Sono arrivata a casa e già sono in ritardo prima di iniziare a preparami, ma al ritardo che farò ci penserò dopo, adesso sto andando di fretta in camera mia per iniziare a sistemare i capelli.
Decido di farli mossi con la piastra per i boccoli facendolo abbastanza chiusi poiché dopo li aprirò con un pettine a denti larghi.
Diciamo che visto che sono con la musica ad alto volume mi sono dilungata troppo e adesso sono ancora più in ritardo di prima.
Una volta aver spento la piastra tiro fuori dall'armadio il mio vestito strepitoso e lo indosso stando attenta e non rompere nulla, una volta indossato mi do una guardata allo specchio e vedendo la mi a immagine riflessa su di essa mi quasi emoziono.
Dopo essermi osservata un'altra po', mi vado a sedere sulla mi scrivania ed inizio a truccarmi.
Faccio una base molto leggera, poiché il pezzo forte sono gli occhi dove faccio una base con un marroncino chiaro che stendo su tutta la palpebra, dopodiché sora di esso stendo un'ombretto rosa brillantinato che riprende il colore del vestito e poi faccio un'eyeliner particolare dato che sono due cosine sullo stesso occhio uno sulla parte superiore ed uno sulm parte inferiore, lo stesso procedimento lo faccio poi anche per l'altro occhio.
Dopo aver fatto gli occhi c'è erano la parte più importante metto una matita abbastanza scura sulle labbra e poi le riempio con un rossetto rosato che sta bene con la matita.
Anche per fare il trucco ci impiego abbastanza tempo ma non ci faccio caso, una volta aver sistemato tutto quanto do uno sguardo all'orario che indica le sette e mezza, orario in cui io già dovevo essere fuori il locale.
Mi infilo al volo le scarpe che sono sul rosa tenue e dopo aver preso anche la borsa mi dirigo verso la macchina e sfrecciò verso la discoteca dove scorgo tutti quanti che aspettano solo me.Kenan Yildiz
Finalmente dopo non so quanto tempo la mia vita è tornata di nuovo ad essere come prima.
Chiara è finalmente tornata per sempre a Torino e noi stiamo di nuovo insieme.
Ansi, oggi dobbiamo andare in discoteca poiché a mezzanotte sarà il suo compleanno, infatti mi sto preparando per essere alle sette e mezza fuori il locale che mi ha indicato.
Dopo essermi fatto una doccia abbastanza lunga e alquanto rilassante torno in camera per indossare ciò che ho scelto ieri sera.
Ho deciso di mettere un completo con sei pantaloni neri e una camicia bianca a maniche corte, lascio i primi due bottoni slacciati e poi ritorno in bagno dove mi inizio a sistemare i capelli.
Dopo aver passato la bellezza di quindici minuti a sistemarmi i capelli finalmente posso passare alla mi parte preferita: mettere il profumo.
Scelgo il Savage tra gli altri mille che ho e faccio qualche spruzzo sul collo, un paio sulla camicia e un paio sui polsi e poi lo rimetto a posto.
Alle sette e venti in punto scendo in macchina e arrivo alla discoteca dove vedo gli altri fuori che aspettano Chiara che arrivino.
«Buonasera a tutti» dico io dopo aver messo le chiavi della macchina in tasca.
«Ciao Ken» mi salutano tutti quanti e ci mettiamo a parlare in attesa che la festeggiata arrivi.
«Ma anche quando andate a cena fuori si fa aspettare così tanto» mi domanda Nicolò ed io mi metto a ridere annuendo.
«Eh già, il ritardo è un suo grande difetto» dico io me tre faccio ridere le perone presenti.
«Ah, caro Yildiz tu non sei pronto a vederla col vestito che abbiamo comprato insieme questa mattina» mi dice Lucia sbattendomi una mano sulla spalla.
«Gia forse hai ragione, amore» gli dice Federico visto che io sono fisso su Chiara che sta scendendo dalla macchina.
Il suo corpo è stretto in un vestito piuttosto corto e attillato, è di un colore tenue che va dal rosa al beige chiaro e pieno di brillantini e paiettes come piace a lei.
I tacchi la fanno sembrare ancora più donna di quanto già lo sia ed io non potevo scegliere una ragazza migliore da avere al mio fianco.Chiara Afilani
«Terrs chiama Yidliz» dice scherzosamente Andrea sventolando una mano davanti al viso del mio ragazzo che mi stava ancora fissando.
«Ci sono, ci sono» dice lui dopo aver sbattuto qualche volta le palpebre.
«Secondo me gli serve acqua e zucchero» dice Dusan ridendo.
«Nahh, gli serve solo un bacio dalla sottoscritta» dico io mentre mi avvicino a lui che senza sentire ciò che i suoi compagni dicono mi avvolge due anni sui miei fianchi stringendo la presa mentre io gli allaccio le braccia attorno al collo e dopo aver fatto sfiorare i nostri nasi mi lascia un bacio a stampo che da delicato e casto passa ad essere tutt'altro, cortuna che ho messo la tinta resitente altrimenti sarebbe già andata via.
«Si, adesso basta sennò scopate qua e non mi pare il caso» dice Federico facendoci dividere mentre Lucia gli tira uno schiaffio dietro la nuca.
«Ti rispedisco in Inghilterra da dove sei venuto, deficiente» gli dico mentre lui si mette a ridere.
Nonostante Federico sia andato via da poco ha deciso lo stesso di esserci per il mio compleanno allora, dopo aver fatto la presentazione come giocatore alla squadra e al mister il trenta agosto dopo il suo allenamento quotidiano ha fatto di nuovo la valigia ed è tornato a Torino per festeggiare il mio compleanno e tra due giorni riparte nuovamente e con lui anche Lucia.
Dopodiché entriamo dentro la discoteca dove il controllore ci chiede di fargli vedere il braccialetto per entrare ma gli spiego che noi siamo qui per un'occasione speciale e lui dopo aver consultato il suo capo ci fa accompagnare nel privè che ho prenotato.
Ed è proprio come io lo avevo immaginato, una lunga tavolata con dei palloncini sopra di essi che richiamano il colore del mio vestito e due grandi palloncini con su scritto 23 in oro rosa.
«È tutto perfetto» dico mentre mi guardo intorno.
In basso c'è la pista da ballo dove ci sono già altre persone che stanno pensando a divertirsi ed a ballare e tra poco anche noi lì avremmo raggiunti.
Dopo aver iniziato a bere qualche drink insieme alle ragazze decidiamo di andare in pista a ballare e infatti con in sottofondo la musica reggaeton iniziamo a muoverci e dopo non molto veniamo raggiunte dai ragazzi che iniziano a ballare con noi.
«Mi fai impazzire con questo coso addosso» mi dice Kenan prendimi dai fianchi e sussurandomi all'orecchio.
«Anche tu mi fai impazzire tanto con questa camicia qua, ancora di più con questi bottoni slacciati» dico toccandogli i pettorali nascosti dal tessuto della camicia.
Dopo non mi inizia ad attaccare le mie labbra alle sue e facciamo partire baci che ci casto non hanno un bel niente.
Ci stacchiamo solo quando perdiamo fiato ma tempi due minuti eri attacchiamo le nostre bocche o meglio dite le nostre lingue.
In tutto ciò la musica continua ad andare e noi con loro, nel frangente beviamo anche qualche altro alcolico e per fortuna che l'alcool lo so reggere fin troppo bene altrimenti con tutto ciò che mi sono bevuta sarei già ubriaca marcia.
«Amore mi vado a sedere non reggo più questi tacchi» dico a Kenan mentre mi stacco dall'ennesimo bacio che ci stiamo dando e lui annuisce, senza staccare la mia mano dalla sua ci facciamo largo fra le persone e arriviamo alle scale che ci portano al privè quando vuoto se non fosse per la presenza degli oggetti personali dei ragazzi.
«Sai, che ancora non ci credo» mi dice di punto in bianco Kenan mentre sono seduta su una sedia.
«A che cosa»
«È che sono qui, a soli diciannove anni con la persona che più amo al mondo, con una carriera che si sta formando alle mie spalle, ho già vinto un trofeo e già porto sulle spalle la famosa e tanto ambita numero dieci che ha fatto la storia nel calcio, e tutto questo lontano dalla mia famiglia» mi dice lui mentre mi affinca.
«Kenan tu hai avuto tanto coraggio e i tuoi sacrifici sono stati ripagati, penso che tutti questo non sia solo fortuna penso che sia proprio destino» gli dico io.
Nonostante il abbia quattro anni un più a lui è come se avessi ancora diciannove anni, anche io Simona data via da casa mi auwnso ero ancora tanto giovane e non mi sarei mai aspettata un futuro del genere, ma alla fine è capitato e non potevo chiedere di meglio.
«Già è stato proprio destino» dice lui.
«Approposito di questo devi farti vedere una cosa» dico io alzandomi in piedi.
Mi giro di spalle e scosto i capelli dalla mia schiena lasciando in bella vista la schiena scoperta dal vestito e con una frase incisa sopra.
«Leggi che cosa c'è scritto» dico io.
«Il destino è imprevedibile, ma in questo destino ci siamo noi, io per te e tu per me» legge Kena ad alta voce.
È sempre stata una frase che ha rispecchiato noi e quando ero a Roma ho deciso di tatuarmela.
«Lo hai fatto per me» dice Kenan dopo attimi di silenzio.
«Si» dico io.
Lui allora senza dire nulla mi fa rigirare e mi bacia, un bacio diverso e pieno di amore, mi sta dimostrando quanto mi ama perché nonostante me lo abbia detto un sacco di volte questo è il 'ti amo' più sincero che lui mi abbia mai detto.
«Chiaraa, è mezzanotte le candeline» il nostro momento viene interrotto da India che mi riporta alla realtà, vedo Lucia venire con la mia torta e sopra le candeline numero ventitré, dopo che i ragazzi mi cantano la solita canzone spengo finalmente le candeline ed esprimo il mio desiderio più grande.
Dopodiché iniziamo a darmi i regali che scarto tutti, per ultimo c'è quello di Kenan.
«Ventitre sono arrivati anche per te amore mio, ma il mio regalo non c'entra niente con la tua età perché dove andremmo tra poco la tua età potrà variare e potresti tornare bambina.
Inizia a preparare le valigie perché il venti settembre voliamo a Parigi, o meglio dire a DisneyLand Paris» leggo ad alta voce il biglietto e mi metto una mano sulla bocca per poi attaccarmi al collo di Kenan e lasciargli mille baci per tutto il viso.
Dopo i regali abbiamo passato il resto della sera a ballare e cantare fino alle cinque e mezza del mattino e poi siamo tornati a casa stremata ma felici dalla festa.@chiaraafilani's story
278 persone hanno messo 'mi piace' alla tua storia
STAI LEGGENDO
io per te, tu per me ; Kenan Yildiz
RomanceChiara Afilani vive a Torino da quando ha iniziato studi più approfonditi per il lavoro che voleva fare da quando era bambina. Dopo sforzi e sacrifici che ha fatto riesce finalmente ad avere il suo posto di lavoro e non uno qualsiasi, bensì, si trov...