Chelsea smile ⭕️

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ASH's POV

Finii di lavare i piatti e asciugai il lavello, ormai i miei movimenti erano meccanici, dopo quasi un mese che vivevo da solo con il piccolo mi ero organizzato ed ero diventato un perfetto uomo di casa. Dylan era imbambolato davanti alla TV, quei cartoni animati sui dinosauri gli piacevano tantissimo... Forse dopotutto la genetica si faceva sentire: anche Oli aveva sempre avuto una malsana ossessione per quelle epoche storiche e per quegli animali così incredibili ma ormai estinti. Guardavo il bambino di nascosto, i capelli castani un po' mossi, gli occhi color miele, le labbra delicate e la mascella un po'quadrata.. Era la fotocopia del padre, su questo non c'era dubbio.. Ma allo stesso tempo mi sentivo io il padre del bambino, lo amavo come fosse mio e il pensiero che un giorno me ne sarei dovuto separare mi uccideva dentro.
Sentivo Oli al telefono una volta ogni paio di giorni, lui doveva chiamarmi di nascosto da Alessia, per non turbarla, diceva lui...perché gli faceva comodo così, dicevo io. Cosa cazzo aspettava a dirle del bambino? Dylan iniziava a fare domande e mi sentivo da schifo ogni volta che inventavo scuse per non rattristarlo.
Mi passai una mano tra i capelli biondi e uscii in veranda, stappando una birra; seduto sul dondolo , mi misi a immaginare come sarebbe stata la mia vita con accanto il bambino e magari una ragazza che finalmente mi amasse davvero . Sogni, solo fottuti sogni ... Il mio cellulare vibro', cosa strana perché alla fine avevo sentito Oliver la sera precedente quindi non mi aspettavo di certo che quell'egoista si facesse già sentire! La notifica di Whatsapp proveniva da un numero che non avevo in memoria e mi incuriosii. Nel messaggio era contenuta un'immagine, una piscina, il sole, e Oli che baciava Alessia. Sentii un piccolo brivido al cuore, del resto Alessia non mi era ancora diventata indifferente, dopo solo un mese che non la vedevo la pensavo ancora quasi ogni secondo. Per farmi del male continuai a fissare quella foto, ad ingrandirla persino, per carpire più particolari possibili .. I due erano proprio felici, considerai. Oli era riuscito nel suo intento, lei si era ri innamorata di lui anche senza sapere i precedenti della loro storia, doveva essere il loro destino stare insieme, anche se alla fine lei come avrebbe preso la notizia di essere madre? Ma soprattutto mi chiesi da che numero provenisse quel messaggio e decisi di rispondere con un semplice "chi sei?" giusto per non restare con un ulteriore interrogativo perché nella mia vita ne avevo già abbastanza .

ALESSIA's POV

Oli si sedette sul letto, sorridendomi dolcemente, ma con quella scintilla maliziosa nello sguardo che aveva il potere di farmi perdere la ragione, di non essere più cosciente delle mie azioni. Le risate e la leggerezza di pochi attimi prima vennero presto sostituite da uno strano silenzio, teso in senso buono , e mentre mi chiedevo se fosse giusto concedermi a Oli senza sapere nulla del nostro passato insieme, mi lasciai togliere la maglietta e gli shorts, restando in costume, come una mezz'ora prima. Fissai quel ragazzo stupendo mentre sentivo le sue mani accarezzarmi il collo, la schiena, fino a scendere sempre più giù , fino a tirarmi in braccio a lui. "Oli... È' giusto tutto questo?" Mi sorpresi a dire sottovoce.
Avevo paura, una fottuta paura dell'effetto che mi faceva LUI, mi sentivo come una nave in balìa delle onde e sapevo che a quegli occhi non sarei mai riuscita a dire di no.. Anche in passato ero stata così soggiogata da lui? Quanto male poteva avermi fatto, visti i mezzi discorsi di Emma Fish e di Kellin? "Ho un tale casino in testa..." Aggiunsi. "Se non te la senti mi posso fermare.. Ma ti prego non chiedermi di farlo.." Rispose , accarezzandomi le labbra con un dito, e avvicinandosi subito dopo a baciarle prima piano, poi con passione. Sentivo il suo respiro aumentare di velocità mentre gli sfilavo la maglietta e mi avvicinavo a lui facendo combaciare i nostri petti ormai liberi dai vestiti. Mi fece sdraiare sotto di lui e sentii la sua eccitazione premere sul mio inguine: pochi secondo dopo anche i nostri costumi da bagno erano sul pavimento. Il mio cuore batteva all'impazzata e mi morsi un labbro per non urlare quando Oli si avvicinò a stuzzicare con la lingua la mia intimità. Non volevo aspettare oltre , mi spinsi contro di lui e lo feci entrare dentro di me, sentendomi completa, sentendo gemere Oliver sempre più forte fino a venire insieme, urlando i rispettivi nomi. Si accasciò sopra di me appoggiando la testa sul mio petto che ancora faceva su e giù per via del mio respiro irregolare. Gli accarezzai i capelli e in quel momento dei frammenti di ricordi mi tornarono a galla , limpidi, sopra quella nube di nebbia che solitamente attanagliava il mio cervello. Mentre Oli si addormentò sorridente e stremato continuando a stringermi, io mi concentrai e tentai di ricordare più cose possibili , eccitata per il fatto che finalmente alcuni frammenti di quel complicato puzzle stavano tornando al loro posto.

HANNAH's POV

Ash mi aveva risposto subito al messaggio , chiedendomi chi fossi. Quando , scorrendo i contatti del mio cellulare, un vecchio telefono che Oli mi aveva regalato tempo prima, avevo visto il numero di Ash, un piano mi si era materializzato in testa in tempo zero. Si, c'ero anch'io alla festa dei Fish anche se i due piccioncini non mi avevano vista. Ma io avevo visto loro, li avevo visti così bene mentre si baciavano appassionatamente in piscina e correvano via mano nella mano. E avevo sentito la rabbia montare dentro di me: non era giusto cazz0, loro non meritavano quella felicità. Avevo scattato una foto ai due mentre si baciavano ed ora l'avevo mandata a Ash, sperando di incuriosirlo e far si che li odiasse anche lui quanto li odiavo io. "Sono Hannah. Dovevi sapere, no?" Gli risposi, attendendo un ulteriore messaggio.
"Non mi importa Hannah lasciami in pace e cancella il mio numero!"
Il ragazzo era un osso duro ma non mi arresi. Digitai ancora più velocemente . "Ok, ti lascio in pace ma pensaci: loro se la spassano ma ci hanno presi per il culo entrambi ! Oli mi aveva promesso di sposarmi e Alessia beh... Lei si diverte mentre tu da un mese devi sorbirti il bambino che non è nemmeno tuo .. A questo punto ti converrebbe chiederne l'affidamento!" Cliccai sul tasto Invia, con un sorriso malefico sul volto. "Tu sei completamente pazza" mi rispose.. Ma sapevo che dentro di lui il mio messaggio avrebbe smosso qualcosa.. Mi raccolsi i capelli con un fermaglio e mi tuffai di nuovo in acqua, ora potevo davvero godermi quella festa in piscina.

ASH's POV

Avevo pensato tutta la notte ai messaggi di quella strega di Hannah. Fanculo a lei, pensai tra me e me. E se avesse avuto , per una volta, ragione ? Volevo bene a Dylan e l'avevo praticamente cresciuto io.. E se davvero ne avessi chiesto l'affidamento? Avevo il diritto morale di togliere un figlio ai legittimi genitori? E comunque, sarebbero riusciti a farlo più felice di quanto non stessi facendo io? "Zio Ash, vieni, dobbiamo andare all'asilo!" Esclamò il piccolo, prendendomi per mano. Percorremmo la solita strada che costeggiava il mare mentre il bambino canticchiando ricorreva dei gabbiani che zampettavano poco avanti rispetto a noi. Gli sorrisi e lo presi in braccio facendolo volteggiare e godendomi i suoi schiamazzi, mentre lui urlava ridendo di rimetterlo giù . Gli schioccai un bacio sulla guancia e lui mi strinse forte. "Ti voglio tanto bene zio Ash! " mi disse sorridendo, fissandomi con quegli occhi color caramello, identici a quelli di Oliver ma più vivi, gioiosi , pieni di speranza. Ne aveva passate tante quel bambino , ma era sempre sorridente e curioso di conoscere il mondo, da quel lato assomigliava a me. Del resto i figli sono di chi li cresce, no? Dandogli un ultimo bacio lo salutai e lo consegnai alle maestre d'asilo, guardandolo correre via insieme ai suoi amichetti.
Sorrisi. La vita agli occhi dei bambini e ' molto più semplice di quanto non appaia a noi adulti.
Mi incamminai verso il bar dove ero solito fare colazione e mi sedetti distrattamente a un tavolo, continuando a meditare sui messaggi di Hannah. Decisi che nel pomeriggio avrei consultato un avvocato giusto per capire se avevo delle Chances per ottenere la custodia del bambino. "Scusa, vuoi ordinare?" Alzai gli occhi e incontrai un paio di curiosi occhi neri che mi fissavano , attendendo una risposta. La nuova cameriera mordicchiava la matita e aveva un'aria scocciatissima. I suoi capelli biondi erano raccolti in uno chignon alto da cui ricadevano dei morbidi boccoli a incorniciarle il viso. Era decisamente carina, non molto alta, e mi ricordava la mia prima ragazza. Sfoderai il mio sorriso migliore e mi scusai, dicendole che prendevo un latte macchiato; la ragazza non ricambio' il sorriso e se ne andò dopo aver scritto l'ordinazione sul block notes. "Ecco a te" disse, tornando dopo cinque minuti con un latte fumante. "Grazie.. Comunque io sono Ash" le dissi, per rompere il ghiaccio: quella ragazza mi incuriosiva e avevo voglia di svagarmi un po'. "Io sono Gemma, ma sono qui per lavorare, quindi scusami." Fece per andarsene ma mi ero accorto di come guardava i miei muscoli tirati sotto una t shirt che mi andava anche un po'stretta. "A che ora stacchi il turno?" Insistetti, i miei occhi azzurri puntati nei suoi. La vidi arrossire e sussurrarmi "mezzogiorno!" Mentre ancheggiando si dirigeva verso altri tavoli, per un'altra serie di ordinazioni. Ridacchiai. L'avrei aspettata a quell'ora fuori dal locale e avrei sfoderato tutto il mio charme, dovevo smetterla di auto compatirmi e dovevo tornare a vivere Anch'io.

There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora