RICORDATI...

857 14 119
                                    

CAPITOLO 19

Jasmine

Oggi mi sveglio più scazzata del solito.

Ed è molto difficile esserlo di più rispetto a quando ho il ciclo e ginnastica a scuola.

Mi rotolo per qualche secondo nelle lenzuola, per non perdere totalmente il calduccio mi porto le coperte fino al mento.

Poi mi ricordo che oggi dovrò fare da psicologa e un urlo mi cresce in gola. Prendo il cuscino e me lo metto in faccia lasciando uscire un mini urlo.

Come se non bastasse sento troppi passi e voci nel corridoio, spero di aver chiuso la porta a chiave ma vedendo la porta aprirsi e le voci farsi più presenti, i miei sogni si rompono ancora prima di nascere.

<Sei ancora a letto?> Non rispondo nemmeno alla domanda di Harry, se non fossi a letto non mi vedrebbe sdraiata qua no?

Le domande stupide di prima mattina non le sopporto, non le sopporto nemmeno alle tre del pomeriggio, ma da appena sveglia sono ancora peggio.

<Ja, ti deve arrivare il ciclo?> Dalla mia bocca esce solo un verso che potrebbe essere paragonato a il grugnito di un animale.

Sento dei rumori vicino a me, inizio ad aprire gli occhi, Leila sta accendendo il mio telefono.

<Cosa fai.> Nel bel mezzo della domanda mi parte uno sbadiglio.

<L'animale si è svegliato.> Faccio il dito medio ad Harry senza nemmeno vederlo.

<Guardo se ti deve arrivare il ciclo. Merda, Ja ti doveva arrivare 4 giorni fa.> Dico di stare tranquilla e mi giro dall'altro lato.

Se non mi ha messo incinta un miracolo, posso essere sicura al cento per cento che sia un ritardo normale.

<La nostra Ja ci deve dire qualcosa?>

<Tranquillo Conrad, che non devo dire proprio nulla.> Mi metto seduta e levo le coperte.

Merda.

Guardo le lenzuola e i pantaloni, sono sporchi di sangue.

Forse ho capito perchè sono così nervosa.

<Falso allarme, la nostra Jasmine non è incinta.>

<Lo sapevamo già. Non serviva svegliarmi nel mar rosso.> Mi butto all'indietro e mi metto il cuscino in faccia tirando un urlo, per la seconda volta in 5 minuti.

<Forza alzati che ti do una mano a cambiare le lenzuola.> Mi metto seduta e guardo Leila che mi sta porgendo la mano per tirarmi su.

<Le ho cambiate ieri.> Sto per mettermi a piangere, e non sto scherzando.

Una volta ho pianto perchè Harry e Conrad mi avevano rubato i popcorn al cinema, con il ciclo piango per le minime cose e mi innervosisco il doppio, se mi cadesse una gomma la raccoglierei da incazzata e la lancerei, poi piangerei perchè devo alzarmi per prenderla.

Mi alzo in piedi e vado verso l'armadio per prendere le cose pulite, nel mentre Leila leva le lenzuola con una mano di Conrad, Harry è seduto nella zona lettura, mi sta guardando trattenendosi dal ridere.

<Cosa cazzo vuoi.> Lui mi indica e poi non riesce più a trattenersi.

<Sembra che tu ti sia cagata addosso.> Prima di saltargli al collo, gli tiro un occhiataccia.

Quando gli stavo tirando i capelli, sento due mani sui fianchi tirarmi indietro.

<Che aggressive che siamo.> Prendo la roba per cambiarmi e vado in bagno.

Ho paura ma tu non mi spaventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora