Rivelazione

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Sono chiuso in camera mia con la testa nascosta sotto il cuscino, le lacrime che non smettono neanche per un attimo di uscire dai miei occhi, bagnando la federa. Ruth viene per la terza volta a bussare, ma non le rispondo. Faccio finta di dormire e vorrei poterlo fare per davvero, ma sono così "preda" dell'avvenimento di poco fa da non sapere nemmeno se sono sveglio o se sto sognando. In effetti vorrei potermi svegliare da questo incubo a occhi aperti, ho la sensazione di essere tornato indietro nel tempo e che fossi solo uno spettatore di un dramma che ho vissuto sulla mia pelle.
-Anthony!- è mio padre che chiama stavolta. -Va tutto bene? Ti senti male?-
Con un balzo deciso mi alzo dal letto e vado ad aprire la porta. Thomas è in piedi sulla soglia, con lo sguardo apprensivo e desideroso di volermi stringere a se.
-Papà...- Mi aggrappo saldamente al suo corpo. Piangendo disperato.
-Che ti succede?- domanda portandomi verso il letto.
Mi accoccolo a lui, come facevo da piccolo o subito dopo la mia uscita dall'ospedale, quando la notte mi svegliavo in balia dei "demoni" creati dalla mia mente.
Appena smetto di piangere gli racconto tutto quello che è accaduto a Josh. Lui ascolta con meticolosità ogni singola parola che pronuncia la mia voce spezzata dalla tristezza.
-Strano che Josh abbia reagito così... sembra un ragazzo a modo.-
-Te lo giuro papà. Avresti dovuto vedere in che stato era... sembrava una furia... mi ha fatto paura...-
-Vuoi che ci parli io?- domanda.
Scuoto la testa in segno di negazione.
-Non serve. Non voglio più avere a che fare con lui.-
-Io capisco il tuo punto di vista, ma lo dovrai affrontare prima o poi. Siete anche nella stessa classe.-
-Farò finta che lui non esista...-

Il giorno seguente entro in classe quasi per ultimo. Amber mi sorride non appena mi vede e io mi siedo di fianco a lei facendo finta di stare bene.
-Ciao...- saluta lei.
-Ciao!- rispondo con un tono leggermente freddo. Distaccato.
-Hai sentito della scazzottata tra Josh e Robert? Sembra che quei due se le siano date di brutto. Infatti penso proprio che oggi non verranno.- Amber volta la testa verso i loro rispettivi banchi vuoti.
-Sì, ho sentito...- "E visto".
-Quei due sono anni che si odiano, ma non sono mai arrivati a picchiarsi fino a ieri.-
La ascolto, ma il mio udito è lontano dalla realtà. Mentre Amber parla, vedo il volto di Josh contratto in quella espressione spaventosa; le mani sporche di sangue e la sua voce piena di rabbia. Una rabbia che lo ha reso simile al mio aggressore.
Sento le lacrime che gonfiano i miei occhi e lei se ne accorge subito.
-Anthony cos'hai?- mi accarezza una spalla.
-Nulla...- una lacrima mi riga la guancia.
-No, questo non è nulla...- si volta verso lo zaino e prende un fazzoletto di stoffa con ricamato un fiore giallo e con un gesto delicato e amorevole, asciuga questa lacrima solitaria che lambisce la mia pelle fin troppo pallida. -Questo vuol dire tutto.-
L'insegnante della prima ora fa il suo ingresso in aula e io dico ad Amber che le avrei spiegato tutto non appena fossimo rimasti soli.

All'ora di pranzo, conduco Amber nell'angolo di cortile dove mi ha portato Josh e dove io e lui ci siamo baciati. Senza troppi preamboli e giri di parole le racconto tutto quello che mi è successo: dall'incontro con il mio aggressore, il coma e la riabilitazione con la psicologa. Per poi passare a raccontarle di me e Josh.
Lei ascolta tutto in silenzio, anche se dall'espressione del suo viso posso capire che è allibita, ma non la biasimo. Io stesso sarei scioccato di fronte ad un raconto del genere.
-Caspita Anthony... mi dispiace tanto...- Appoggia la mano sul mio braccio. -Quindi. Fammi capire... tu e Josh avete avuto un piccolo flirt?-
Smetto di parlare. Il mio silenzio è una risposta.
-Cavoli, questo è un bel casino...-
-Perché?- domando curioso.
-Bè... ecco... anche mio fratello Damien e Josh hanno avuto una storia...-

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