21 Settembre 2024
Oggi giornata impegnativa.
Le giornate che pretendono un match o una partita in generale sono sempre le più impegnative.
Tra i mille impegni che ho e che Motta mi ha dato devo anche trovare il tempo di sostenere Kenan e di no farlo sentire troppo solo anche se so che per un po' di ore vuole i suoi spazi.
Questa mattina proprio per questo ho deciso di andargli un semplice 'buongiorno amore' il tutto completato con il nostro cuore grigio.
Questo pomeriggio sarei dovuta andare alla Continassa prima perché io Mister ha richiesto una riunione per parlarci della salute dei ragazzi in modo che abbia le idee ben chiare per la formazione che dovrà stilare.
Dato che in mattinata non avrei dovuto fare nulla di particolare ho deciso di andare a fare un giretto per il centro di Torino.
Quindi, dopo essermi alzata e aver fatto colazione mi sono vestita con qualcosa di comodo e dopo aver infilato le scarpe sono uscita di casa.
Mentre guido la musica proveniente dalla mia playlist mi fa compagnia per tutta la durata del tragitto.
Per fortuna trovo parcheggio subito e dopo averlo anche pagato inizio a girare per i vari negozietti del centro.
«Pronto amore» dico rispondendo al telefono mentre la vice del turco proviene dall'altra parte dello schermo.
«Amore mio, che fai di bello» mi domanda lui.
«In realtà sono in centro a fare un giretto perché non sapevo bene che fare» gli dico io.
«Allora fai una bella cosa passa a casa che andiamo in un posto»
«Va bene, dammi cinque minuti e sono da te» dico io dopo aver attaccato.
La curiosità era alle stelle e sapevo che prima o poi mi avrebbe chiamato.
In cinque minuti, come ho detto a Kenan, sono arrivata sotto casa sua.
Suono il campanello e ai miei piedi attiva Luna che inizia a farmi mille feste, le faccio qualche carezza e poi entro dentro casa salutando il mio ragazzo che mi stringe forte a se.
«Ma ancora sei così, non dovevi portarmi da una parte» gli domando io impaziente.
«Mi metto la maglia e andiamo, tu intanto metti queste cose a Luna che viene con noi» mi dice.
Prima di andare in camera sua mi porge una pettorina rosa e un guinzaglio e lo infilo alla cagnolina che scodinzola felice.
«Perfetto sono pronto, possiamo andare» dice lui e annusico mentre andiamo verso la macchina del turco.
«Metti Luna qui dentro almeno sta bene tutto il viaggio» mi dice e faccio come mi ha spiegato.
«Allora mi dici dove stiamo andando» gli domando mentre il viaggio inizia a farsi più intenso, ci troviamo e sisi verso la periferia di Torino e ancora non siamo arrivati.
«Non manca moltissimo giusto due minuti» mi dice mettendo una mano nel mio intento coscia.
Dopo due minuti arriviamo davanti un cancello totalmente bianco e chiuso.
«Siamo arrivati, però prima di andare avanti mettiti questa» mi dice porgendomi una benda nera che metto sugli occhi.
Dopo aver preso anche Luna con la mia mano stretta nella sua lo seguo cercando di non cadere.
«Adesso ferma qui» mi dice mentre sul palmo della mano mi poggia il guinzaglio di Luna che attorciglio sul mio polso.
Kenan si mette dietro di me e poggia delicatamente le sue mani sopra la benda sciogliendola e facendola cadere a terra.
Mi guardo intorno e solo dopo aver ripreso conoscenze con la luce mi rendo conto che siamo dentro l'atrio di una casa che profuma di nuovo, dove non ci sono mobili ma solo grandi spazi con ancora gli impianti delle prese da installare.
«Benvenuta in quella che tra poco sarà la nostra casa» mi dice Kenan poggiandomi due meni sulla spalle.
«È nostra» gli domando e lui annuisce felice.
«Si amore, è proprio nostra» dice cercando di convincermi.
Solo dopo essermi guardata per altro tempo intorno ho realizzato e mi sono girata verso di lui abbracciandolo senza pensarci su due volte.
«È bellissima e non vedo l'ora di venirci ad abitare con te» dico il mentre lui mi tiene stretta al suo corpo con le mani sui miei fianchi.
«Ti amo troppo kukuc, non sai quanto" mi dice lui dandomi un bacio a stampo.
«Ti amo troppo anche io mia stella» gli dico dandogli un'altro bacio, poi un'altro ancora, uno ancora e così via fino a che non ci siamo staccati definitivamente.
«Adesso però è ora di tornare a casa, dobbiamo mangiare e poi devo andare alla Continassa alle tre per una riunione con anche gli altri medici» spiego al turco che annuisce.
Torniamo alla macchina e dopo aver messo Luna nel suo trasportino saliamo in macchina e tutto il viaggio di ritorno Kenan ha lasciato la sua mano nel mio interno coscia.
Ci siamo accordati che io sarei andata a mangiare a casa mia e che poi mi avrebbe portato lui alla Continassa perché insieme ad alcuni ragazzi avrebbe dovuto fare qualche esercizio in più di scarico.
Perciò torniamo a casa sua giusto perché io devo riprendere la mia macchina e poi averlo salutato torno a casa mia.
Per pranzo cucino qualcosa di veloce e pratico per restare anche leggera.
Mi faccio della semplice insalata con tonno, pomodori, scaglie di parmigiano noci e mandorle e inizio a mangiare in compagnia del mio film preferito.
Una volta finito di mangiare metto tutto a lavare e dopodiché vado nel mio bagno per farmi una doccia prima di passare un intera serata a gironzolare tra spogliatoi e campi da calcio.
Prendo la mia tuta di rappresentanza come staff e poi vado in bagno.
Questa sarà la mia partita ufficiale di quando sono tornata e sono emozionata come se fossi tornata indietro nel tempo e questa fosse davvero la mia prima volta ad un partita della Juventus.
Per l'occasione decido anche di lavarmi i capelli anche se non erano del tutto sporchi.
Dopo essermi spogliata mi butto sotto la doccia e inizio a fare scorrere tutta l'acqua sul mio corpo e anche sui capelli che insapono per ben due volte e dopo aver messo il balsamo soltanto sulle punte mi lavo anche il corpo con il mio bagnoschiuma preferito.
Dopodiché mi sciacquo di nuovo ed esco dal box doccia avvolgendo il mio corpo con un asciugamano bianco candido mentre ne metto uno del medesimo colore sui capelli.
Mentre aspetto che i capelli rilasciano un po' di acqua in eccesso mi inizio a vestire.
Indosso l'intimo e anche i pantaloni della tuta della Juventus mentre metto un'altra maglietta per non sporcare quella che avrei dovuto indossare durante tutta la partita.
Dopodiché mi asciugo i capelli lasciandoli lisci naturali e poi mi trucco cercando di restare il più naturale possibile.
Prima di concludere il trucco controllo l'orario e ovviamente sono ritardo.
Mi affretto a mettere una tinta labbra nude e mi infilo di corsa le scarpe e prendo al volo la mia borsa che porto ovunque quando vado a lavorare.
Mi arriva io messaggio di Kenan e quindi scendi di corsa.
«Ciao kukuc» mi dice lui sporgendosi per farmi un bacio.
«Ciao mia stella» gli dico non appena ci siamo staccati.
Andiamo verso la Continassa mentre la musica della radio ci fa compagnia.
«Siamo arrivati» dice lui che scende dalla macchina e si precipita a venire verso il mio sportello per aprirlo.
«Allora ci vediamo dopo, io vado in riunione» gli dico allacciando le mie mani dietro il suo collo.
«Va bene amore, a dopo» dice dandomi un bacio.
Le nostre strade poi si dividono.[...]
«Ragazzi qui che ho le formazioni» dico richiamando l'attenzione su me stessa.
I ragazzi in poco tempo si ritrovano intorno a. me mentre io ho in mano le disposizioni di ognuno.
«Formazione 4-2-3-1.
Partiamo dalla porta dove c'è Di Gregorio.
Zona difensiva abbiamo Savona, Kalulu, Bremer e Cambiaso.
Per il centrocampo ci sono Mckennie e Locatelli.
Andando avanti c'è in posizione centrale Koopmeiners, González a destra, e Yildiz a sinistra.
E come ultimo in attacco centrale Vlahovic» termini il mentre tutti quanti annuiscono.
Mi faccio poi da parte perché in spogliatoio entra Motta che fa un discorso a tutti quanti.
«Chiara dai faccelo anche tu un discorsetto» mi incita Cambiaso.
«Non ho tato da dirvi, giocate col cuore e con la passione e non tanto per farlo.
Se fate questo andrete di sicuro bene, e po' ricordate che fallire non è un opzione» dico io e loro allora annuniscono.
Manca ancora qualche minuto prima che io debba tornare in panchina perciò mi avvicino a Kenan che è seduto sulla sua postazione e si sta sistemando i scarpini.
«Amore» dico io sedendomi di fianco a lui.
«Mmh» mugugna semplicemente.
«Che hai»
«Sono solo un po' agitato» dice lui.
«Guardami.
Non ti devi preoccupare sei un ragazzo forte e dalle mille qualità brillerai come sempre in campo ricordati che sei la mia stella» dico io e lui allora si alza facendo in modo che sia io la più bassa mi afferra i fianchi e fa combaciare il nostro corpo e dopo alcuni secondi le nostre labbra si toccano creando un bacio che di cast non ha neanche il nome.
Ci stacchiamo a causa della mancanza di fiato e facciamo combaciare le nostre fonti.
Poi, purtroppo, devo andare in la chian visto che la partita sarebbe iniziata a breve.
Alla fine dei conti la partita è finita zero a zero che non è una sconfitta ma neanche una vittoria.
Alcuni ragazzi sono usciti dal campo sorridenti e contenti della loro prestazione mentre altri un po' dispiaciuti del risultato.
«Kukuc che vogliamo fare questa sera» mi domanda lui ed io alzo le spalle.
«Io un'idea ce l'avrei» mi risponde lui e subito capisco che cosa intende.
«Potrei farci un pensierino» dico io.
Quasi non fianco la frase che subito Kenan mi sbatte al muro dello spogliatoio e mi inizia a baciare appassionatamente.
«Non qua amore» gli dico io, lui mi schiaccia l'occhiolino e mi prende per mano mentre andiamo in macchina sua diretti verso la casa del turco.spazio autrice💗
Buongiorno a tutti.
Con questo nuovo capitolo vi voglio annunciare che tra non molto sta per arrivare la conclusione della storia anche se dispiace anche a me.
Dato però che ho notato che questa storia in particolare prende molte persone mi stava balenando in testa di fare anche un sequel magari con meno capitoli.
Questa idea però la devo ancora studiare bene.
Detto ciò vi lascio a questo capitolo e ci vediamo al prossimo.
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io per te, tu per me ; Kenan Yildiz
RomanceChiara Afilani vive a Torino da quando ha iniziato studi più approfonditi per il lavoro che voleva fare da quando era bambina. Dopo sforzi e sacrifici che ha fatto riesce finalmente ad avere il suo posto di lavoro e non uno qualsiasi, bensì, si trov...