UN NATALE IN COMPAGNIA

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CAPITOLO 14

Jasmine

Oggi dovrebbe essere uno dei giorni più belli dell'anno. Pranzi in famiglia, famiglia riunita, regali da scartare.

Ma invece vorrei solo arrivare alla fine di questa giornata per essere sicura di esserne sopravvissuta.

Il problema non sono i parenti, io li adoro, ci divertiamo sempre e facciamo anche una bella tombola, dove io vinco sempre almeno 5 volte.

Il problema sono gli altri ospiti, che in realtà non ci sono mai stati prima di questo Natale.

Evie ieri mi ha invitato un messaggio chiedendomi se avessimo voglia di andare da loro per Natale.

Io le ho risposto che avevamo già parenti a casa, ed era finita lì fino a quando il mio cervello non sapeva come cambiare discorso durante il pranzo di ieri.

Siamo seduti tutti e tre a tavola e siamo alla vigilia, le bocche sono occupate dal cibo, cucinato per fortuna da mio padre, anche perchè avere un mal di pancia questo giorno non sarebbe il massimo. E' mezzogiorno, stasera saremo dai nonni da parte di mamma, ci sarà anche mia zia. Per fortuna ha un figlio, anche se è due anni più grande di me abbiamo un bel legame, quindi stasera dovremmo aggiornarci su tutti i gossip. E' tipo il fratello maggiore che non ho mai avuto. Ma se domani sarà da noi per Natale e ci sarà anche Benjamin non posso dirgli tutto, altrimenti lo appende al muro.

Dovrò raccontargli tutto senza fare nomi,  anche se odio mentirgli.

<Ja, come va con Benjamin?> L'acqua che stavo bevendo mi va di traverso, faccio finta di dover sputare un polmone per riuscire a pensare ad una scusa sensata.

Adesso che dico.

<Non va, non c'è nulla tra noi.> Prima che mia madre possa fare un'altra domanda la precedo.

<Ci hanno invitato a casa loro per Natale, ma io gli ho detto che avevamo parenti.>

L'inizio della mia fine. Mi sono scavata la fossa da sola.

<Digli se vogliono venire loro da noi.> Io e mia madre ci giriamo entrambe verso mio padre per capire se stia parlando davvero o sia ubriaco.

<Hai alzato troppo il gomito Pa?> Mi fa il dito medio e continua il suo discorso.

<Dai, intanto qualche posto in più lo troviamo.>

Questo è pazzo, ha preso una testata, per forza. Deve essere caduto dal letto la notte, ma non se lo ricorda, altrimenti non si spiega questa brutta uscita.

<Ma avete già cucinato, vero mamma?> Mia mamma è stata zitta tutto il tempo, posso leggere un po' di preoccupazione nel suo sguardo.

<Chris...> Pronuncia il nome di mio padre talmente piano che penso di essermelo sognato.

Lui le prende la mano e le alza il mento per guardarla negli occhi. Gli sussurra un debole stai tranquilla.

<Non è colpa tua Eleonor.> Quindi mio padre sà che i Gray sono la famiglia dell'errore di mia madre. L'unica rimasta fuori ero io. Ma sopratutto come hanno fatto a trovarmi un lavoro senza sapere la famiglia da cui sarei dovuto andare per lavorare? Mi sembra parecchio strano.

Mia madre prende un bel respiro e poi si decide a parlare.

<Se per tuo padre non è un problema aumentare le dosi e il cibo, scrivigli pure di venire domani da noi.>

Ho paura ma tu non mi spaventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora