Ash

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OLI'S POV

Presi il microfono e incitai la folla. Questa adrenalina mi era mancata da morire: ero piu' carico che mai quando
annunciai la canzone nuova. "Ed ora per voi un pezzo inedito, che ho scritto per una persona speciale che purtroppo non puo' essere qui oggi! E c'è anche una sorpresa per voi, ecco a voi sul palco la nostra amica Hannah che cantera' questo pezzo con me! Fatele sentire quanto siete fighi!!" La folla fece un boato e gli applausi continuarono mentre Hannah saliva sul palco accanto a me per eseguire "Deathbeds".
"That little kiss you stole.." cantavamo insieme, e Hannah mi fissava negli occhi, per niente intimorita dalla folla, regalandoci un'esecuzione perfetta. Finito il pezzo, il pubblico era in delirio e tra gli applausi uscimmo dal palco, entusiasti. IL concerto era finito ed era andata benissimo, eravamo di nuovo sulla cresta dell'onda.
Hannah si avvicino' per abbracciarmi, eravamo felici ed emozionati. La strinsi e non potei fare a meno di pensare ad Alessia e alle parole di Deathbeds, scritte per lei. IL corpo esile di Hannah era ancora stretto al mio quando, con imbarazzo, mi sciolsi dal suo abbraccio appena in tempo per evitare che lei sentisse l'effetto che mi aveva provocato in mezzo alle gambe. Cazzo. Ero incorreggibile, ma quella ragazza aveva qualcosa di insolito, di intrigante e decisi che dovevo starle il piu' lontano possibile.
Con una scusa mi allontanai e andai a bere coi ragazzi, per festeggiare il successo riscosso quella sera. Stavo sorseggiando una tequila quando la sentii avvicinarsi nuovamente a me, il frastuono nel locale era alto e dovetti
avvicinarmi a lei per sentire le sue parole. "Oli come sono andata, ho cantato bene?" mi sussurrò, sfiorandomi l'orecchio con le
sue labbra carnose e facendomi venire la pelle d'oca. "Sei stata bravissima Hannah" le sorrisi, non sapendo cos'altro aggiungere. Sentii la sua mano scivolare sulla mia schiena mentre mi fissava con uno sguardo che lasciava poco all'immaginazione: lei mi voleva ancora. "Devo andare, scusa" le dissi frettolosamente, dovevo evitarla, non potevamo essere amici ..
Lasciai la festa e mi fiondai nel tourbus, accesi il portatile e trovai due chiamate di Alessia: per fortuna, avevo troppo bisogno di sentirla.
Composi il suo numero e la chiamai senza perdere altro tempo, dovevo vedere il suo viso, dovevo ricordarmi chi amavo davvero. Hannah stava giocando sporco approfittando dell'assenza di Alessia e non dovevo cascarci come uno stupido.

ALESSIA'S POV

Quando ormai avevo perso le speranze, vidi che Oli mi stava richiamando. Accettai la chiamata e vidi comparire sullo schermo il suo viso stupendo , i suoi occhi capaci di perforarmi l'anima, ogni volta come fosse la prima volta. Quanto lo amavo... Le lacrime mi riempirono gli occhi senza che io volessi fermarle.. "Mi manchi Oli... mi manchi troppo" singhiozzai. "Ma devo chiederti cos'è questa storia di Ash?"
"Amore non piangere. Gli ho chiesto di venire da noi per un po' di tempo, ti aiutera' nelle faccende in casa e ti fara'
compagnia finche' non torno. Non sono tranquillo a lasciarti da sola, Ale.. mi manchi anche tu..."
Accarezzai con il dito indice lo schermo, come nella speranza che prendesse vita, che facesse comparire Oli in carne ed ossa davanti a me. Ci salutammo poco dopo.. era tarda notte e lo vedevo stanco dopo il concerto... senza contare che pure io a causa di quel mal di stomaco non dormivo bene da giorni. Mi stesi a letto e per la prima volta dormii profondamente, sognandolo.

ASH's POV

Non chiedetemi perché non riuscivo a dirgli di no, non lo sapevo nemmeno io . Solo Sykes era riuscito nell'impresa di farmi prendere un aereo e decollare alla volta del vecchio continente per fare da baby sitter alla sua ragazza. Non prendevo un aereo da anni. Da quando ero un campione, da quando stavo con lei..Hope, la mia ex. Eppure qualcosa mi spingeva ad aiutare Oliver , e aiutandolo stavo aiutando me stesso e stavo affrontando il mio passato. Mi sedetti vicino al finestrino, il posto dove una volta sedeva sempre la mia ex era vuoto ma mi girai lo stesso per controllare. Quanto può essere stupido un uomo innamorato? Chissà se lei si ricordava ancora di me, mi chiesi mestamente. Presi le gocce per dormire in volo e mi assopii. Non mi era mai piaciuto crogiolarmi nei miei dispiaceri, ma ogni tanto mi concedevo anch'io il lusso di ricordare. Volai per venti ore e quando il pilota annuncio' che eravamo in avvicinamento all'aeroporto di Londra tirai un sospiro di sollievo, mi ero proprio rotto i coglioni di stare là sopra.
Presi un taxi e mi diressi all'indirizzo datomi da Sykes. Non sapevo quanto mi sarei dovuto trattenere a Londra ma per ora mi aveva già dato un bel po' di soldi come anticipo per questo lavoro di "domestico". Sorrisi. Chissà cosa avrei dovuto fare , un appartamento in città non necessitava di manutenzione come invece quel meraviglioso faro sulla costa di Sydney.
Suonai alla porta e venne ad aprirmi questa a famosa Alessia che avevo visto quel giorno a Sidney di sfuggita. Non me la ricordavo così carina, ma decisamente non il mio genere. Troppo tatuata e poi quei capelli metà neri e metà azzurri... Andiamo... Non viviamo mica in un cartone animato! Diciamo che lei era perfetta per Sykes e lui lo era per lei.
"Ciao, sono ASH", dissi.
"Mi ricordo di te, entra..." Fece un timido sorriso ma capii che non sarebbe stato facile avere a che fare con lei. Si vedeva che la mia presenza la disturbava, lei ed Oliver erano fin troppi simili negli atteggiamenti e negli sguardi, considerai. Maledissi Sykes per l'ennesima volta, poi posai la mia valigia nella camera degli ospiti e mi buttai sotto la doccia. Guardai dalla finestra: il cielo grigio di Londra mi dava già fastidio.

There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora