Prologo

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Esiste il colpo di fulmine?
Nel corso degli anni e dei decenni studiosi e profani si sono fatti la stessa identica domanda. Domanda affascinante senza ombra di dubbio e piena di romanticismo se vogliamo vederla in chiave fiabesca, ma cosa c'è di vero? Alcuni ricercatori più temerari, si sono dati anche una risposta scientifica a quella sorta di sortilegio scoprendone il meccanismo. Il nostro cervello, già bombardato da mille impulsi giornalieri, fa scattare una reazione chimica dalla quale difficilmente si può scappare una volta incrociato lo sguardo con la predestinata e le sue grazie. Ma c'è di più, oh si, c'è anche un tempo prestabilito affinché questo scempio accada: otto secondi.
Tutto molto bello e matematico, se così possiamo definirlo con l'abaco in mano. Tutto molto eccitante e porno su molti aspetti riguardanti la dopamina e il suo lavoro sui meccanismi del piacere, ma quando siamo disposti a perdere per quel piacere terreno e carnale? Diciamoci la verità, siamo davvero disposti a perdere il controllo di noi stessi facendoci possedere dal cazzo e innamorarci?
La risposta più papabile per un uomo sano di mente potrebbe essere no, oppure per i più audaci e con il cazzo chiuso perennemente in una teca, la risposta sarebbe sì, perché no?
Ma la verità, signori miei, è ben diversa.
Prendiamo atto che tutta questa storia dell'amore a prima vista, è solo questione di pura follia. Una follia creata dall'uomo per riempire quel vuoto e quel malessere che lo attanaglia durante le notti in solitaria e con il cazzo in mano. Un espediente per avere l'alibi perfetto davanti agli occhi inquisitori degli altri essendo un avvenimento del tutto casuale e senza colpe. Quindi, il destino, o il fato, come piaceva tanto ai latini, gioca un ruolo importante in tutta questa follia organizzata.

Una follia organizzata in solo otto fottuti secondi.

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