Era strano come si era invertito il mondo.
Stava andando da lui in cerca di risposte, dimenticando forse che proprio lui era il nemico.
Esigeva della risposte e stranamente quella era la strada più facile per ottenerle.
Il che la diceva lunga sul rapporto che in quel momento c'era fra lei e il Re.
Icaro aveva sempre avuto ragione, lei era più una da fatti. Le costava una fatica innata ammettere di amarlo eppure era cosi, lo sapeva già da mesi. Allora perché non era in grado di dirglielo?
Era stato più facile urlargli contro parole crudeli e taglienti come lame, piuttosto che mettere il suo cuore nel suo palmo e dirgli «Ecco, tieni. Stringilo, schiaccialo, e se hai un po' di tempo, amalo»Anche se si teneva alla larga da lei per qualche assurdo motivo, era cosi egoista da desiderare ancora il suo amore e la sua lealtà.
Nonostante fosse lei stessa che aveva baciato labbra che non le appartenevano più. E l'aveva fatto soltanto per togliersi dalla mente una bocca che non era quella di Saleem.Non avrebbe dovuto.
Era una pessima idea.
La peggiore.
Eppure fece. Girò la maniglia della porta del camper e fece un cenno a Wave. Gli chiede se potesse allontanarsi e lasciarli soli. L'americano lanciò uno sguardo a Pierre che sonnecchiava indisturbato mezzo seduto a terra. Poi riguardò lei annuendo poco convinto. Con suo sollievo andò via, abbandonando a terra il biondo rasato che sonnecchiava pesantemente.
«Vediamo un po' chi altro è venuto a trovarmi oggi e minacciare la mia morte...» la voce di Maicol era stridente nelle lamiere strette del veicolo. Alzò lo sguardo su di lei quando sentì il rumore della porta richiudersi alle sue spalle.
Dovette accendere la piccola lucina del piccolo cucinotto affinché potesse guardarlo e capire meglio dov'era. Appena premette l'interruttore, lo vide seduto sul letto stretto in cui una volta anche lei e Koraline avevano dormito. Le mani giunte per via dei polsi legati la fecero sentire momentaneamente al sicuro, sebbene di Maicol avesse paura di ogni cosa, soprattutto della lingua affilata.«Oh sei tu» mormorò deluso, arricciò il naso per rafforzare la sua delusione anche se l'elettricità che scorgeva nel suo sguardo quasi lo smentiva.
«Ti trovo...bene» appurò a malincuore, solo guardarlo la imbestialiva. Attribuiva a lui la colpa delle cicatrici di Icaro. Lui schioccò la lingua sul palato e alzò i polsi legati verso di lei per mostrarglieli. «Definisci bene, perché a me non sembra» quello era niente in confronto a ciò che aveva in serbo per lui appena ne avrebbe avuta occasione. Non ci girò intorno quindi gli disse. «Perché?» lì nella Fortezza, quando gli aveva chiesto di liberare Yuri, Maicol aveva tentennato. Riconfermando ancora una volta ciò che provava verso il suo fratellastro.
Ma allora perché l'aveva ferito in quel modo? con quale cuore?
Perfino una bestia come lui avrebbe dovuto averne uno. Non comprendeva perché quei due continuavano a proteggersi l'un l'altro nonostante tutto. I loro gesti contraddittori la lasciavano con una marea di dubbi e domande.
«Intendi dire perché Yuri mi ha rivelato che non eri una vera Regina?» un sorriso perfido gli balenò sul bel viso simmetrico. Era fin troppo consapevole che ogni volta che pronunciava quelle parole la feriva.
Scosse il capo incassando ancora una volta il colpo, portò le braccia conserte in avanti e sputò d'un fiato. «No, perché l'hai torturato» non dovette specificare delle sue cicatrici, perché Maicol smise di fare l'idiota e comprese.
Abbassò lo sguardo verso il pavimento e sospirò come se stesse affrontando un discorso arduo.«Io non ti devo niente...quindi perché dovrei darti una risposta?» doveva assolutamente trovare un modo per estrapolargli quelle parole. «Ti slegherò. Cosicché sarai libero di combattere con me» propose e lui sgranò gli occhi di un azzurro agghiacciante.
«So che lo vuoi tanto quanto me. Ci batteremo proprio qui ed ora. Non permetterò a nessuno di farti del male, anche nel caso tu mi sconfigga» sapeva che con quell'accordo avrebbe attirato la sua più completa attenzione, quando capì di averlo in pugno, fu lei a dedicargli un sorriso felino che reclamava una sfida fino all'ultimo sangue.
Offrirsi come esca lo fece abboccare all'amo perché finalmente lo vide tentennare. «Se è cosi allora...d'accordo. In cambio cosa vuoi?» Maicol conosceva già cosa desiderava, ma badò bene a fare il finto tonto solo perché voleva che glielo dicesse ad alta voce. «Risposte» gli confermò. Lui annuì di nuovo, accettando il suo accordo.
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REVENGE
عاطفية(Volume 3 di RESISTANT) Dopo anni Skye si ritrova di nuovo al punto di partenza: Dover. Il luogo in cui è cresciuta e dov'è scappata seguendo la passione per la danza, che l'ha portata a tutt'altro come ad affrontare nuove sfide e nuove emozioni mai...