«Perché ci stiamo fermando di nuovo?» domandò esausta Koraline, anche lei era impaziente di ritornare a casa. Era ancora strano per lei vedere la sua dama con vestiti meno eleganti, in quel momento per esempio era rintanata nel cappuccio della sua felpa, faceva ancora freddo, segno che non si erano avvicinati ancora alla loro destinazione. Skye alzò lo sguardo verso il parabrezza, effettivamente stavano abbandonando l'autostrada. Alla guida c'era George che, guardando tutti dallo specchietto, rise sonoramente. «Pensavate davvero tutti che saremo entrati oltre i confini in questo modo? cosi?» Skye e Koraline si scambiarono uno sguardo interrogativo mentre Cal si stava appena svegliando brontolando qualcosa sui suoi muscoli irrigiditi dal troppo allenamento. «Okay, pensavate davvero di entrare cosi» farfugliò George incredulo, girò quasi tutto il volante affinché il camper svoltasse creando un semicerchio.
«Non capisco. Perché stiamo andando in...Serbia» Koraline lesse i segnali stradali. «Dobbiamo trovare delle armi e, possibilmente, dei vestiti adeguati» rispose semplicemente il soldato, come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo. «E tutto questo lo troveremo in Serbia?» bofonchiò la dama. Lui rise ancora. «Se la memoria non mi inganna ed una mia vecchia amica ha ancora aperta la bottega...sì» confermò prima di fare un grosso sbadiglio. La dama insistette «E come pensi che ripagheremo tutta questa roba?» Skye riprese il suo borsone e sversò il contenuto sul ripiano del piccolo cucinino del camper. Alla vista dei soldi, Koraline fece spallucce. «Questo è tutto ciò che abbiamo a disposizione» le monete e i contanti che vedeva sul ripiano non erano neanche lontanamente sufficienti a pagare diverse armi. Ammesso che il loro prezzo fosse molto alti. «Rimpiango le ricchezze del Palazzo» concluse la sua dama. Cal si avvicinò «Anch'io dovrei avere qualcosa» bofonchiò cercando il suo zaino. Quando sentì di nuovo la risatina di George si voltò di scatto verso di lui digrignando i denti dal nervoso. «Che cosa trovi ancora cosi divertente?» chiese brusca azzittendolo di colpo.
«Non preoccupatevi, la mia amica mi doveva un grosso favore, se è come ricordo dovremmo stare tranquilli»Tranquilli. Skye non conosceva più il significato di quella parola. Non avevano molte scelte, quindi non restò altro da fare che aspettare che George li guidasse nel luogo che ricordava.
Non sperò. Da quando si era risvegliata nel letto dell'ospedale a Dover, aveva smesso di sperare. Aveva capito che la vita ti dava qualcosa soltanto quando ti rimboccavi le maniche per ottenerla, e mai niente sarebbe arrivato dal nulla. O da un semplice sentimento come la speranza.
Quando il camper parcheggiò sul ciglio di una stradina parzialmente sterrata e davanti a pochi edifici semi illuminati, tutti guardarono il soldato alla guida circospetti. Si trovavano quasi in mezzo ad una campagna, lontani dal centro abitato. Intorno al veicolo parcheggiato vi erano soltanto poche case e non avevano tutte la parvenza di essere abitate. Poco lontano, la puzza di un porcile li accoglieva assieme ai versi degli animali. Una nebbia fitta accompagnata da una spessa umidità alleggiava sopra alle lande che si estendevano per chilometri e chilometri, rendendo lo scenario ancora più spettrale insieme ai rami degli alberi spogli che si stagliavano contro il cielo scuro. Quando scesero dal camper, la sua scarpa scricchiolò sotto allo strato di ghiaccio sottile che ricopriva l'erba, rendendola di un verde spento, come se intorno ad ogni stelo vi fosse una platina di gelo che sottraesse loro ogni linfa vitale.
«Ci siamo» anche George saltellò giù dal veicolo, come prima cosa fece sgranchire le gambe poi aspettò che tutti lo seguissero.
Skye afferrò un misero coltello da cucina che trovò dentro ad un piccolo cassetto delle posate e lo nascose all'interno dei suoi jeans. Non è che non si fidava di George era che...Troppe volte era stata presa alla sprovvista e indifesa o si era fidata delle persone sbagliate. Come quella volta che si era ritrovata nel bosco con Constance che le puntava una pistola contro. O come Karim e Gabriel. Non sarebbe più successo.
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REVENGE
Romance(Volume 3 di RESISTANT) Dopo anni Skye si ritrova di nuovo al punto di partenza: Dover. Il luogo in cui è cresciuta e dov'è scappata seguendo la passione per la danza, che l'ha portata a tutt'altro come ad affrontare nuove sfide e nuove emozioni mai...