Distance

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ALESSIA'S POV

Mi ero accorta subito che Oli doveva dirmi qualcosa, una cosa che amavo del nostro rapporto era il nostro capirci senza bisogno di parlare. E infatti non mi sbagliavo: il mio ragazzo mi annuncio' il suo imminente tour mondiale , entusiasta di fare di nuovo parte del mondo della musica. Lessi nei suoi occhi la soddisfazione per essere riuscito di nuovo a fare ciò che amava di più, cantare.
I ricordi tornarono al tour di anni prima e le lacrime iniziarono a scendere senza che potessi controllarle: dovevo infatti dire ad Oli che non avrei potuto accompagnarlo, che ero stata chiamata alla settimana della moda a Milano...e anzi..che avevo sperato di averlo con me in quell'occasione.
Quando glielo dissi vidi nei suoi occhi un'ombra passeggera che non seppi decifrare. Era forse la prima volta in cui non riuscivo ad intuire cosa gli passasse per la testa. "Love, a quanto pare i nostri lavori ci terranno lontani per un mese ma... ti prego non perdiamoci di nuovo... giuro che ti chiamero' su Skype ogni sera e quando tornero' dal tour... vorrei sposarti...". Le sue parole mi colpirono dritta al cuore... l'anello di fidanzamento era gia' stato un segnale fortissimo da parte sua ed ora...voleva addirittura sposarmi!!! La tristezza di quel mese che avremmo dovuto passare lontani fu cancellata dalla gioia per il desiderio condiviso di sposarci. Lo amavo da morire e il mio sogno si stava avverando... Gli volai al collo abbracciandolo e baciando ogni centimetro del suo viso... sì, sì, mille volte sì, urlavo in preda alla gioia e alla follia!

Assurdo cosa accadde
quando ti vidi per la prima volta
portavo un cuore entrando nella stanza
ma uscendo non lo avevo più:
Amore, come vetro,
lo infranse al primo colpo..
e tu mi hai disegnato una libellula
che diceva "vola da sola"
l'avrei dovuta prendere in parola
ma io non seguo mai la prima strada..

Oli era partito da un giorno. Un giorno lunghissimo, 24 ore in cui avevo maledetto la settimana della moda e il mio lavoro, per poi ricredermi e cercare di calmarmi, cercare di fidarmi di lui, per una volta, tentando di convincermi che presto ci saremmo sposati, e che ne avevamo gia' passate troppe, e che per noi il periodo dei tormenti era finito..
Mi sedetti da Starbucks con una mia collega, tentando di distrarmi, ma mi sentivo osservata. Ormai era cosi': paparazzi ovunque. Su twitter le ultime news su di me recitavano :"Oliver Sykes parte per il nuovo tour senza la fidanzata Alessia. Di nuovo crisi?" Ma quale crisi, dissi, tra me e me.
MI recai al lavoro e impaginai un nuovo articolo con delle foto di intimo. Ci persi tutto il giorno e quella sera, dopo aver sentito Oli su Skype, crollai addormentata, cullata da quegli occhi di velluto, tentando di non pensare a tutte le mie paure e al fatto che con lui lontano mi sentivo di nuovo un fantasma... Provai a essere fiera del mio lavoro , tutte le mie colleghe sognavano di andare a Milano alla settimana della moda ma ero stata io la prescelta e sorrisi tra me e me: dovevo iniziare a pensare che sarebbe andato tutto bene, per una volta.

OLI'S POV

IL primo giorno di tour era finito. Mi sedetti nella mia "stanza" del tourbus e chiamai Alessia, finalmente vidi il suo viso dolce, i suoi boccoli neri e blu, le sue labbra rosa e carnose e potrei sentirmi a casa. Avevo bisogno di lei come l'aria, lei era l'ancora che mi impediva di affondare, o di perdermi. La vidi triste, pero'. Ci soffriva quando eravamo lontani, e anch'io, ma speravo che, per una volta avrebbe avuto fiducia in me, in noi. L'avrei sposata, ne ero certo. Chiusi la videochiamata
e mi misi a fantasticare sul mio futuro con lei, avrei comprato una casa grandissima, solo per noi due e non le avrei fatto mancare mai niente pur di vederla sorridere.
Bussarono alla porta ed imprecai, odiavo essere interrotto quando volevo stare per conto mio a pensare. Mi alzai per aprire e vedere chi, dei ragazzi, avesse deciso di rompere le palle a quell'ora. Quando spalancai la porta visibilmente scocciato, mi trovai davanti un diavolo tentatore. "Ciao Hannah", sussurrai, sconfitto. Quella ragazza era un osso duro.
"Oli ti posso parlare un attimo?" Mi fissava con quegli occhi giganteschi, quasi troppo grandi in confronto al suo fisico minuto. I capelli corvini, raccolti in due codine alte, la facevano sembrare un personaggio di uno di quei manga erotici.
Tentai di scacciare quel pensiero dal mio cervello. "Cosa vuoi?" Dissi, bruscamente. Dovevo liquidarla in fretta, non volevo guai, non piu'. Si sedette sul mio letto senza chiedere il permesso.
"Oli stavo pensando... visto che dovremo stare a contatto per un mese.. potresti non evitarmi? Possiamo essere amici? Cio' che e' passato lasciamolo dov'è.. solo non sopporto che mi ignori.. mi sento a disagio cosi'".
La fissai. Sembrava sincera, e alla fine quel clima teso faceva male a tutti. Decisi che aveva ragione e che i fatti di anni prima erano sepolti nel sale dei ricordi, e che potevamo ripartire da zero. "Uhm..ok?" le dissi sorridendo, un po' in imbarazzo. Hannah sembro' sollevata e mi diede "il cinque". "grazie Oli, allora a domani!" mi diede un lieve abbraccio ed usci', senza dire altro. Richiusi la porta. IL profumo fin troppo dolce di Hannah resto' nell'aria e mi impedi' di addomentarmi fino a tardi. Ripensai ad Alessia e fui certo che nessuna mi avrebbe mai fatto stare bene come lei.. nemmeno Hannah. Sentii all'improvviso il bisogno di confidarmi con qualcuno che mi conoscesse bene, ancora piu' dei miei amici della band. Dopo qualche secondo stavo componendo su Skype il numero di Ash, sperando che non fosse in spiaggia o a fare qualche lavoro di ristrutturazione del faro.

ALESSIA'S POV

Era la terza mattina di fila che stavo male. IL mio stomaco non ne voleva sapere di digerire nulla, fanculo ad Oliver che non era accanto a me, pensai con stizza. In realtà la colpa poteva solo essere della cena giapponese di qualche giorno prima, consumata di fretta al lavoro insieme ai colleghi mentre progettavamo nel dettaglio il programma per Milano. Oliver era via da una settimana, ancora tre e l'avrei riabbracciato. Mi sciacquai la bocca dopo aver vomitato per l'ennesima volta, mi lavai la faccia con acqua fredda e mi sembro' di stare un po' meglio.
Mi guardai allo specchio e tentai di mascherare con il correttore le occhiaie rosse, dopodiché iniziai a stendere il fondotinta e il mio incarnato assunse un colore più sano, dopodiché uscii per andare al lavoro.
Per fortuna sentivo Oli due volte al giorno e le cose procedevano bene, come promesso lui mi cercava sempre e mi tranquillizzai pensando che per noi i tempi bui erano ormai finiti. IL bip del cellulare mi fece tornare alla realtà, era una notifica di whatsapp; sorrisi pensando a cosa rispondere ad Oli, ma non era lui. Era Ash, il ragazzo australiano. "Arrivo dopodomani", recitava il messaggio.
Ma cosa diavolo voleva dire? Sicuramente aveva sbagliato persona. Ma qualcosa dentro di me mi diceva di no, che era proprio per me quel promemoria. Chiamai Oliver, decisa a chiedergli spiegazioni.

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There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora