29.Gli amici non fanno così

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«Aspetterei sempre l'alba con te.»

Ecco cosa gli dico appena prendo posto al sedile del passeggero, il cuore che potrebbe implodere dalla troppa euforia e dai brownies che mi ha portato.

Mette in moto, irrigidisce la mascella e si concentra sulla strada nel caso in cui qualche macchina venga dalla direzione opposta.

È per il "sempre".

Il suo non è speranzoso come il mio, ha un significato...diverso. I suoi occhi staranno vagando in una malinconia intraducibile perfino per me.

Maschera la tristezza con un soffio sarcastico. «Guarda che se non dormo mai divento insopportabile.»

«Tranquillo, lo sei già tutti i giorni.» Butto un occhio fuori dal finestrino, non ho smesso un secondo di sorridere.

Guida fino al nostro punto di osservazione, mi apre lo sportello, la sua mano tesa che aspetta di legarsi alla mia. «Mi dici tutte le costellazioni che vedi?»

Prima però prende dai sedili posteriori una felpa, mi aiuta a indossarla, chiude la zip. «Sapevo che saresti uscito leggero.»

Dai, un motivo c'è se ho solo una t-shirt. Sono corso fuori impaziente di vederti. Anche se ci fosse stato un incendio in casa, gli alieni a rapirmi, The Weeknd in persona, non mi sarebbe importato.

No, aspetta... forse l'ultima cosa...non esageriamo.

La notte ci ha aspettato per regalarci le stelle più belle. Mi ascolta, strizzandomi in un abbraccio, come se stessimo al margine di un dirupo e potessi sfuggire dalle sue braccia in qualunque momento. La stessa stretta di quando si è presentato a casa mia con quei brutti lividi ma più forte, insopportabile.

Ha letto le infinite storie mitologiche collegate alle costellazioni. E i racconti si intervallano a risate impreviste, domande illogiche, baci, silenzi che sono riempiti dal suo calore.

Quanto ci sto bene, quanto. Le parole che mi saltano in mente sono troppo scontate per esprimere la sensazione che sto vivendo. Se è un sogno non vorrei più svegliarmi.

«Hai pensato proprio a tutto... la notte perfetta, i dolci, la felpa» rivelo.

Ian strofina il naso contro l'incavo del collo, i suoi piercing freddi contro la mia pelle bruciante.

«Beh, stai ammettendo che sono proprio bravo a organizzare appuntamenti.»

«Ah, è un appuntamento e io non ne sapevo nulla. Strano, non sono il tuo ragazzo o qualcosa di simile.»

Si stacca, cercando sostegno contro il muretto, si prepara una sigaretta. «Strano, mi pare che eri giusto un po' geloso quando delle ragazze si sono avvicinate a noi e gli altri, ieri.»

«Io? Perché mai dovrei esserlo?»

«Non lo so» inumidisce l'estremità della cartina con la punta della lingua, solleva lo sguardo. «Dimmelo tu.»

Ah...sì. Cosa? Beau, riprenditi!

«E non è stato l'unico episodio poi, quello che preferisco è il tuo scatto di gelosia alla festa con Kyle» inizia a ridere, «perché mi vuoi solo per te.»

«Ti confondi con te stesso, idiota! Io non sono così!» Guardo altrove per non cadere nei suoi occhi compiaciuti. «Te lo ripeto, non stiamo insieme.»

«Blablabla quanto parli!»

«Puoi avere tutte le ragazze che vuoi e che sbavano ai tuoi piedi.»

«Tutte quelle che voglio?»

«Tutte!»

«Quindi ho il tuo permesso?»

«Sì!» Mi volto sul suo solito sorrisetto sfrontato.

This could be nothingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora