15.Fiorellino, fragola e nuvola

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Entriamo nell'immenso salone di Rory, mio compagno di classe e organizzatore dei tornei e gli schiamazzi si arrestano, gli sguardi dei pochi presenti sono puntati su Alfie e Ian, il motivetto proveniente dal maxi schermo che proietta la home di Cod contorna il disagio che danza tra noi. Ho introdotto delle specie estranee in un nuovo ecosistema e ciò porterà a un cambiamento drastico e irreversibile.

Alfie saetta verso un posto libero del divano, la luce dello schermo leviga il suo volto estasiato. «Il paradiso... Iniziamo?»

Il silenzio viene spezzato dalle esultazioni degli altri. Tiro un sospiro di sollievo, slego i nodi di tensione alle spalle.

Iniziamo alcune sessioni di gioco tra prese in giro e fette di pizza volanti.

Ian è intrattenuto da Rory in un angolo, con i suoi discorsi logorroici. È un palloncino pronto a scoppiare da un momento all'altro. Ciondola la testa in avanti, sta sfregando l'anello al medio così intensamente che si staccherà a breve.

«Ian è simpaticissimo! Chissà perché hanno paura di lui a scuola!» dichiara Rory gioioso appena mi intrometto. Tenta di chiudere il braccio attorno alle sue spalle ma scansa il possibile contatto.

«Hai una birra?» chiede lui seccato approfittando della distrazione.

«Certo, fai pure! Nel minifrigo lì, vado a sedermi con gli altri!»

Mi appresto alle spalle di Ian. «Ne prendi anche una m-»

«Stammi a sentire bene, fragola!» bisbiglia minaccioso, voltandosi con occhi assassini. «Non lasciarmi più solo con Rinaldo, Roan o come si chiama! Non ha sputato un attimo a terra!»

Stappa le due bottiglie con un colpo della sua chiave e me ne spinge una contro il petto.

«Sì è un tantino logorroico...»

«Un tantino? Il mio cervello si è spento appena ha iniziato a dirmi che anime guardare! Cioè ma mi ha visto?

«Ok, allora stiamo un po' e poi andiamo via.»

«Io non riesco a stare un second-»

«Ian!» grida un mio compagno dal divano agitando un controller, forse attirato dal vociare troppo concitato. «Hai paura di perdere?»

Ian, imperterrito, si fa strada tra i cartoni di pizza e gli altri stesi sul divano, accetta la sfida e con sommo stupore dei miei compagni vince.

«Ci giocavo parecchio, prima» si pavoneggia, schiaffando in faccia a tutti il suo record di uccisioni.

«E dopo che è successo?» fa Rory incredulo.

«Dopo ho scoperto le ragazze.»

«A proposito! Aiutami con lei e sarò in debito a vita con te!» Rory si lancia dalla poltrona e si affianca a lui, mostrandogli una foto di Insta di una certa tipa.

«Forse l'ho vista parlare con la mia ragazza» tenta di ricordarsi Alfie.

«Allora organizza qualcosa, mi saresti di grande aiuto, Ian» implora Rory, «La seguo su Insta, non mi perdo nemmeno una storia ma nulla! Vorrei rientrare tra i suoi amici stretti almeno avrei un segnale!»

Ah, mi arrendo. Non capirò mai le interazioni dei social. È vero che da quando sto in squadra ho i direct stracolmi di sole ragazze che ignoro, ma eviterei pure i ragazzi. Voglio conoscere qualcuno da vicino.

«Non faccio miracoli» spiffera Ian, lo squadra dalla testa ai piedi.

Non che Rory non abbia qualità rilevanti per qualcuna, solo che sono di due mondi completamenti diversi.

This could be nothingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora