Controllò ancora una volta i tasconi e tutto l'occorrente che le sarebbe servito nei giorni avvenire mentre mani gentili attorcigliavano i suoi capelli, diventati fin troppo lunghi per i suoi gusti, in una treccia bassa.
«Sei sicura di voler andare? Infondo ne sono già in troppi» richiese Ginevra abbassando la voce, attenta a non farsi sentire da nessun altro, come se le stesse proponendo qualcosa di illegale.
Annuì decisa e lasciò che Koraline si inginocchiasse per stringerle meglio le stringhe degli stivaletti.
«Sei testarda come un mulo» assodò quest'ultima, rialzandosi lentamente finché non distese tutta la sua colonna vertebrale. Gli occhi blu avevano già un sottile strato di lacrime che tratteneva a stento.
Skye faticò a non lasciarsi travolgere da tutte quelle emozioni, la sua empatia rischiava ancora una volta di collegarsi con i sentimenti delle sue amiche.
«Smettetela. Parlate come se non dovessimo rivederci mai più» apostrofò, camuffando la voce tremante con un finto colpo di tosse.
Ginevra portò via le dita dai suoi capelli, adagiandole cautamente sulle sue spalle, esercitò una piccola pressione affinché lei potesse ruotare di mezzo busto e ammirarla in viso.
«Ma che dici! Certo che ci rincontreremo» promise con molta più sicurezza di lei. Il sorriso caldo e rassicurante che affiorò sulle sue labbra le fece provare la dolce sensazione di quando da piccola ritornava a casa dopo scuola e correva diretta nella stalla di suo nonno.
Per calmare ogni nervo ripensò proprio a quello, ricordò l'odore di fieno, il rumore ovattato degli zoccoli contro il terreno fangoso e la sensazione del manto imperlato scivolarle sulle dita.
Tirò un sospiro ricco di tensione e attese che anche Koraline concordasse.
Ovunque fossero, qualsiasi cosa sarebbe successa, si sarebbero riunite tutte e tre.
«Ci alleneremo fino al tuo ritorno» garantì la sua dama. Skye annuì scoccandole un sorriso fiero.
Non ne dubitava, era già quattro settimane che le due si allenavano assiduamente e i risultati sul loro corpo non si erano attardati ad arrivare. Le braccia si dimostravano più toniche, la schiena più diritta, i muscoli un po' più scolpiti rispetto al solito e anche se gli indolenzimenti non erano mai cessati, avevano continuato ogni giorno ad esercitarsi. Perfino Pierre, Ronald e Wave non avevano avuto un attimo di tregua ad impartire loro insegnamenti.George entrò nel tendone e portò lo sguardo disorientato sulle presenti. «Servono altre munizioni?» alzò una piccola scatola in latta piena di pallottole che lui, Cal e gli altri avevano costruito durante la sua convalescenza.
«Non ne sono mai troppe» acconsentì prendendo subito a volo la scatola che le aveva appena lanciato.
«E voi due...per carità toglietevi quell'espressione funebre dalla faccia! sta andando in missione non al patibolo» rimbeccò con disapprovazione l'uomo.
Koraline annuì per fargli capire che aveva sentito le sue parole, ma non riuscì a trattenersi oltre e scoppiò in un singhiozzo che precedette un pianto disperato.
«Oh andiamo! Non le sarete di conforto così!» fece qualche passo per raggiungere l'amica, poi il soldato afferrò le mani incollate al viso della ragazza, evitandole cosi di nascondersi ulteriormente. La condusse all'esterno, provando a sussurrarle delle battute alla rinfusa nel vano tentativo di riportarla a sorridere.
«Grazie» mimò Skye quando lui alzò una mano per salutarla prima che i due sparissero oltre la tenda.
Quando entrambi uscirono, sistemò la scatola di munizioni nel suo zainetto e portò una cinghia intorno alle spalle.
«Allora è arrivato il momento» sentenziò ad un certo punto Ginevra.
Non era più tanto certa che si stesse riferendo solo alla sua imminente partenza.
«Già...» mormorò riflettendo bene sulle parole che avrebbe dovuto dirle.
La dama le passò il coltello che le era scivolato via due giorni prima, quando tutti si erano rintanati nella botola a causa dei bombardamenti.
«L'ho raccolto io...stavo aspettando il momento giusto per ridartelo» ammise, ponendoglielo dal lato del manico. Lo afferrò, riponendolo al sicuro in una delle sue tasche.
«Perché mi hai mentito?» cacciò fuori in un respiro affrettato. Finalmente aveva detto ad alta voce ciò che l'aveva assalita durante quei giorni, non concedendole neanche un attimo di tregua.
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REVENGE
Romance(Volume 3 di RESISTANT) Dopo anni Skye si ritrova di nuovo al punto di partenza: Dover. Il luogo in cui è cresciuta e dov'è scappata seguendo la passione per la danza, che l'ha portata a tutt'altro come ad affrontare nuove sfide e nuove emozioni mai...