La spiaggia di Rose Bay

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Quando arriviamo alla spiaggia di Rose Bay, Damien posteggia la macchina in un parcheggio pubblico poco lontano dalla banchina e in mezzo ad un gruppo di case immerse nel verde.
-Eccoci qui- annuncia Damien una volta giunti a destinazione.
Resto, per qualche istante, con gli occhi rivolti verso questo vasto oceano che si apre davanti a me in tutta la sua bellezza. E in questo istante non posso fare a meno di chiedermi che bisogno c'è di rovinare un posato come questo con inquinamento e schifezze varie? Come si fa a non amare una simile bellezza naturale? Forse sono solo delle domande che non hanno una risposta definitiva; un mistero che nessuno saprà mai risolvere.
-Vieni Anthony. Ci sono gli amici di Damien.- Amber indica un ragazzo e una ragazza seduti in spiaggia e già pronti per fare il bagno.
-Ehi, ragazzi! Scusate il ritardo- dice Damien, avvicinandosi.
-Tranquillo. Siamo arrivati ora anche noi- risponde la ragazza, agitando i lunghi capelli corvini che le incorniciano il volto da bambina.
Il ragazzo che sta con lei, e deduco che sia il fidanzato dagli innumerevoli baci che si scambiano sulle labbra, è alto come Damien, dai folti capelli rossi, pelle bianca e leggermente arrossata, fisico atletico e gambe muscolose di chi fa ciclismo o maratone.
-Come stai Den?- il ragazzo saluta Damien con una pacca sulla spalla.
-Molto bene Trevor. Vedo che sei sempre in forma.-
-Modestamente ci tengo- sogghigna. -Vero Cassidy?-
Lei alza gli occhi al cielo. -Sì, Trevor. Sei un figo...- Gli occhi di Cassidy si posano su di me e Amber. -Ah. C'è anche tua sorella e... un accompagnatore nuovo.-
Interviene Amber. -Cassidy. Ti voglio presentare Anthony. Si è trasferito da poco. Prima viveva a Londra.-
Sia Cassidy che Trevor mi osservano come se avessero davanti un fenomeno da baraccone, un attrazione da circo che si deve ammirare con meraviglia e attenzione.
-Ma davvero?- chiedono in coro.
Ancora non riesco a capire come mai la gente si stupisca così ogni volta che viene detto da dove arrivo. Non è che Londra sia su un altro pianeta.
Annuisco e faccio finta di nulla, ma so già che, forse, mi arriverà una valanga di domande sulla mia "vita" precedente. Domande a cui non ho molta voglia di rispondere, e se dovesse capitare dovrò essere vago e mantenere il controllo delle mie facoltà mentali.
-Una volta ci sono stata, ma non mi sono trovato tanto bene. Anche se mi sono fermato per un solo giorno- dice Trevor. -Sai i miei nonni sono di origine scozzese, allora ho voluto fare un piccolo viaggio per riscoprire le mie radici.-
-E che hai scoperto?- domanda Damien.
-Nulla di interessante...- ridacchia mentre si gratta nervosamente la testa.
-Sentite. Io ho voglia di fare due tuffi. Chi vuole venire?-
Gli altri, compresa Amber si uniscono a Cassidy. Io sembro essere l'unico che non ha voglia di mostrare il proprio corpo; così mi limito a togliere le scarpe e sollevare leggermente i pantaloni, arrotolando le estremità fin sotto il ginocchio.
-Tu non entri?- mi chiede Damien mentre si spoglia. Mostrando un fisico quasi perfetto.
Scuoto la testa. -No, non mi va...- Abbasso la testa per evitare dio guardare quello corpo simile ad una statua greca.
-Non vorrai restare qui da solo.-
-Faccio una passeggiata...-
-Se vuoi ti faccio compagnia.-
-Tranquillo. Vai pure.-
Damien volta la testa verso gli altri, che in questo momento si stanno schizzando con abbondante acqua. E fanno bene. Comincia a fare molto caldo.
-Resto qui con te.- Si avvicina e mi fa segno di sedersi accanto lui sulla sabbia.
Con un movimento meccanico faccio come ordina e mi ritrovo a guardare l'oceano davanti a me, agitato dagli altri bagnanti e dalle numerose navi e imbarcazioni che passano e che arrivano.
-Allora... ti piace Sydney?-
-Sì, mi piace. La trovo calda e accogliente.-
Sogghigna. -Mi fa molto piacere. Io adoro questa città. Mi fa sentire vivo. Non so se sarei in grado di andare a vivere altrove.- Posa una mano sulla sabbia a pochi centimetri dalla mia. Poi mi guarda. -Immagino che per te non è facile.-
-Infatti non lo è, ma almeno c'è Amber che mi aiuta.-
-E Josh Walker. Da quello che mi ha detto lei.-
"Ecco. Di nuovo Josh. Possibile che debba essere sempre nominato?"
-È un ragazzo gentile...-
Annuisce. -Abbastanza...-
-Non sembri convinto.-
-Lo sono invece.- Si alza in piedi e tende una mano verso di me. -Facciamo due passi?-
Senza esitare mi sollevo e lo seguo.

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