UN GIORNO FINITO MALE

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CAPITOLO 24

Jasmine

Sto scendendo in cucina per fare colazione, non ho mai amato il brutto tempo come adesso, mi sta facendo saltare molte corse mattutine. Anche se a Leila non blocca nemmeno il brutto tempo, a me basta e avanza come scusa. Luna è ferma davanti alla porta ad aspettarmi come un soldato, devo dire che questa cucciola ha buon gusto come compagnia se ha scelto me.

Entro in cucina e vedo entrambi i miei genitori ridere e scherzare insieme, si amano come quando erano due ragazzini.

<Papà, papà. ho una domanda.> Mio padre si gira verso di me e appoggia i fogli che aveva in mano.

<Strano, di solito non ne hai.> Gli faccio la linguaccia per poi iniziare a parlare.

<Come hai capito di essere innamorato di mamma?>

Lui si siede sul divano con un sorriso ampissimo e mi fa segno di sedermi vicino a lui.

<Quando pensavo solo a lei e le altre ragazze erano diventate come delle comparse nella mia vita, ho iniziato a farmi delle domande.> Mi porto un dito dalla bocca e inizio a pensare bene alla prossima domanda.

<Ma come vi siete conosciuti?>

<Eravamo a scuola, io ero qualche anno più avanti ma lei era già più intelligente di me, non potevo farmi scappare una ragazza bella e intelligente.>

<E come fai a provare quella sensazione?> In effetti non l'ho mai provata in vita mia e vedere molti ragazzini fidanzarsi mi fa sentire sbagliata. Come se in me ci fosse qualcosa di sbagliato che non mi fa provare quelle emozioni e vorrei tanto capire come posso provarle. Papà mi aveva già fatto il discorso su cosa si prova ma non sul come.

<Principessa torniamo a quel discorso? Non sei ancora piccola?> Incrocia le braccia al petto ma mi guarda con occhi compassionevoli.

<Ho 14 anni e tutte le mie amiche parlano di come gli piacciano questi ragazzi, ma da come ne parlano sembra qualcosa di extraterrestre dato che non l'ho mai vissuto.>

<Ma non è meglio aspettare?> Faccio cenno di no con la testa.

<Mi avevi detto che ne avremo parlato quando sarei stata più grande.>

<Si ma non è il momento... Lo capirai quando sarà il momento di parlarne e quando verrai da me ti risponderò a tutte le domande.>

<Almeno a queste domande, solo due e poi vado a fare matematica.> Lui ci pensa qualche secondo prima di rispondere.

<Va bene, ma poi non me lo chiederai più fino a quando sarà il momento.> Annuisco con troppa foga e gli faccio la stessa domanda.

<Non è un qualcosa che puoi importi di provare, è un sentimento che viene da dentro come in modo naturale, lo senti quando lo provi.>

<Ma io non l'ho ancora provato.>

<E' presto per te, hai ancora tutta la vita davanti per provare quel sentimento. Non metterti fretta o un obbligo per provare qualcosa, altrimenti non sarà più amore.> Sono abbastanza confusa.

<Cosa diventa?>

<Ossessione. Un amore forzato e non proveniente dal cuore non può essere altro che un cattivo sentimento. Si vedranno le conseguenze subito o con il passare del tempo, ma alla fine il risultato sarà sempre negativo.>

<E se non fossi capace di provare quel sentimento? Se non sapessi amare e rimarrò sola a vita perchè non provo quel sentimento per nessuno?> E' un pensiero abbastanza triste e dirlo ad alta voce mi fa sembrare solo una disagiata.

Ho paura ma tu non mi spaventiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora