CAPITOLO 23
Jasmine
Stamattina mi sveglio più rilassata del solito, mi guardo attorno ma non vedo Leila. Sarà andata a correre. E' bello sapere che ha ricominciato a fare quello che ama, lo vedo come un mini traguardo ed è bello sapere che è stata così gentile da non svegliarmi.
La porta di camera mia si apre ed entra la diretta interessata, ha una coda alta un po' disfatta da dove le sfuggono alcune ciocche di capelli neri pece e il sudore sulla fronte.
<Leila, lavati che puzzi.> Mi fa la linguaccia e poi si butta in doccia.
Io sono ferma sul letto a guardare il soffitto, non so quanto io ci stia, ma quando sento la doccia spegnersi capisco che sono ferma in questa posizione da troppo tempo .
Cosa cazzo mi sta prendendo?
Mi metto seduta e il mio sguardo punta il vaso sulla mia scrivania, sono davvero belli. Mi avvicino e inizio ad annusarli. Non so nemmeno perchè ma mi piace l'odore che hanno.
<Quindi non sono così male come dici.> Mi giro verso Leila e la vedo appoggiata alla porta che mi guarda con uno sguardo accusatorio. Si è messa di nuovo in pigiama ma è bella lo stesso.
Le origini filippine che ha preso da suo padre le hanno dato la fortuna di sembrare abbronzata tutto l'anno. I capelli lisci neri le arrivano fino a sotto le spalle. Gli occhi sono la cosa che amo più di lei, sono di un marrone scuro che ti causa difficoltà a vedere l'iride poi aiuta la forma che è un po' da gatta a renderli spettacolari, sono la mia parte preferita anche se lei li critica tanto. Le parti che lei vede brutte per me sono bellissime, ma non lo capisce.
<Hanno un buon odore, cosa dovrei fare, dargli fuoco?> Alza le mani e si avvicina mettendo le sue mani sulle mie spalle e avvicinandosi all'orecchio.
<No, ma dovresti ammettere a te stessa che ti ha fatto piacere riceverli.> Mi stacco innervosita e scendo in cucina per farmi da mangiare.
Non mi fatto piacere che Benjamin mi abbia regalato dei fiori, semplicemente sono belli ed è bello averli li, ma potevo benissimo comprarli da sola.
Stavo mettendo il latte a riscaldare ma mi suona il telefono.
Mio padre.
Ciao principessa, stasera dovrei avere tornare, che ne dici se domani andiamo a farci un giro? Non dirmi che fa freddo, perchè esci anche quando siamo sotto lo zero.
In effetti in questo periodo fa davvero freddo qua a Boston, molto spesso scendiamo sotto zero. La soluzione è mettersi mille strati sopra il vero outfit, dopo un po' ci fai l'abitudine e diventi tipo Frozen. La mattina quando vado a correre con Leila mi riempio di strati, l'ultima volta che mi sono dimenticata stavo congelando.
Dopo aver risposto a mio padre mi siedo con Leila per fare colazione, iniziamo a parlare del più e del meno, mi sembra di essere tornata a quando eravamo solo delle bambine e ci emozionavamo solo per restare da sole 10 minuti.
Abbiamo fatto molti pigiama party insieme, il primo l'abbiamo fatto per il mio ottavo compleanno, siamo state tutto il tempo sotto le coperte a leggere con solo una torcia a illuminarci, ridevamo e ci divertivamo solo per il fatto che fossimo sveglie a quell'ora, ci sentivamo delle cattive ragazze per non star ancora dormendo alle 11:00...
Lei e Denise non sono mai andate d'accordo, come se tra loro ci fosse un muro che non poteva essere distrutto, quando c'era una, l'altra non c'era e così via. L'unico momento che c'erano entrambe erano nei miei compleanni quando facevo al festa.
Il rapporto che abbiamo tra di noi è praticamente la replicazione tra quello che c'è tra le nostre madri.
Mia mamma e quella di Leila si sono conosciute al college, hanno stretto subito un forte legame, solo che alla mamma di Denise non andava bene questa amicizia, era molto gelosa di mia madre. Ancora ora non so cosa è successo tra di loro, mi hanno detto diverse cose ma so che ce ne sono altrettante che mi nascondono.
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Ho paura ma tu non mi spaventi
Teen FictionLei una ragazza che ha paura di amare ma che non aspetta altro, con un mondo che la divora da dentro ma che non riesce a buttare fuori. Lui un ragazzo che vuole aiutare gli altri ed è disposto a mettere la felicità degli altri prima della sua. Cosa...