14.C'est la vie, babe!

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(Remi continuerà a farvi incazzare nella prima parte yeee!
Metto comunque il suo disegno giù perchè è carino e un po' stupido)
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Remi pronuncia il mio nome con afflizione, le parole mi arrivano sconnesse, continue pugnalate al petto. Il bacio, i segnali che ho sempre ignorato... si collega tutto nella mia mente e sprofondo nel nulla, ridotto al niente.

È davanti a me, un muro invalicabile che non riesco a guardare negli occhi. Intrappola le mie mani nelle sue, ci si aggrappa disperato. Sa che posso filare via come sabbia nella sua presa. Cerco di scansarlo, di spingerlo via. Lui ci riprova. Ancora e ancora.

«Lasciami andare» sussurro, lo sguardo perso nel vuoto, le guance solcate da lacrime.

«Io non ti lascio andare, fammi spiegare» sostiene deciso.

Schivo le sue braccia che vogliono stringermi in un abbraccio mendace.

«Non mi devi spiegare nulla mi basta quello che ho visto, ora ti levi?»

«È successo davanti agli altri non potevo far finta di niente! Ed è stato un semplice bacio, cioè nulla!»

«Non potevi? Ma che stai dicendo?» Faccio qualche passo a ritroso, lui riduce la distanza che voglio creare.

«Lei non mi piace per nulla, come fai non credermi?»

«Ah non lo so, da quello che stai facendo da giorni e da quello che hai fatto poco fa per caso?» Sto per esplodere. «Questa sera è la conferma a quello che già sapevo. Rispondi ai suoi messaggi come fosse un dovere, basta che c'è lei e ti dimentichi di me, a volte mi sembra di parlare col muro mentre con lei è tutto l'opposto. Ti piace? Va bene! Non ci voleva niente a dirmelo anziché fammi sentire un'idiota davanti a tutti!»

«Tu dovresti capirmi!» si lamenta, «Mi hai fatto il discorso di rispettare i tuoi tempi, di non far saper nulla a nessuno fino a che non te la senti. Bene, vale anche per me o mi sbaglio?

«Quindi vai con ragazze a caso solo per dare un contentino agli altri?»

«Sì! A scuola funziona così per me, io sono pieno di ragazze e June è una di quelle! Non posso smettere a un tratto di non pensare a nessuna perché mi piace un ragazzo!»

Non ho neanche le parole giuste per ribatterlo. Aumento il passo per allontanarmi il più possibile da lui.

«Beau! No! Ho detto una grande cazzata!»

«Nemmeno June merita questa presa in giro» concludo freddo, guardandolo un' ultima volta, impassibile ai suoi occhi lucidi e alla sua voce spezzata di poco fa.

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Dio, mi fa vomitare tutto. Questo schifo di scuola, i gossip, le persone.

Soprattutto quelle.

Meglio se me ne stavo a casa. June ha pubblicato un post del suo momento immortalato con Remi, i repost sono saltati in tutta la scuola, per non parlare dei commenti delle decerebrate.

A furia di frequentare Ian, sto diventando come lui...

E quella mucca tatuata ha ragione: sulla durata delle relazioni, sui sentimenti inesistenti. Facciamo tutti schifo, me compreso.

Ho passato la notte insonne a piangere e mi aspettavo di peggio stamattina. Ho gli occhi gonfi e arrossati e ho una felpa che dovrei lavare da giorni. Forse, la mia testa lo sapeva da tempo era il cuore che faceva finta di non vedere. Ecco perchè mi sento...non lo so.

Oppure sei confuso, Beau. E non per Remi.

Prendo i libri che mi servono, li infilo nello zaino e chiudo l'armadietto. Theo sta poggiato contro l'anta di quello vicino, mi esibisce il post dal suo cellulare, la risatina sfacciata che mi accappona la pelle. «Avevo ragione dopotutto!»

This could be nothingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora