Life goes on

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4 ANNI E MEZZO DOPO...

ASH'S POV

"Zio Ash corri! La mamma ha sfornato la torta!!!" urlo' Dylan. Quel giorno era particolarmente eccitato: era il suo quarto compleanno. Gia'. Erano già passati piu' di quattro anni da quella maledetta serata a Milano ed ancora non mi capacitavo di essermi trovato in mezzo a una situazione che era diventata piu' grande di me.
Avevo suggerito ad Alessia di allontanarsi per un po' dalle scene...ma la cosa non doveva comprendere anche la mia presenza. Invece la ragazza mi aveva convinto, sembrava che la sua unica certezza in quel momento fossi io e non me l'oro sentita di abbandonarla. Eravamo andati in Scozia e vivevamo in un faro, in un paesino arroccato sugli scogli, chiamato Lightfarm.
Alessia aveva tenuto il bambino e aveva cambiato identita'. Ora si faceva chiamare Brenda, aveva tinto i capelli di castano scuro e... ai miei occhi era ogni giorno piu' bella. Ma questo non gliel'avrei detto mai. Avevamo cresciuto il piccolo Dylan come una famiglia, anche se il bambino sapeva che io non ero il padre biologico: mi chiamava zio, ma ero l'unica figura paterna che avesse mai avuto. Lo amavo come un figlio, in effetti. Proprio io che odiavo amare, mi ero ritrovato a scoprire una forma d'amore molto piu' profonda, quella per la famiglia, e provavo gioia nel prendermi cura di loro due.
Per Alessia era stata una decisione dura, quella di tenere il bambino, ma grazie ai soldi che entrambi avevamo messo da parte, per via delle nostre carriere, non ci mancava nulla: sapevo il motivo per cui non aveva abortito, lei sperava che suo figlio assomigliasse ad Oliver e sapeva che tramite il bambino , l'amore suo e di Oli sarebbe vissuto per sempre.
Guardai Dylan sorridendo. Ogni giorno che passava egli assomigliava, appunto, sempre di piu' ad Oliver. E anche Alessia se ne rendeva conto: la sorprendevo a fissare gli occhi color miele del bambino, e ad asciugarsi di nascosto una lacrima che le rotolava sulla guancia. Lei lo amava ancora ma stava andando avanti... non avrei mai pensato che sarebbe stata un'ottima madre, invece mi sbagliavo, la maternita' l'aveva rafforzata ed aveva cambiato la sua scala di priorità. Eravamo stati bravi a far perdere le nostre tracce , e speravo che nessuno sarebbe mai venuto a turbare il nostro equilibrio.
Mi stavo innamorando di Alessia? Probabilmente si', la amavo, ma non volevo ammetterlo nemmeno a me stesso e non volevo turbarla: tanto alla fine per lei ero solo come un fratello.
Corsi a tavola e spegnemmo le candeline, dopodiche' presi il bambino per mano e lo portai al mare, a contare i gabbiani...lui amava questo piccolo gioco che facevamo insieme e anch'io. Se solo fosse stato figlio mio gli avrei dato ancora di più di quanto non stessi già facendo..

ALESSIA'S POV

Ash e Dylan erano andati in spiaggia e finalmente potei rilassarmi un po'. Accesi il computer e cercai notizie su Oliver, lo facevo sempre, all'insaputa di Ash.
Erano passati degli anni e ormai i Bring Me si erano sciolti, di comune accordo, per godersi le loro carriere soliste.
Oli dedicava tutto il tempo alla sua collezione di vestiti Drop Dead e stava ancora con Hannah...purtroppo. Guardai le loro foto insieme su Instagram sperando di trovare un velo di tristezza negli occhi di Oli, perché egoisticamente speravo che lui pensasse ancora a me: ero sparita dalla circolazione e fatto di tutto per non farmi trovare, ma allo stesso tempo sognavo che lui ricomparisse nella mia vita come un moderno principe azzurro.
Guardando le foto notavo che quella strega di Hannah gli stava sempre addosso, ed era giusto cosi': le nostre vite dovevano andare avanti in maniera separata, non aveva senso sperare ancora nei miracoli. Per quanto tempo ancora mi sarei negata l'amore, vivendo nei ricordi? Avevo trent'anni, ero ancora giovane e in forma ma il dedicarmi completamente a Dylan mi aveva fatto scordare che oltre a una mamma, ero anche una donna, con la voglia di essere baciata, desiderata, amata, e da un uomo che non mi tradisse alla prima occasione come aveva fatto Oliver.
Guardai Ash che di spalle si allontanava con il bambino, chiacchierando amabilmente, come avrebbe fatto un padre modello, e sorrisi.
Io dovevo tutto ad Ash, nessuno lo obbligava a stare con me e Dylan ma lui lo faceva lo stesso, e con il sorriso . Mi chiesi se anche lui non sentisse il bisogno di avere una ragazza.. ma poi ricordai che lui dopo quella brutta esperienza, con l'amore aveva chiuso: era come se avesse incanalato tutti suoi sentimenti buoni su Dylan, e il bambino lo adorava. Ma presto sarebbe arrivato un giorno in cui avrei dovuto spiegargli chi era il suo vero padre, mio figlio era sveglio e faceva sempre troppe domande alle quali ero stanca di dover rispondere con delle bugie.
Piegai i vestiti puliti di Ash e mi sedetti in salotto, assopendomi. Fu la voce di Dylan a svegliarmi. Era davanti al computer, che avevo dimenticato acceso.. "Mamma guarda! Questo signore e' proprio uguale a me!!" urlo' eccitato, indicando con il suo ditino piccolo il viso di Oliver, che sorrideva di rimando dallo schermo , in una delle sue migliori fotografie.
Ash scosse la testa ed usci' nuovamente di casa, sconsolato, forse non pensava che io controllassi su internet la vita di Oliver..
Sapevo che avrei dovuto parlare da sola al bambino, e al piu' presto.

There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora