CAPITOLO 25
Jasmine
<E' morta.> Dice Harry con le lacrime agli occhi.
Ci metto qualche secondo a realizzare quello che mi ha appena detto e a capire come comportarmi.
Lo abbraccio e cerco di stringerlo a me il più forte possibile.
<Mi...mia ma...madre.> Rimango un attimo pietrificata dalla notizia. Starà sicuramente piangendo per sua madre ma sono altrettanto sicura che sia triste anche per sua sorella.
<Rimarrà sola in quella casa. Non avrà più nessuno.> Harry si stacca e tira fuori le chiavi della moto, gliele rubo dalle mani e me le metto in tasca.
<Dammele.> La sua voce risulta quasi come un ringhio.
<Harry, sei arrabbiato e triste, non andrai in moto rischiando di farti male.>
<Jasmine dammi quelle chiavi, voglio andarmene.>
<Allora vengo con te.> Fa un passo verso di me e io indietreggio rischiando di cadere ma due mani mi prendono dai fianchi e mi impediscono di sbattere il sedere a terra, mi giro e vedo Benjamin farmi un sorriso debole, dai suoi occhi posso vedere della preoccupazione e della tristezza.
<Vi accompagno io a casa.> Harry stava per rifiutare ma io accetto ringraziandolo.
<No, devo andare da mia sorella.> Mi giro verso Harry e annuisco, guardo Benjamin per capire se a lui possa andare bene e dopo aver avuto la sua conferma saluto i gemellini e poi Evie.
<Ja, per qualunque cosa chiamami.> La ringrazio ed esco di casa trovando la macchina già pronta per partire con Benjamin alla guida e Harry dietro. Stavo per chiedere dove dovessi salire ma poi la porta del passeggero si apre.
Salgo e dopo che ho chiuso la porta Benjamin parte e si dirige verso casa di Harry sentendo le sue indicazioni.
Dopo quasi un'oretta arriviamo a casa di Harry.
Suo padre è un uomo con diverse agenzie ed è un uomo di successo, come suo fratello che dovrebbe vivere ad Atlanta ed è uno degli uomini più ricchi.
Diciamo che quel lato della famiglia è meglio non toccarlo, i padri sono degli uomini di merda.
Scendo dalla macchina e mi trovo davanti la mega casa di Harry, una casa a 3 piani con un giardino immenso, lui e sua sorella avrebbero potuto viverci bene se non fosse stato per la merda di padre che si sono ritrovati.
Harry si fionda sul cancello e comincia a suonare il campanello, per i primi 10 minuti non risponde nessuno, ma quando Harry stava per scavalcare il cancello inizia ad aprirsi.
Appena superiamo il cancello la fontana è la prima cosa che mi salta all'occhio, Harry mi aveva parlato di casa sua ma non pensavo fosse così maestosa, il prato in perfetto ordine e senza nulla fuori posto, la stradina a piedi per arrivare al portone di casa sembra infinita ma Harry la sta percorrendo a una velocità inspiegabile.
Mi viene in mente adesso che noi siamo ancora vestiti da Disney sotto gli strati di vestiti che ci siamo messi per uscire.
Arrivati davanti alla porta di casa Harry inizia a bussare insistentemente fino a quando una donna non apre la porta.
Sarà alta 20 centimetri in meno di me, dalle rughe che ha sul volto si capisce che è anziana e anche dai capelli bianchi che lei cerca di coprire con una tinta che sembra non farsela da un po'. Noto che lei e Harry si stanno guardando senza dire nulla, negli occhi di lei c'è malinconia e compassione, ma sicuramente c'è anche dell'amore, per questo mi aspettavo un abbraccio o una bella frase uscire dalla sua bocca quando la apre, ma evidentemente mi sbagliavo.
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Ho paura ma tu non mi spaventi
Teen FictionLei una ragazza che ha paura di amare ma che non aspetta altro, con un mondo che la divora da dentro. Lui un ragazzo che vuole aiutare gli altri ma crede che nessuno possa andare oltre il suo aspetto, quindi si basa su quello. Cosa succede se una ra...