona.> Faccio il dito medio a Leila e continuo a guardare le storie. A un certo punto ne rimane solo una. La sua.
Decido di aprirla. E' lui con il suo gruppo che invita tutti ad andare alla festa di stasera. Potrebbe essere tutto normale, se non ci fosse Denise abbracciata a lui.
A volte dimentico che siano amici, forse dovrei ficcarmelo in testa.
<Mi vuoi dire come è andata ieri.?> Mi giro verso Leila.
<Ero a casa di Benjamin a lavorare.> Lei sputa l'acqua che stava bevendo. Mi sembra un po' esagerata come reazione.
<Tu mi stai dicendo che sei andata a casa sua e non me l'hai detto subito?> Sbuffo e comincio a raccontarle tutto quello che è successo. Le racconto dell'incontro con i familiari, dei fratellini, della cucina, della torta. Lei mi guarda con la bocca aperta. Comincia ad aprire la bocca ma senza fare uscire nulla. Quando stava per dire qualcosa le metto una mano sulla bocca indicando dietro di lei.
Lei annuisce e si mette al suo posto.
Vedo Foster avvicinarsi a Leila e guardarmi, senza dire nulla né a me né a lei.
Cosa vuole adesso?
Qualche secondo dopo vicino a me si siede Gray.
<Verrai alla festa?> Mi giro verso di lui e vedo che mi sta guardando.
<Mi lasci pulire la tua cucina da sola, poi mi chiedi se vengo alla festa? Vuoi farmi sistemare casa tua dopo che tutti se ne sono andati?> Lui si mette a ridere, facendo uscire la fossetta.
<Sai, mi sembra giusto chiedere.> Alza le mani e si gira dall'altro lato.
Stiamo in silenzio finchè non entra il professore. Queste 2 ore sono passate lentissime.
Finita la lezione aspetto Leila. Andiamo in caffetteria e ci sediamo al nostro tavolo con Harry e Conrad.
Racconto anche a loro cosa è successo e le reazioni sono abbastanza uguali a quelle di Leila.
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Ho paura ma tu non mi spaventi
Teen FictionLei una ragazza che ha paura di amare ma che non aspetta altro, con un mondo che la divora da dentro. Lui un ragazzo che vuole aiutare gli altri ma crede che nessuno possa andare oltre il suo aspetto, quindi si basa su quello. Cosa succede se una ra...