Attacco di panico

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Quando finalmente terminano le lezioni, tiro un sospiro di sollievo. Finalmente posso tornare a casa e rilassarmi dopo questa giornata quasi soffocante.
-Ciao Anthony. Ci vediamo domani!- esclama Amber a gran voce prima di salire in macchina con sua madre.
Io rispondo al suo saluto con un semplice ceno della mano.
-Posso accompagnarti a casa se non ti do fastidio?- domanda Josh, venendo accanto a me.
-No, grazie. Vado da solo...- Mi metto in marcia, ma lui mi segue come un cagnolino.
-Sicuro?-
-Certo.-
-E conosci la strada per tornare indietro?- Non demorde.
-Se mi dovessi perdere ho il navigatore.- Gli faccio vedere il cellulare.
-Questa è una grande città. A volte il navigatore fa cilecca.-
Mi scappa una risatina. -Sei uno che non si da per vinto.-
Si mette davanti a me e, mostrando un meraviglioso sorriso, dice: -La perseveranza è una delle mie qualità migliori.-
-Si vede...- Raggiungo un incrocio, pronto per attraversare la strada.
-Allora posso accompagnarti?-
-Sei gentile, ma no.-
Faccio un passo in avanti mentre parlo, ma lui: -Attento!-
Con uno scatto felino unito ai suoi riflessi pronti, mi afferra per un braccio tirandomi indietro. Senza che me ne accorga mi ritrovo tra le sue braccia atletiche, le mani appoggiate al suo petto che sembra massiccio da quanto sento. Alzo leggermente gli occhi verso il suo viso che, illuminato dal sole, sembra donargli una bellezza quasi angelica. Celestiale.
-Stavi per diventare una sardina.- Si mette a ridere. -Secondo me ti conviene accettare la mia proposta di accompagnamento. Non vorrei mai che ti aggredissero per strada.-
Non appena pronuncia quelle parole, tutto ciò che ha a che fare con quella fatidica notte, riaffiora in me come uno tsunami e inizio a tremare e ad avere i brividi freddi, unito ad un senso di agorafobia che mi toglie il fiato.
Josh si accorge del mio stato d'animo e preoccupato mi chiede: -Anthony che ti succede?-
Vorrei parlare, ma sto per avere un altro attacco di panico. Non riesco più a respirare e sento le gambe molli.
-Anthony! Anthony!- Josh prova a sorreggermi, ma ormai sono come un peso morto.
Alcuni passanti si fermano a guardare e altri, specialmente una ragazza che sta facendo Jogging e una signora anziana si avvicinano.
-Sta avendo un attacco di panico- dice la ragazza. Poi si rivolge a Josh: -Come si chiama?-
-Anthony.- Il viso di Josh è simile a un lenzuolo bianco.
-Anthony. Ascoltami bene e guardami...- la ragazza parla piano. -Respira insieme a me. Fai quello che faccio io...-
Annuisco e imito i suoi movimenti con la bocca. A poco a poco sento che mi passa e che il respiro torna ad essere normale.
-Molto bene. Sei stato bravo...-
Josh si avvicina alla ragazza e la ringrazia.
Io nel frattempo mi sono portato le mani davanti al viso, per non far vedere che sto piangendo.
Rimasti soli. Io e Josh ci spostiamo in un parco pubblico poco distante.
-Anthony, ma che ti è successo?-
Non rispondo.
-Anthony!- Josh mi obbliga a guardarlo, sollevandomi il mento. -Perché ti sei spaventato così?-
Ancora una volta non parlo, lascio che siano le mie lacrime a parlare per me. Mi avvinghio al suo corpo, aggrappandomi con le mani alla sua T-shirt. Lui, in risposta, mi stringe a se in un caloroso abbraccio.

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