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La mia vacanza con Kenan è già passata e adesso siamo di nuovo a Torino, pronti per tornare a lavorare.
Oggi è venerdì e sabato, cioè domani, ci sarà la partita di campionato, perciò i ragazzi faranno un'ora in meno ma l'allenamento sarà più intenso mentre verranno nel pomeriggio per fare un po' di scarico e un po' di fisioterapia.
Domani sera giocheranno contro il Napoli, ed è una partire abbastanza importante.
Mi sono alzata da qualche minuto e adesso sono in cucina a fare colazione con dello yogurt bianco dolce e un po' di cereali.
Non appena finisco poso tutto dentro il lavandino e vado in camera a scegliere che cosa mettere.
Opto per qualcosa di comodo quindi scelgo la tuta dello staff e poi vado in bagno a farmi una doccia.
Mi lavo il corpo e dopo aver indossato l'intimo mi metto i pantaloni della tuta la maglietta a maniche corte perché nonostante siamo quasi alla fine di settembre fa ancora abbastanza caldo, ma visto che le mattine si rinfrescano di molto metto anche la felpa sopra.
Mi sistemo i capelli facendo una mezza coda e poi mi do una truccata veloce.
Torno nella mia camera per sistemare almeno il letto visto che sembra che sia scoppiata una bomba.
Raccolgo le mie cose e cerco di sistemarle al meglio e poi prendo la mia borsa mettendoci dentro ciò che mancava, mi infilo anche le scarpe e poi torno di sotto.
Sistemo la cucina e alle otto e mezza esco di casa andando a prendere la macchina per andare alla Continassa.
Una volta in macchina accendo la radio per vedere che canzoni trasmettono ma non mi soddisfa nulla quindi decido di attaccare il bluetooth e scegliere qualcosa dalla mia playlist.
Alle nove in punto arrivo alla Continassa e vado subito in segreteria così che mi possano registrare la mia entrata.
«Buongiorno amore mio» mi dice Sara dandomi un bacio sulla guancia.
«Buongiorno a te, come va» gli domando.
«Adesso tutto bene visto che sei ritornata te» dice lei e non posso che sorridere.
«No dico davvero, da quando te ne sei andata questo posto era fin troppo serio e poi sembrava che non ci fosse vita, adesso che si tornata tutto è tornato alla normalità come se avessi riportato colore.
Ho capito che da quando sei arrivata tu questo posto è cambiato radicalmente» mi dice e allora io mentre continuo a sorridere gli do un lungo bacio sulla guancia.
Dopo aver chiacchierato per altri due minuti mi segna la mia entrata e quindi posso andare nel mio ufficio.
Inizio a sistemare le cose che sono rimaste in disordine dall'ultima volta che sono venuta e dopo aver fatto tutto quello che dovevo fare mi siedo sulla mia poltrone ed inizio a fare qualche programma per questo pomeriggio finché la porta non viene spalancata dai ragazzi.
«Sapete che si dovrebbe bussare in teoria» dico io.
«Ma noi siamo speciali e quindi non lo facciamo» dice Dusan mentre entra e dopo avermi dato un bacio sulla guancia si mette seduto sulle poltrone.
Dopo di lui entra Kenan che non ci pensa due volte a venire dietro di me.
«Ciao amore» dice lui facendomi alzare la testa verso il suo viso e catturando le mie labbra in un bacio a stampo.
Ci stacchiamo e sorrido, veniamo interrotti dai ragazzi che ci guardano con gli occhi a cuoricino.
«Il mister ci chiama, dobbiamo andare, dai Lena dai l'ultimo bacio alla tua ragazza» dice Locatelli facendo ridere tutti i presenti.
«Dai amore vai altrimenti il Motta ti richiama» gli dico io e lui annuisce.
Mi alzo in piedi e dopo aver avuto le due mani suoi fianchi poso le mie labbra sulle due provocando un piccolo schiocco.
«Ti amo kukuc» mi dice lui mentre esce dal mio ufficio.
Mi risiedo sulla scrivania e continuo a lavorare al programma fisioterapeutico per questo pomeriggio.
