«Che ci fai qui?» sibilò sorpresa, ma anche dopo Dan le sorprese e gli abbracci non erano finiti. Continuavano senza sosta, come se ognuno fosse il primo. Skye scoprì presto che avevano costruito un rifugio: una trincea. Prima di scendere in essa, si concesse di continuare i saluti. Stringeva Ginevra con forza, quasi a voler mettere da parte per un momento la questione rimasta in sospeso sulle bugie riguardanti Maicol. Le loro verità taciute aleggiavano nell'aria, ma in quel momento non trovò spazio per i rancori.
Poi si trovò davanti a Cal, che la guardava con un sorriso smagliante, ignaro del fatto che lei sapesse già tutto sulla sua collaborazione segreta con Maicol. Il peso del tradimento si faceva sentire, ma la prova del fatto che non era ancora riuscita a perdonarlo fu chiara quando, con tono affettuoso, esclamò: «La mia famiglia è tornata!» allargando le braccia in attesa di un suo abbraccio. Il suo entusiasmo era sincero, ma Skye lo percepì come un colpo basso, come se qualcuno le avesse appena sferrato un pugno nello stomaco.
Per sua fortuna, l'atmosfera si spezzò con l'arrivo di Tariq, Zaid e Greg. I tre uomini non prestarono la minima attenzione a Cal e, con fare energico, si misero tra loro, stritolandola in un abbraccio così potente da farla sembrare improvvisamente un fragile ramoscello, sul punto di spezzarsi sotto la loro mole. «Ti sei fatta aspettare!» esclamò Zaid con un sorriso largo. Non sentiva più il pavimento sotto i piedi quando Greg, ridendo, la sollevò da terra come una bambina, facendola roteare. In quel momento, si concesse il lusso di gettare uno sguardo al suo Re, circondato dalla sua gente, che lo sommergeva con affetto e ammirazione.
«Hai visto quello che abbiamo creato?» domandò euforico Zaid, il suo orgoglio era palpabile. Senza attendere risposta, l'afferrò per mano e la trascinò verso la trincea. «Non ancora...aspetta! Devo ancora finire di salutare gli altri...» protestò lei con un filo di voce, mentre passava accanto a Raya. Quest'ultima fece per parlare, ma si fermò subito, intuendo che i tre non si sarebbero fermati per nulla al mondo.
«Questo è l'ingresso» mostrò Zaid, accompagnando le parole con un gesto ampio e teatrale della mano quando finalmente lasciò la presa sulla sua, Skye ora costretta a seguirli, ammirò la spaccatura nel paesaggio che si apriva davanti: la trincea sembrava una ferita profonda e larga, dalle pareti inclinate che sembravano stabili grazie a un lavoro meticoloso di scavo e alla paziente opera di sedimentazione. Lo scavo era vasto, abbastanza da ospitare non solo soldati, ma anche mezzi pesanti. I furgoni e i cavalli, parcheggiati in ordine, confermavano le dimensioni imponenti di ciò che avevano realizzato.
I bordi erano rinforzati con sacchi di sabbia e pali di legno, una protezione semplice ma efficace. L'accesso era garantito da due scalette che collegavano il piano superiore con il fondo semibuio della trincea. Lungo il perimetro, barriere di legno e filo spinato proteggevano l'area, mentre in lontananza si scorgevano due torrette di avvistamento che emergevano dalle pareti, vigilanti sull'orizzonte.
«Dai, scendi!» la spronò Zaid, euforico come un bambino davanti a una montagna di zucchero a velo. Con una pacca sulla schiena la fece vacillare, costringendola a muovere le braccia nel vuoto per evitare di cadere di fronte alla piccola scala. Skye riacquistò presto l'equilibrio e, con un respiro profondo, si preparò a scendere. I tre uomini la seguirono, come guardie silenziose, attendendo il suo giudizio.
All'interno della trincea, la luce del sole arrivava a malapena, lasciando il posto ad un'oscurità vibrante, illuminata solo dalle fioche fiamme delle torce e dalle fredde luci delle lampade a batteria. L'atmosfera era carica di tensione, ma anche di un'energia frenetica e instancabile, come se ogni persona e ogni cosa fosse lì in attesa di qualcosa di grande, imminente.
«È davvero un lavoro incredibile» si congratulò, appena riuscì a dare una rapida occhiata intorno. Le urla alle sue spalle la fecero scattare sull'attenti, ma capì subito che stavano semplicemente esultando tra loro per il complimento appena ricevuto. Sorrise, osservando ancora la trincea con la bocca leggermente socchiusa dallo stupore.
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REVENGE
Romance(Volume 3 di RESISTANT) Dopo anni Skye si ritrova di nuovo al punto di partenza: Dover. Il luogo in cui è cresciuta e dov'è scappata seguendo la passione per la danza, che l'ha portata a tutt'altro come ad affrontare nuove sfide e nuove emozioni mai...