-Ci siamo divertiti parecchio ieri pomeriggio. Dovremmo rifarlo!- esclama Amber appena si siede accanto a me.
-Sì, è stata una bella giornata...- I miei occhi non si rivolgono a lei, ma a Josh. Che mi osserva quasi divertito. Anche lui sta ignorando il suo piccolo gruppo di compagni, che non fanno altro che parlare di una partita di Football che si è svolta ieri sera.
-Sai a mio fratello Damien hai fatto una bella impressione.- Sorride. -Mi ha chiesto di dirti se uno di questi giorni ti andrebbe di venire a casa nostra.-
-Come?- domando, incredulo e cadendo dalle nuvole.
-Hai capito bene. Hai ricevuto un invito per venire a casa mia. Anche se non serviva che lo dicesse lui, presto o tardi lo avrei fatto io.- Amber scosta i lunghi capelli biondi dietro l'orecchio e aspetta una mia reazione.
-Ecco... sì, mi farebbe piacere...- sono un pò titubante nel rispondere, ma. Poi mi viene in mente il modo in cui Josh e Damien si sono guardati. Era un pò come se si odiassero. Ma probabilmente è solo la mia impressione.
-Perfetto. Ti va di venire questo sabato pomeriggio? Potremmo fermarci da qualche parte a pranzo e poi passare da casa mia. Ti piace come idea?- Mette letteralmente il viso davanti al mio.
-Va bene...- Non posso ignorare una sua "supplica", così acconsento, dicendole che avrei chiesto il permesso ai miei genitori e che le avrei fatto sapere il prima possibile.A ricreazione gli altri ragazzi si alzano per andare a sgranchirsi le gambe, Amber tenta di portarmi fuori, ma desisto e le dico che vorrei restare in classe, utilizzando la scusa di non aver dormito molto. Cose che è assolutamente vera.
Anche Josh non si è lasciato trascinare dai suoi compagni ed è rimasto fermo al suo posto come una statua di sale, senza smettere di guardarmi neanche per un attimo. Ammetto che durante le lezioni, di tanto in tanto, mi dava delle rapide occhiate e anche io non sono stato da meno. Ogni volta che ammiravo il suo profilo, avvertivo l'impulso di alzarmi dalla sedia e baciarlo. Anche davanti a tutti.
Sono qui, intento a riflettere su questo che...
-Non vai a prendere una boccata d'aria?- mi domanda.
-E tu perché non vai?-
Sogghigna. -Non si risponde a una domanda con un'altra domanda.- Prende il posto di Amber e posa una mano sul mio braccio. -Se sono io a chiederti di fare due passi?-
Prendo fiato.
-Potrei anche dire di sì.- Evito di guardarlo ulteriormente. Ho quasi paura di rimanere incantato dalla bellezza del suo volto.
-Allora andiamo!- Si alza dalla sedia e mi porge la mano, come si fa nei vecchi film sdolcinati.
Gliela prendo senza battere ciglio, ben consapevole che sono in balia della sua malia. Ma nonostante questo, lascio che tutto si svolga come deve andare.
Camminiamo per i corridoi della scuola senza badare agli altri ragazzi che ci passano accanto: schiamazzano, urlando, si mettono a correre anche se è vietato. Eppure anche in mezzo a questo trambusto, ho come l'impressione che tutto ciò che ci circonda sia sprofondato nel silenzio, che a percorrere questo corridoio ci siamo solo noi.
-Ti è capitato ancora di avere... ehm... un attacco di panico?- Strizza gli occhi. Sa bene di aver appena fatto una domanda poco carina.
-No, non è più successo.-
-Meglio così...-
-Spero solo che non capiti per un bel pò...-
Raggiungiamo l'ingresso principale e usciamo nel cortile, ma non siamo gli unici. In un angolo vedo Amber che parla con un piccolo gruppo di ragazze vestite con abiti alla moda. Sembrano delle Mean Girls.
Josh mi prende per mano e mi conduce in un angolo del cortile dove, apparentemente, sembra tranquillo e circondato da siepi e rampicanti.
-Qui non ci disturberanno...-
-Perché qualcuno dovrebbe disturbarci?- domando ingenuamente.
-Per questo...- mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
-Josh...- sono in affanno. Il mio corpo premuto contro il suo.
-Cosa?-
-Non dovremmo fare certe cose a scuola...-
Mi circonda con le braccia. -Perché no? È più eccitante...- sogghigna come un predatore.
-Pensa se ci dovessero scoprire...-
Ride. -Anthony. Sei così innocente. Sicuro di non essere la reincarnazione di un angelo?-
-Può darsi.- Scherzo.
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Il canto del Mare
RomanceAnthony si è appena trasferito dall'inghilterra all'Australia per cambiare aria dopo essere stato in coma per sei mesi a causa di un'aggressione omofoba. Qui, nei sobborghi di Sydney dovrà fare i conti ancora una volta con l'amore.