CAPITOLO 16Jasmine
Oggi è l'ultimo dell'anno. Ultimo capodanno da minorenne e liceale. L'anno prossimo è il fatidico anno dei 18, dovrò spendere più soldi per i compleanni, quest'anno che in tutti quelli passati.
Io sono la prima della compagnia, a febbraio, ho ancora un po' di tempo dai.
Come ogni capodanno mi preparerò con gli altri 3 disagiati.
Ma oggi passerò il pomeriggio con Harry prima di vedermi con tutti, ormai è di rito, e conoscendolo adesso starà pensando se stare a casa per sua nonna o venire.
Prendo il telefono e lo chiamo.
<Harry, ci sei?>
<Dimmi Tata.> Non riesco a non sorridere.
Ogni volta che mi chiama così è una boccata di aria, perché vuol dire che è felice, ma soprattutto mi fa sentire a casa.
Mi ha dato questo soprannome alle medie, da li non ha più smesso di usarlo.
Non siamo amici d'infanzia, ma è entrato nella mia vita stravolgendola in meglio.
Lui è più di un migliore amico, lui è il mio socio, colui che anche se gli chiedessi di scalare il monte più alto accetterebbe se sa che questo potrebbe rendermi felice.
Il nostro legame va oltre una semplice amicizia, questo legame ti capita poche volte nella vita, se ti va di fortuna, e a me è capitato più di una volta.
Harry è la mia torre portante se lui crollasse crollerei anch'io.
Harry è il mio socio, ma è anche il mio Parabatai.
Colui che so che rimarrà al mio fianco qualsiasi cosa accada, indipendentemente dalle situazioni.
<Smettila di sorridere, oppure non ti chiamo più così.>
<Dai bocciato, non fare l'antipatico.>
<Lo sai benissimo perchè sono stato bocciato, anzi proprio perchè sono un anno più grande di te posso dire di smetterla.> Si che lo so bene, l'anno in cui è stato bocciato è lo stesso anno in cui suo padre l'ha cacciato di casa, aveva smesso di studiare e non gli interessava più nulla, poi è arrivato da noi.
<Però sono più alta io.> Quanto amo menarglielo.
<Sei più alta di me di 2 centimetri, 2, se metto la lunghezza del mio c->
<BASTA NON VOGLIO SAPERE.> Scoppia a ridere, quanto amo la sua risata.
<Cosa volevi Ja.>
<Facciamo il nostro giretto?> E adesso che ha preso la moto, non andiamo a piedi. Ci sono stati mille casini anche per quella, perchè non sapeva come prenderla e non voleva chiederli a sua nonna.
<Non so se ne ho voglia.>
<Giro in moto, andiamo a fare un giro e poi andiamo da Leila, dato che ci prepariamo li.> Mia mamma dopo andrà da Olivia, la mamma di Leila, quindi le ho chiesto se può portare lei le cose.
<Va Bene, preparati che ti vengo a prendere.> Sorrido annuendo al telefono come se potesse vedermi e butto giù.
Prendo la prima tuta che mi capita, dopo dovrò stare comoda.
Nel mentre che aspetto vado in salotto dai miei genitori.
<Fiorellini, io tra poco vado a fare un giro con Harry e poi vado a prepararmi da Leila.> Mio padre si gira di scatto verso di me.
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Ho paura ma tu non mi spaventi
Teen FictionLei una ragazza che ha paura di amare ma che non aspetta altro, con un mondo che la divora da dentro ma che non riesce a buttare fuori. Lui un ragazzo che vuole aiutare gli altri ed è disposto a mettere la felicità degli altri prima della sua. Cosa...