-Ehi. Eccovi, ma voi due dov'eravate?- domanda il professore vedendoci entrare per ultimi.
Io e Josh sbianchiamo e arrossiamo di colpo, entrambi incapaci di poter dare una spiegazione razionale.
-Ecco... abbiamo fatto in giro in cortile e non abbiamo sentito la campanella- è Josh che parla, io mi limito a stare dietro di lui, come a volermi nascondere.
Il professore ci osserva con sguardo arcigno, sembra che non creda a una parola che ha detto Josh.
-Per me si sono imboscati per farsi una scopata. Sappiamo tutti che a Josh piace "succhiare"- commenta un nostro compagno, mettendosi a ridere insieme ad altri.
Josh va verso di lui, posa le mani sul suo banco e lo minaccia dicendo: -Ripeti ancora quello che hai detto e ti rompo i denti!-
-Signor Walker! Si metta a sedere immediatamente! Altrimenti sarò costretto a mandarla dal preside!- Urla il professore.
Josh fa come dice, ma non smette neanche per un attimo ad osservare in cagnesco quel ragazzo, che mi pare di ricordare, si chiama Robert. Uno di quelli che si atteggiano a bulli, quando in realtà sono i primi a farsela nei pantaloni.Le lezioni finiscono e prima di uscire dall'aula, Josh si "intrattiene" ancora con Robert.
-Allora... se hai altra da dire fallo subito!- esclama Josh. Pugni serrati e mascella rigida.
-Preferisco farlo fuori da questo posato del cazzo. Se vuoi ci vediamo al parco poco lontano da qui. E la "risolviamo" a modo mio!- Robert, fa schioccare le dita. Segno che ha intenzione di voler fare a botte.
-Perfetto. Ci vediamo là!-
Io raggiungo Josh e lo prendo per un braccio non appena restiamo soli in classe.
-Josh. Non farai sul serio?-
-Mi ha provocato e non posso permettere a quello stronzo di fare i suoi porci comodi. Sono anni che aspetto di dargliele.- Sera la bocca. E il suo splendido viso si contrae in una smorfia che non mi piace. Sembra quasi che diventi un'altra persona.
-Josh...- Afferro la sua mano con entrambe le mani e la porto sul mio petto. -Tito prego... non fare sciocchezze...- sento la tristezza che vuole prendere possesso del mio corpo. In un attimo ho di nuovo davanti agli occhi la visione della mia aggressione. Non posso permettere che anche lui si macchi di una colpa come questa solo per punire un deficiente che non sa collegare il cervello.
-Mi spiace Anthony. So che lo fai per difendermi, ma devo farlo... anche per te.- Mi lascia la mano.
E io resto qui, solo in questa classe silenziosa, mentre fuori il vociare degli altri studenti si fanno fragorosi. Vorrei poter fare qualcosa per impedire che possa farsi del male. Che possa succedergli quello che è successo a me.
Quando esco dalla scuola vedo Amber che sta per salire sull'auto di sua madre e, non appena si accorge della mia presenza mi chiama ad alta voce, ma non la ascolto. Seguo il piccolo gruppo di ragazzi, fra di loro vi è anche Josh.
Raggiunto il parco mi metto nascosto dietro un cespuglio, la mia coscienza mi suggerisce che devo andare lì in mezzo a loro, che devo fermare questa barbarie. Eppure resto immobile come una statua di sale. Le gambe non sono più in grado di fare neanche un semplice movimento.
Josh e Robert si tolgono le maglie, restando mezzi nudi e si mettono in posizione. Pronti a picchiarsi.
Solo ora mi rendo conto che il mio corpo si sta muovendo da solo. Faccio largo tra la piccola folla di ragazzi che si accalcano per vedere meglio o per esultare: chi per Josh e chi per Robert.
-Fermi! Fermi!- urlo così forte da farmi male le corde vocali.
-Tu che vuoi inglesino?- domanda Robert con fare strafottente e sogghignando. -Sei venuto a salvare il tuo ragazzo?-
-Anthony! Va via!- Esclama Josh alterato.
-Non ci penso nemmeno- dico con decisione.
-Perfetto. Vorrà dire che pesterò entrambi...- Robert scaglia il primo colpo. Prendendo in pieno Josh sul volto.
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Il canto del Mare
RomansaAnthony si è appena trasferito dall'inghilterra all'Australia per cambiare aria dopo essere stato in coma per sei mesi a causa di un'aggressione omofoba. Qui, nei sobborghi di Sydney dovrà fare i conti ancora una volta con l'amore.