Sex or love..

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ALESSIA'S POV

Erano passati due mesi da quella strana e magica serata in cui Oli era tornato da me . Ora vivevamo insieme, esattamente da quella sera. Si era semplicemente fermato da me, per non andare piu' via. Il mio anello di
fidanzamento brillava di una luce speciale, e ogni volta che lo guardavo mi sentivo al settimo cielo. Come ogni giorno mi alzai e, messa la vestaglia, andai in cucina e preparai dei pancakes. IL profumo dello sciroppo d'acero riempi' ben presto tutta la casa. Mi preparai un caffè e mi sedetti , guardando fuori dalla finestra. IL cielo di Londra era grigio come sempre,
ma avevo finito per amarlo: la mia nuova vita era cominciata qui e non me ne sarei piu' andata, di questo ero certa. Oli era uscito molto presto quella mattina, per una riunione con la band e qualcosa di grosso bolliva in pentola anche se non me ne aveva ancora parlato. Mi accorgevo che di notte stava in piedi fino a tardi a scrivere, forse una nuova canzone ed io non gli avevo chiesto nulla perche' ormai lo conoscevo: quando avrebbe voluto, me ne avrebbe parlato lui.

Vivere con Oli era fantastico. Svegliarmi con lui, fare l'amore, andare al lavoro e ritrovarlo li'ad aspettarmi. Baciarlo quando volevo, uscire per mano, sorridendo, cenare giapponese, indiano, messicano. Indossare vestiti stupidi e farci delle foto per poi appenderle in giro per casa, tatuarci le stesse cose. Ecco com'era la mia vita: era cio' che ogni ragazza sognerebbe. Sui social la mia fama aumento ' a dismisura e anche al lavoro trovai in me stessa molta determinazione e portai a casa delle foto pazzesche. Per il mese successivo mi sarei dovuta assentare una settimana, avrei dovuto svolgere un servizio fotografico a Milano, per la settimana della moda. Chi l'avrebbe mai detto? Ero eccitata all'idea di dare la notizia ad Oliver. Magari sarebbe potuto venire con me...

OLI'S POV

Eravamo in sala di registrazione da tutta la mattina e la canzone nuova era letteralmente una bomba. Sorrisi soddisfatto, quel testo l'avevo scrito pensando ad Alessia. La voce del ragazzo che si occupava di registrare le voci mi fece sobbalzare, senza accorgermene ero sovrappensiero da dieci minuti buoni, in effetti pensavo ad Alessia e ai suoi baci, al suo sorriso...
"Hannah, riparti dalla strofa di prima!" disse il tecnico del mixer. Guardai attraverso il vetro la ragazza mora che cantava quel pezzo per l'ennesima volta.. aveva una bella voce, la voce giusta per interpretare il brano. Non vedevo l'ora di farlo sentire ad Alessia e sperai che non sarebbe stata gelosa. Del resto Hannah, durante il mio periodo in Australia, era rimasta amica dei ragazzi, diventando una specie di tatuatrice ufficiale della band. Io non amavo averla attorno, sapevo che era affamata di successo, lo percepivo e quando le avevamo chiesto di cantare per un nostro pezzo, il suo ego era cresciuto a dismisura.
Faceva finta di essere umile, ma sapeva di essere bella e aveva la capacità di manipolare le persone. Quei capelli corvini, le ciglia finte lunghissime, le labbra rosso fuoco e quella magrezza ai limiti del normale, senza contare tutti quei tatuaggi che sfoggiava senza pudore la rendevano incredibilmente attraente.
La mia mente andò indietro nel tempo, a quando la frequentavo. Non l'avevo mai amata ma il sesso con lei era spaziale.
Con Alessia pero' era amore, non sesso. E ogni volta che il mio corpo si univa al suo sentivo i brividi al cuore. Quei brividi che mi avevano fatto tornare a Londra, da lei...

And on my deathbed, all I'll see is you
The life may leave my lungs
But my heart will stay with you
That little kiss you stole
It held my heart and soul
And like a ghost in the silence I disappear
Don't try to fight the storm
You'll tumble overboard
Tides will bring me back to you..

Finimmo di registrare. La canzone sarebbe stato un successone, me lo sentivo!
Dovevo assolutamente dire ad Alessia che il mese successivo saremmo andati in tour in tutta Europa e anche Hannah sarebbe venuta, ma ciò non avrebbe creato problemi, sarebbe venuta anche Alessia e avrebbe visto con i suoi occhi che per me Hannah era acqua passata... mi avviai verso casa, sperando che sarebbe andata proprio come avevo programmato.
Quando entrai trovai la mia ragazza sorridente, che stava editando delle foto. Era sempre piu' brava. La abbracciai da dietro e la baciai sul collo. Cinque minuti dopo ero entro di lei, e placai i miei demoni al ritmo dei suoi respiri.
"Ti amo", le dissi. Non mi stancavo mai di dirglielo, perche' era vero.
Lei mi sorrise, rilassata, e mi guardo' negli occhi, i suoi occhi blu sapevano sempre perforarmi l'anima. "Andiamo Oli, lo so che devi dirmi qualcosa, me ne sono accorta da quando sei entrato in casa.."
Maledette donne. Come fanno a capire sempre tutto? Dovevo dirle del tour, sperando che potesse venire con me.

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There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora