10. Rimedi naturali

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«La nonna di chi?!» esclamò George alzando la voce di qualche ottava. Skye gli pestò il piede e precisò a denti stretti. «Di Icaro, dannazione George rischiamo che ti sentano perfino da Dover se parli così!» si voltò anche lei verso l'anziana che intanto continuava a reggere la candela accesa e a guardarli con uno sguardo torvo, gli occhi piccoli come biglie e scuri le ricordavano proprio quello di un corvo.

«Stiamo scappando da Maicol. Abbiamo i suoi soldati ancora dietro, persi da qualche parte nel bosco» parlò sottovoce, attendendo un qualche cenno da parte della donna. «Siamo al sicuro qui? o ti stiamo mettendo in una situazione di pericolo?» solo in quel momento la vecchia spostò gli occhi vitrei verso la porta che avevano appena richiuso. George, che era proprio vicino all'uscio, si spostò di lato mettendosi intimorito dietro alle spalle di Skye. Guardò di sottecchi il suo amico, lo stesso che aveva riso come un pazzo guidando un'elicottero che non era neanche in grado di portare, stava impallidendo e tremando al cospetto di quell'anziana donna.
Effettivamente la nonna di Yuri portava molto male la sua età. Lo sguardo inespressivo, i capelli quasi del tutto argentati, le spalle ricurve e la pelle raggrinzita le donavano un aspetto insolito ed effettivamente inquietante.
«Maicol hai detto?» gracchiò, riportando infine lo sguardo su di lei. Annuì e lo stesso fece George. La vecchia si voltò e fece qualche passo verso la piccola cucina che una volta aveva accolto sia lei che suo nipote Yuri. Il pavimento in legno scricchiolò rumorosamente sotto al loro passaggio. «Dubito che farà entrare i suoi soldati qui» rispose troppo evasiva, il soldato dietro alle sue spalle mormorò con voce stridula «Già anch'io sono convinto che nessun altro decida, di sua spontanea volontà, di entrare qui» entrambe lo ignorarono e continuò a seguire la donna all'interno della piccola cucina che come ricordava era lercia e disordinata.
«Cosa te lo fa pensare esattamente?» voleva accertarsi di non metterla ulteriormente in pericolo. Il fatto che quel tugurio non era stato raso al suolo era già un miracolo di per sé, non voleva di certo peggiorare la situazione.
La donna fece un gesto di mano per lasciar andare l'argomento. Poi appoggiò il lume sopra ad una pila di pentole da lavare e scrutò in quel disordine fino a trovare due bicchieri di vetro che sembravano meno sporchi di calcare tra gli altri. Versò acqua dalla piccola fontana in quei due bicchieri ed infine glieli porse.
Nonostante apparisse austera e severa, non potevano di certo dire che non era ospitale. Aveva appena accolto due rifugiati che l'avrebbero messa in guai seri.
Entrambi erano troppo stanchi e assettati per non accettare il bicchiere offerto, una volta bevuto lunghi sorsi d'acqua, Skye posò il bicchiere accanto a lei, dove non c'era nessun posto libero fra le stoviglie da pulire e vecchi libri ammuffiti cosi optò per lasciarlo dentro ad un vecchio piatto incrostato.
«Allora? siamo un peso?» insistette, avrebbero trovato un altro posto dove rifugiarsi se occorreva. La vecchia si sedette su una sedia all'ombra della candela e borbottò con la voce che assomigliava ad una teiera che bolliva «Ho già detto, mi pare, che Maicol non entrerà qui» Skye scostò una sedia e si accomodò, apprezzando subito il momento in cui le sue gambe si distesero e riposarono, anche se per brevi minuti. «Non mi basta. Ho bisogno di sapere il perché» non voleva metterla in pericolo, Icaro teneva particolarmente a sua nonna. Contro ogni sua aspettativa, la donna alzò un angolo della bocca in una specie di sorriso e mormorò «Perché ha troppa paura di me per farlo» George che nel frattempo era rimasto in piedi, spostò il peso da un piede all'altro indeciso se darsela a gambe o restare.
«È troppo indeciso per entrare. Perché non sa cosa vi troverà all'interno una volta che l'avrà fatto. Se lo spettro di sua nonna, oppure la cruda verità» Skye non poté fare a meno di alzare anche lei un angolo della bocca a quella risposta. Guardò il fondo del bicchiere e rimuginò su quelle parole. «Quindi deduco che ti ha vista» dopo la battaglia, Icaro era stato impossibilitato di proteggere quel posto. «Penso di si. Da allora però non l'ho più rivisto gironzolare in queste zone. Né lui né i suoi scagnozzi» pensavano realmente che quella fosse una casa infestata dai fantasmi? oppure aveva paura della realtà? ovvero ammettere che sua nonna si era spacciata per morta piuttosto che accettare una vita a corte accanto a suo padre Gor. A volte Skye stentava a credere che Icaro fosse suo figlio e che una parte del suo sangue fluisse anche in Maicol.

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