«Chiara ci serve il tuo aiuto» mi viene a chiamare Savona, il buo arrivato e dopo aver annuito mi alzo e scendo insieme al numero trentasette.
«Mi dica tutto Mister»
«Ciao Chiara, mi serve che mi faccia qualche schema per avere alcune idee sulla formazione» mi spiega ed annuisco.
«Prima che inizio la terapia con i ragazzi gli faccio avere tutto per mail» gli dico e allora lui annuisce mentre mi regala un fragoroso sorriso.
Mentre stavo andando via dal campo di allenamento una pallonata mi colpisce sulla testa e mi giro di scatto per vedere chi fosse stato.
«Kenan Yildiz ti giuro che ti faccio fuori» dico io.
«Scusami amore, facciamo che questa sera ti porto a cena fuori» mi dice lui.
«Proposta accettata» dico io e lui sorride compiaciuto.
Mentre scuoto la testa divertita torno nel mio ufficio ed inizio a fare ciò che il mister mi ha chiesto, ovvero creare una vera e propria formazione per domani sera.
Diciamo che impegno un po' più del solito perché voglio essere sicura su tutto e mentre sono immersa nei miei pensieri non sento neanche la porta aprirsi.
«Tu non vieni a mangiare, c'è Kenan che ti sta aspettando» mi comunica Sara.
«Oh si sto arrivando digli che mi lascia il posto affianco al suo» gli dico distrattamente mentre sto finendo di scrivere alcune cose.
Sara, allora, esce dalla stanza e lascia la porta socchiusa.
Finalmente dopo altri cinque minuti i tendi finisco di scrivere ciò che stavo elaborando e vado in mensa dove trovo già quasi tutto i ragazzi intanto a pranzare.
«Alla buon'ora» mi dice Kenan mentre scordata la sedia vicina alla sua e mi fa sedere affianco a lui.
«Stavo facendo delle cose importanti per domani sera≥ dico io e quindi capendo annuiscono tutti.
Iniziamo a mangiare e nel frattempo parliamo del più e del meno divertendoci anche.
«Allora ragazzi, prima di venire a fare fisioterapia avete un'ora in sala relax e per fare contenuti e poi alle tre e mezza venite in saletta da me» spiego e tutti annuiscono.
Io arrivo un'attimo nel mio ufficio e ore di i fogli da dare a Motta anche se glieli ho già spedito via mail.
«Mister le do le cose anche cartacee» dico io e lui annuisce.
Vado poi in relax dove trovo tutti quanti che stanno stesi sui divanetti a parlare tra di loro.
Kenan mi indica il posto sul divano e quindi vado lì mettendomi di fianco a lui.
Mi mette un braccio attorno alle spalle e mi stringe forte a se.
«Allora per questa sera ti passo a prendere alle otto» mi dice lui e annusico tranquilla.
«Ho un dress code in particolare» gli domando e lui nega con la testa.
«Tanto indipendentemente da come ti vesti sei bella sempre" mi dice lui e allora gli do un piccolo bacio stampo per tornare nella conversazione che stavano sostenendo gli altri.
Il momento ricreo finisce per tutti, divido la squadra in due gruppi, il primo gruppo andrà a fare scarico mentre il secondo viene con me in piscina per fare fisioterapia.
Kenan, per sua immensa sfortuna, è capitato proprio nel primo gruppo e quindi mi raggiungerà dopo.
"Non ti preoccupare è attratta solo da te" gli dice Dusan tirandogli uno schiaffio sul collo mentre vanno in campo.

[...]

Il vestito che ho scelto per questa sera mi ricade morbido sul mio corpo.
Per questa sera ho scelto un vestito totalmente scollato dietro, lasciando che il tatuaggio si veda perfettamente.
È un vestito lungo e bianco che si intona ancora con la mia pelle che è leggermente abbronzata.
I capelli sono sciolti e lisci con un ritocco di piastra.
Il trucco None troppo eccessivo, un po' di correttore dove serve, una spolverata di cipria per opacizzare la base, una spolverata di blush per dare un po' di calore, un tocco di illuminante per illuminare il viso, un po' di ombretto brillantinato sulla palpebra e qualche passata di mascara per intensificare lo sguardo e per completare il tutto un rossetto nude sulle labbra per incorniciare il tutto.
Dopo essermi infilata i tacchi che ho scelto in precedenza e aver preso la mia pochette a mano mi arriva un messaggio di Kenan dove mi dice che si trova sotto casa e quindi faccio qualche spruzzata del mio profumo preferito e poi scendo chiudendo a chiave casa mia.
La Jeep bianca di Kenan si vede da lontana e il mio ragazzo si trova poggiata al suo sportello mentre guarda davanti a sé.
"Sei bellissima" mi dice lui prendimi dai fianchi non dandomi neanche il tempo di salutarlo.
"Anche tu tantissimo" dico io mentre poggio le mie mani dietro al suo collo.
Mi dà un bacio a stampo e dopo essersi staccato mi sorride.
Dopo ancora qualche minuto entriamo in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante che ha scelto Kenan apposta per noi.
Non ci è voluto molto con la macchina e appena siamo arrivati il calciatore si è precipitato ad aprirmi lo sportello.
"Grazie amore" gli dico e subito dopo mi porge la mano che io stringo.
Entriamo ed un cameriere ci indica il nostro tavolo.
"Che cosa vuoi mangiare" mi domanda lui mentre sto guardando che cosa propone il menù.
"Non saprei, forse prendo una tagliata' gli dico e lui annuisce.
Alcuni minuti dopo arriva il cameriere ed ordiniamo due tagliate.
"Come mai ha voluto portarmi a cena" gli domando.
"Volevo parlarti di una cosa" inizia lui ed annuisco sorridente per incoraggiarla ad andare avanti.
"Ma non voglio dirtelo adesso, voglio aspettare dopo cena" mi dice lui.
"Ma così io resto con l'ansia" dico io.
"No devi stare tranquilla"  mi dice lui.
Si allunga per darmi un bacio e nel frattempo arrivano i nostri piatti.
Mangiamo in tranquillità anche se il mio pensiero fisso è ciò che mi dovrà dire Kenan più tardi.
Finalmente finiamo di mangiare e dopo esserci divisi un pezzo di crostata alla frutta Kenan paga contro la mia volontà e poi andiamo a farci una passeggiata intorno al ristorante che è circondato da un grande parco verde.
Ci fermiamo ad una piccola panchina mentre sopra ci sono le stelle che brillano alte nel cielo.
"Allora che cosa mi devi dire" gli dico io mentre lui mi prende le mani e le stringe fra le sue.
"Mi ero preparato un discorso però forse è meglio che riformulo tutto da capo.
Sono quasi due anni che stiamo insieme se vogliamo contare anche l'anno che sei stata a Roma perché anche se ci eravamo lasciato io non ho smesso di pensare a te e tutte le ragazze che mi di presentavano le facevo andare via perché ero convinto che il mio cure appartenesse a te.
Due anni sono tanti e non bisogna pensare che passino velocemente soprattutto in una relazione.
Grazie a te ho imparato grandi cose, mi ha insegnato l'amore, mi hai insegnato valori che prima non sapevo.
Grazie a te ho capito ciò per cui vale la pena lottare e ciò che bisogna lasciare andare.
Per questo giunti a questo grande traguardo per noi due volevo chiederti di andare a vivere insieme.
Anche perché ormai è come se abitassimo nella stessa casa e ho pensato invece di fare avanti e indietro da una casa all'altra di comprarne una tutta nostra dovre vivremmo per tutta la vita" Kenan finisce il discorso ed io sono, ovviamente, emozionata come non mai.
Non nego che qualche lacrima l'ho versata.
"Si Kenan, voglio tanto vivere con te non aspettavo altro" dico il e lui senza pensarci due volte si alza in piedi e trasporta anche me.
Ci uniamo prima in un'abbraccio e poi ci iniziamo a baciare.
Quella sera una volta tornata a casa non potevo che sorridere nel letto mentre ripensavo a tutto ciò che era successo non solo quella sera ma in questi due anni.

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora