FORSE SONO COME LORO DICONO

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CAPITOLO 17

Jasmine

Anche se ieri era capodanno, stamattina sveglia presto. Alle 8:30 sono già sveglia per andare a correre con Leila, gliel'avevo promesso, e sicuramente la farà stare meglio, quindi posso fare un'eccezione.

Mi metto un top e un pantalone sportivo, prendo anche una felpa,  facendomi anche una coda alta.

Scendo in salotto dove trovo i miei genitori fare colazione.

<Siamo già sveglie?>

<Ma soprattutto vestite sportive? Ti senti bene Principessa?> faccio la linguaccia e inizio a prepararmi la colazione.

<Vai a correre con Leila?> Annuisco dato che ho già un biscotto in bocca.

Sto ancora un po' a parlare con i miei genitori fino a quando non sento il campanello. Corro a lavarmi i denti e poi scendo. Torno in cucina e vedo Leila parlare con i miei genitori.

<Sei pronta?>

<Dovrei esserlo?>

Salutiamo i miei genitori e usciamo.

<Cosa hai in mente di farmi fare?>

<Andiamo fino ai giardini e poi torniamo indietro.> Credo di sentirmi male, spero di aver sentito male.

<Fino ai giardini?>

<Si.>

<Leila, sono 10 chilometri, se conti il ritorno 20.>

<Brava sai la matematica, ora iniziamo.>Leila inizia a correre, la seguo a ruota, se aspetto ancora un po' mi lascia indietro di minimo 200 metri.

Dopo trenta minuti mi fermo nella prima panchina che trovo, morire di infarto il primo giorno dell'anno anche no grazie.

Io pensavo che fosse una battuta, la solita fra "anno  nuovo, nuova me."

<Già ferma?> Non riesco nemmeno a rispondere, per colpa del fiatone.

<ah Ja, mi sono dimenticata di chiederti cosa è successo ieri.>

Devo dirle tutto? La risposta è si.

Prendo un po' di respiro e inizio a raccontarle tutto, dal ballo con il finto Josh, al biglietto nella felpa.

<Fai davvero? Quel coglione di Josh non ti ha nemmeno ascoltato?>

<Le, non ero preoccupata per lui.>

<Cosa intendi?> Ho le parole sulla lingua ma non riescono ad uscire, rimangono chiuse in bocca.

<Avevo paura che mi vedessero come una traditrice, non che lui si incazzasse.> Dirle ad alta voce fa un'altro effetto, mi fa sentire un orribile persona.

<Ja, non devi fartene una colpa, e nemmeno sentirti sbagliata.>

<E' colpa mia si. E' un pensiero davvero egoistico.>

<Ja, a volte bisogna farsi coraggio e mettere davanti prima se stessi. E lo so che non è facile, lo dico per esperienza, ma dopo ti sentirai meglio. Fai quello che senti sia la scelta migliore per te.>

<Ma spesso mi metto prima di tutto, ma in queste situazioni, non sono abituato. Come faccio a  capire
la cosa migliore per me.>

<Già queste cose che mi hai detto sono un segno.> Rimango zitta non sapendo cosa aggiungere. In questo momento ho talmente tanti pensieri che non saprei nemmeno da quale iniziare a ragionare.

Ho paura ma tu non mi spaventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora