UN MESE PARTICOLARE

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CAPITOLO 12

Un mese dopo

Jasmine

Questo mese è stato particolare. I primi giorni sono stati i più strani.

Ero appena entrata in una nuova relazione senza nemmeno sapere se fosse stata la scelta giusta.

L'ultima che avevo avuto era stata quella con Jack, il legame c'era già da prima, ci conoscevamo da tanto ed eravamo già amici, e da bambini ci era già stata la coppia. Solo che non è finita bene, ma almeno siamo rimasti in ottimi rapporti.

Le paranoie in questi giorni sono state il mio pasto quotidiano.  Ho perso anche la fame nella prima settimana. Josh mi ha chiesto cosa mi stesse accadendo, dato che lo stavo evitando per i primi 3 giorni. Io non sapevo come spiegarglielo quindi gli ho solo detto che non stavo bene.

Poi si è presentato sotto casa e mi ha portato a prendere un gelato, in quel caso non sono riuscita a scappare.

Ero sempre tesa, quando cercava di mettermi un braccio intorno alle spalle io cercavo una scusa per staccarmi, era sempre o la scarpa, la giacca o semplicemente io che facevo finta di dover fare altro.

Ha cercato di prendermi anche la mano, ma dopo qualche minuto cominciavo ad agitarmi e mi staccavo.

Dalla sua faccia potevo intuire che ci fosse rimasto di merda, non può capire quanto mi dispiaccia, ma è più forte di me, mi sento a disagio.

Dopo qualche giorno questo disagio si è alleviato, quando siamo da soli  mi sento molto di più a mio agio. Non so nemmeno il perchè.

Mi ha anche portata a vedere casa sua. Per fortuna i suoi non c'erano, ma c'era suo fratello, ha 4 anni in meno di noi, ma è alto quanto me.

Quando eravamo in camera sua e da soli mi sono sentita molto di più a mio agio.

Sono in macchina con Josh, mi è passato a prendere a casa e mi sta portando a casa sua.

Non mi ha nemmeno avvisato, quindi mi sono agitata il doppio.

Sono parecchio in ansia, ma almeno non ci saranno i genitori, non ci sarà il disagio delle presentazione e la paura di non piacere ai genitori.

I giorni precedenti sono stati terribili, mi sentivo sempre a disagio, i pensieri vincevano sempre, passavo ogni momento a pensare a questa situazione senza arrivare a una soluzione, al contrario aumentavano solamente le domande e diminuivano le risposte.

Siamo in viaggio da 15 minuti, Josh si è preso coraggio e mi ha messo una mano sulla coscia, all'inizio un po' mi irrigidisco, però dopo qualche minuto riesco a sciogliermi.

Arriviamo a casa sua, che sembra di più una villa, ha un giardino enorme e una scalinata per arrivare all'entrata.  Appena entro un ragazzo moro con occhi scuri mi guarda malissimo, lo saluto ma mi passa affianco e mi tira una spallata.

Josh mi dice di non farci caso e mi porta in camera sua.

Accende la tele e ci mettiamo sul letto, all'inizio ci sto un po' distante, però più il tempo passa più mi avvicino, alla fine finisco con la mia testa sul suo petto. Però non mi sento a disagio.

A metà film abbiamo smesso di guardare il film e abbiamo iniziato a baciarci.

<Menomale che dovevi essere quella che si sente a disagio.> Interrompe il bacio per prendere fiato.

<Bhe, se c'è meno gente mi sento più a mio agio.> Scoppia in una debole risata.

<Sei strana eh.>

Ho paura ma tu non mi spaventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora