22.Effeuiller la marguerite

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Mia madre ha ricevuto l'avviso della sospensione. Non è delusa o arrabbiata, nemmeno curiosa.

"Va beh fai il bravo e non dare altri problemi" mi raccomanda in uno sbuffo.

Chiunque al mio posto sarebbe stato felice di avere un genitore indulgente.

Io no. È disinteressata del suo stesso figlio, una piccola spina in grado di lacerare il petto.

Raggiungo Alfie in una caffetteria, almeno impieghiamo il tempo libero a studiare.

Studiare... Non riesco a togliermi Ian dalla testa.

Lui riesce a scacciare la tristezza che accarezza sempre le mie spalle, lenisce qualsiasi sofferenza prenda forma nella mia testa e che contamina il cuore. Riguardo la nostra foto, i fremiti saettano sulla pelle, impetuosi. Sorrido solo a vedere il suo di sorriso, accanto al mio.

Alfie, invece, soffre per amore. Fili di lacrime sono fossilizzate sul suo viso, gli occhi tristi si districano tra le congetture esistenziali di Hegel del suo libro di mille pagine.

Se penso che il prossimo anno dovrò studiarlo anche io, già preparo i colpi del mio fucile.

Ha scoperto dei messaggi tra Anne e un ragazzo. I suoi periodi di pausa avevano un nome (o nomi) a quanto pare. Le mie parole non sono servite a molto. Forse, crede di non farcela e lo so, ci vuole coraggio per lasciar andare qualcosa che invece vuoi a tutti costi che resti. Lui preferirebbe vivere quei pochi e falsi istanti di felicità dove Anne gli regala il suo tempo piuttosto che affrontare l'onda di dolore che lo travolgerà in pieno appena mollerà la presa.

La campanellina alla porta avvisa l'entrata di un nuovo cliente. Un bel ragazzo, alto, ricci indomabili, una felpa ampia di qualche gruppo, la cui scritta è coperta in parte da uno smanicato aperto. È Kyle, il ragazzo che voleva spaccare la testa a Remi con un bicchiere la scorsa sera.

Mi riconosce. «Non pensavo di rivederti sconosciuto, com'è andata la serata con quello?»

«Mmh storia chiusa, vuoi sederti?»

Alfie mi lancia un'occhiata contrariata.

«Comunque sono Beau, lui è Alfie. Te lo ricordi?»

«Certo, quando sei andato via quella sera, abbiamo parlato un po'» rivela Kyle, cercando gli occhi di Alfie.

Ah non lo sapevo...

Alfie sistema tutto alla rinfusa nello zaino, bofonchia qualcosa sul chiarire con Anne, saluta in fretta e sparisce.

Kyle esterna un cenno di afflizione alla sua fuga. Tira fuori un libro di matematica. Non ha voglia di andare a scuola stamattina, mi farà compagnia con lo studio. Ha cambiato scuola da poco, va in un indirizzo diverso dal nostro e fa fatica a stringere amicizia. Non è una bella sensazione restare da soli, già mi sento in empatia con lui.

Mi invita anche a una piccola festa di uno di classe sua, così non si sentirà l'unico a non conoscere nessuno.

Un messaggio. Ian mi ha inviato una foto. È fuori casa mia con una colazione da asporto.

"Svegliati!!! Sto bussando alla porta da buoni 10 minuti"

"Sto studiando con Kyle"

"Kyle?"

"Sì il ragazzo dell'altra sera"
"In quel pub, con Remi"

"Ok."

Wow, la risposta arriva fulminea, non mi dà nemmeno il tempo di scrivere altro o di dire di raggiungerci che già non appare più online.

Davvero?! Tranquillo, ti ignoro, baby.

This could be nothingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora