SPERO DI AVER FATTO LA SCELTA GIUSTA

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CAPITOLO 12

Jasmine

Sento qualcuno toccarmi il braccio e sussurrarmi che è ora di andare.

Ma dove devo andare?

Comincio a svegliarmi piano piano. Poco alla volta mi vengono a galla i ricordi di ieri.

Il labirinto è il primo che ricordo che mi viene in mente, l'ho anche sognato, è stato orribile. Oggi voglio capire meglio cosa è successo, e a chi è capitata questa disgrazia.

Pensando alla serata la seconda cosa che mi ricordo è il bacio.

Cazzo, ieri l'ho evitato spudoratamente. Mi sento parecchio in colpa ad essere onesta, peró non l'ho fatto apposta, sembra una scusa ma non lo è. È un comportamento di autodifesa, non lo decido nemmeno io mi viene spontaneo allontanarmi. Sicuramente dovrò parlargli, ma non so se sono pronta.

Poi la terza cosa che mi viene in mente è Benjamin sotto casa. Se devo essere sincera, mi costa molto dirlo, ma mi ha fatto piacere, per quei pochi minuti non ho pensato a tutti i casini.

<Jasmine hai 30 minuti.> Mi giro verso mia mamma abbastanza confusa, mi sono appena svegliata e non connetto ancora le cose. Stiracchio prima le braccia e poi le gambe tirando anche le punta dei piedi.

<Per cosa ?>

<Per arrivare in orario a lavoro.>

Scendo dal letto, rischiando anche di rimanere incastrata nelle lenzuola.

<Perchè non mi hai svegliato prima.> Non posso darle le colpe, mio lavoro mia responsabilità, ma se vedi tua figlia, che sogna anche a occhi aperti, dormire e vedere ancora le fatine,  e sai che deve lavorare, la svegli.

<Tuo lavoro, tua responsabilità. Poi dato che forse non è il caso farsi licenziare ti ho svegliato.> Ho una fame da lupi ma non c'è tempo, Rob sarà qua fuori tra 8 minuti.

Prendo il primo jeans che trovo, non mi cambio nemmeno la maglia, mi metto una felpa sopra. Potevo avere un pigiama bello come quelle che trovo su tiktok, no. Ho disegnato sul pigiama Minnie che manda un bacio. Prendo le cose che servono e le metto dentro uno zaino, dove ci metto anche il quaderno e il libro di storia.

Non so perchè stia portando storia, dovrò lavorare non avrò tempo di studiare, ma domani ho la verifica e l'unica storia che so, è quella mia su instagram, dove io e Leila facciamo vedere i nostri vestiti.

<Jasmine. Ti vuoi sbrigare? Così ti do un passaggio io e poi vado a lavoro.>

<Ma sono le 11, non inizi alle 2 oggi?>

<Mi hanno chiesto di andare prima. TI SBRIGHI!?> Prendo le ultime cose e corro a lavarmi i denti. Raggiungo mia madre al piano di sotto, la quale mi ha già preparato scarpe e giacca.

Cosa farei senza di lei.

Mio padre non c'è è già uscito. L'altro ieri gli hanno affidato un nuovo cliente accusato di omicidio. Papà ogni volta che entra nel lavoro si impegna fino all'ultimo, ci mette l'anima.

Si vede che ama il lavoro che fa e aiutare le persone.

Corriamo in macchina cercando di bagnarci il meno possibile, perchè si, un giorno in cui sia soleggiato e io debba uscire no.

Salite in macchina partiamo subito essendo già in ritardo.

<Dammi qualche indicazione, non so benissimo dove devo andare.> Mi giro verso di lei per essere sicura che voglia sapere le indicazioni da me.

Ho paura ma tu non mi spaventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora