31.Siamo nebbia

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Le voci, la musica, i miei respiri sono un sussurro tra i battiti che spingono in petto e che rimbombano nei timpani.

Sì, è proprio come trovarsi in una bolla di cristallo. Rotola lenta verso l'estremità di un tavolo, nei secondi sospesi fino all'impatto, quando le schegge possono ferirti.

Gli occhi di Ian sono pieni di colpa.

Questa volta... do io una spinta, lascio che si frantumi in tanti pezzi appena intreccio le mani alla base del suo collo e lo vincolo in un altro bacio. Lento.
Dolce.
Ne assaporo ogni brivido.
E lui ci si abbandona, totalmente soggiogato.

Siamo noi a camminare sulle schegge e incredibilmente a rimanerne illesi.

E ora lo sanno.
Lo vede Theo da qualche parte, lo realizza Nikki del perchè non poteva funzionare tra noi. Lo capisce Diana.

Lo vede Remi. Tutti.

Lui è mio. Di nessun' altra.

Io suo. E di nessun altro.

Lo spingo piu verso di me.«Dovrebbe esserti più chiaro, ora» ribadisco.

Aumenta la presa ai fianchi, ride contro le mie labbra. «Lo sarà quando staremo da soli nel tuo letto e non farai tanto l'impavido.»

«Porca puttana!» L'esultazione gioiosa di Alfie sovrasta gli altri della squadra, sempre pronti a sostenere il loro capitano. Tende il bicchiere verso di me, beve un lungo sorso.

Lui ha scommesso su di noi dall'inizio.

○○○

Quello che ad una festa può sembrarti grandioso, tra i segreti della notte e qualche bicchiere in più, il giorno dopo ti appare per quello che realmente è, un'emerita cazzata.

Cazzata alla Beau, intendo.

Faccio di tutto per evitare di cadere sotto i riflettori e poi divento l'attore principale. Qualcuno ha pensato bene di immortalare il bacio in una storia, ne sono seguiti i repost, dando a tutti la prova di ciò di cui si parla tanto.

E questo rende ogni mio passo nel corridoio della scuola più pesante del precedente.

Ho mostrato una cosa mia, un segreto che in pochissimi sanno ma che col secondo bacio una parte di me non voleva più nascondere.

Me ne pento. Non riesco a focalizzarmi su altri pensieri. Quelli che bisbigliano il mio nome, felici o delusi, i sorrisi di scherno e il disprezzo di quelli di basket, le battutine... li alimentano.

Non c'è nulla di male, non capisco perché dovrei essere sottoposto al giudizio degli altri. Ho baciato un ragazzo, sono sempre lo stesso, né migliore né peggiore.

Ma si tratta di Ian, non proprio un ragazzo qualunque a scuola.

Alfie mi tranquillizza per messaggio, Kyle mi ha perfino accompagnato all'ingresso saltando le sue prime ore di lezione.

Jessie ha capito perché ignoravo i suoi flirt, sta per raggiungermi per restarmi vicino in questa giornata. Dion deve ancora riprendersi dalla sopresa ma romperà il naso a chiunque osi darmi fastidio.

Ci sono loro, è questo vale oro.

«Va tutto bene?» Ian mi accoglie con un sorriso triste. Non gli è mai importato dell'opinione altrui, ma stamattina la mia agitazione è il suo punto debole.

«Ci stanno guardando tutti» dico con sarcasmo, beccando occhi curiosi su di noi. Afferro il libro di biologia e richiudo l'armadietto. «Che poi è stato solo un bacio innocente di un gioco della bottiglia quindi non farti strane idee...»

This could be nothingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora