Raggi fiochi trapelarono nel manto notturno, schiarendo leggermente il cielo sopra di loro. Rallentarono ansimando dalla corsa e si appoggiarono contro le mura che circondavano la città per riprendere fiato. Le gambe tremarono incessanti sotto allo sforzo di reggerla ancora in piedi. Non riusciva più a respirare dal naso e nonostante lo facesse solo dalla bocca, sentiva la gola secca come non mai. Il bicchiere d'acqua che la nonna di Yuri gli aveva offerto sembrava già un ricordo tremendamente lontano.
Non sapeva se era la sete, oppure il deserto che iniziava a distendersi di fronte a loro, ma ebbe la sensazione di essere ritornata diretta al Villaggio. Al suo punto di partenza. All'inizio.
Erano scesi dal pendio della collina e avevano attraversato Nuova Capitale finendo in una zona che non aveva mai neanche visto prima d'ora. Schiacciandosi contro le mura, erano riusciti ad arrampicarsi e a superarle ritrovandosi dall'altra parte. «Koraline e Cal dovrebbero essere da qualche parte nei paraggi» riferì George con voce corta. Annuì distratta focalizzandosi sulle dune in lontananza.
«George» lo richiamò dopo un po', quando riacquistò il suo respiro regolare e il suo diaframma ritornò alla normalità. Cercò con lo sguardo l'amico ad un passo da lei, il sudore gli imperlava la fronte, alzò le sopracciglia folte verso di lei e fece un grugnito per incitarla a parlare. «Devo chiederti un favore» aveva rimuginato tanto al fatto che non avevano un piano. A come avrebbero potuto giocarsi al meglio le loro carte per vincere quella maledetta partita. Non aveva trovato però molte altre soluzioni. Non le restava altro da fare.
«Non mi piace quando mi chiamano per nome intero» disse, alzando un gomito verso la fronte per asciugarsi le gocce di sudore con il dorso. «Quando la gente lo fa, solitamente è perché deve darmi brutte notizie» argomentò poi alzò una mano verso la sua direzione ed iniziò ad elencare. «George, a tua madre restano solo due settimane di vita» calò un dito.
«George, il fidanzato di Cami l'ha abbandonata appena ha saputo che era incinta» abbassò un altro dito.
«George, tua sorella maggiore si è trasferita e ha deciso di tagliare i ponti con tutto il suo passato incasinato. Questo comprende anche te e Cami» rimase con due dita alzate.
«George, non credo tu te lo ricorda ma è scoppiata una bomba e quasi hai perso il braccio destro per questo. Starai fermo per diversi mesi, sperando che tu riesca a riacquistare la piena mobilità» aveva solo un dito rivolto verso l'alto.
«Ed ora. George. Dai, dimmi quello che mi devi dire, Skye» concluse la sua sfuriata, lasciandola di stucco.
Boccheggiò più volte in cerca di qualcosa da dire, quando infine non la trovò, chinò il capo verso i suoi stivaletti.
In passato non aveva avuto molto tempo a disposizione per conoscere l'amico che aveva di fronte a lei. Ricordava di averlo trovato su una brandina malandata del tendone nel Villaggio e da allora gli aveva trasmesso sempre emozioni positive.
Non credeva però che la vita del soldato fosse cosi incasinata.
Frenò l'istinto di scusarsi per tutte quelle cose, anche se sapeva non fossero colpa sua, e disse «Attirerò i soldati di Maicol verso di me» lui abbassò le spalle e creò un enorme cipiglio fra le sopracciglia.
«E perché mai?» il suo tono esprimeva appieno tutta la sua confusione.
Lei fece un passo lontano dal muro, scacciando la sabbia di fronte a lei ed alzando un piccolo cumulo che si disperse nell'aria.
«Come vedi non abbiamo molto su cui poter lavorare» aprì le braccia come se avesse voluto evidenziare il niente intorno a loro. «Non sappiamo ancora dove sono stati rinchiusi tutti, e ho addirittura più domande di prima» lui si mise a braccia conserte ed annuì comprensivo.
«Questo è vero, ma speravi di trovare risposte al primo giorno?» chiese e lei scosse il capo.
«Non posso starmene qui ad attendere e sperare di trovare una soluzione» si portò le mani fra i capelli per passare le dita in essi, si bloccarono a metà strada per le punte inaridite a causa del caldo.
«So che è difficile ma ci stiamo lavorando» si avvicinò e la prese per l'avambraccio, gentilmente la trascinò sotto all'ombra del muro.
«Rischi che ti vedano» spiegò quando lei lo osservò in cagnesco.
Le lasciò il braccio e riprese a camminare, di nuovo, senza meta. «Spiega una volta per tutte ciò che ti frulla per la testa» borbottò da una spalla mentre percorsero il perimetro a fila indiana.
Dopotutto apprezzava il fatto che volesse perlomeno ascoltarla. «Se attirassi i soldati di Maicol verso di me, mi porterebbe diritta da loro. Sono sicura che Yuri e tutti gli altri stiano sotto allo stesso tetto di quel bastardo» lo affiancò aumentando il passo, nonostante i suoi stivaletti erano stati comodi quando l'aveva indossati per la prima volta, dopo le ore passate in corsa risultavano tutt'altro.
«E come credi di salvarli se anche tu finisci diritta ammanettata da lui?» grugnì severo. Era quello il punto. «È qui che interverrete voi. Tu, Koraline e Cal. Mi seguirete» si fermò per osservarla meglio. Poi fece alzare gli occhi verso il deserto alle sue spalle.
Nonostante sembrasse totalmente contrariato all'idea, borbottò «Seguire un mezzo con il nostro camper non è fattibile. Come pensi che passeremo inosservati?» non poteva perdere quell'opportunità, George la stava ascoltando per davvero, prendendola in considerazione.
«Starete a distanza di sicurezza e quando le cose lo richiederanno, accantonerete da parte il camper e vi muoverete a piedi. Io nel frattempo li terrò distratti» gli occhi dell'amico si distaccarono dal deserto mentre sentenziò infine «Non mi piace» Skye sbruffò e fece un passo indietro.
«Beh, questo almeno è un piano. Non come quello che stiamo facendo ora» non voleva agitarsi eppure la sua voce risultò sprezzante.
«Calma. Non sto dicendo che non possa essere un buon piano. Dico solo che...non mi piace».
L'angolo della bocca di Skye si alzò in un mezzo sorriso.
«Preparati a ritornare nel camper allora, perché non credo che Koraline e Cal saranno entusiasti all'idea di non rivedermi tanto presto» George fece una smorfia esasperata e riprese a camminare, con lei subito al seguito.
«Come farai a farti cattur...» si interruppe. C'erano soldati piazzati in quasi ogni angolo. Quella parte del piano era piuttosto facile.
«Mhm. Sei davvero convinta che ti porteranno nella tana dove tengono tutti gli altri?» corresse la sua domanda. Skye annuì. «Assolutamente sì» poche cose sapeva certe nella sua vita. Ma non aveva dubbi che Maicol passasse ogni tempo a disposizione in presenza di Icaro.
Dopotutto l'amava. E per la prima volta nella sua vita sperò fosse vero.
«Non pensavo che appena rientrati in patria ci saremmo già dovuti salutare» proferì incerto.
«Neanche io» ammise e George le domandò «Sai vero che è fottutamente pericoloso? Potresti non tornare più indietro, e desiderare ogni secondo di farlo» annuì ancora, incapace di aggiungere altro.
Alzò il capo verso l'amico ed entrambi si guardarono come se potesse essere davvero per l'ultima volta.
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REVENGE
Romance(Volume 3 di RESISTANT) Dopo anni Skye si ritrova di nuovo al punto di partenza: Dover. Il luogo in cui è cresciuta e dov'è scappata seguendo la passione per la danza, che l'ha portata a tutt'altro come ad affrontare nuove sfide e nuove emozioni mai...