18. Ci Si Può Curare Da Soli

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Avvennero due cose.

1 Il respiro di tutti si arrestò bruscamente. Saleem si alzò lento dal tavolino e Joseph riportò lo sguardo sbalordito su di lei.
2 Lama invece, si scagliò sul suo corpo come una tigre in agguato.

Non fece in tempo ad evitarla o spostarsi, che le fu addosso. Venne spinta violentemente contro il muro e il dolore dormiente in tutto il suo corpo si risvegliò di colpo, privandole perfino di sentire cosa Lama le stesse urlando contro in quel momento.
Nonostante la donna inveisse ad un palmo dal suo viso, Skye non riusciva a distinguere una sola parola di quello che diceva. Seppe solo riconoscere L'orribile sensazione, che ormai le era familiare, che le attraversò il corpo distogliendola dal dolore. Il panico. L'essere bloccata sotto qualcuno.
Provò ciò anche quando le dita dell'amica colpirono il suo viso, e l'orribile sensazione si intensificò quando chiuse i palmi intorno al suo collo.
Skye non vide più Lama di fronte a lei ma Maicol.
Rivide le fiamme della tenuta che divoravano un cielo notturno e due paia di occhi azzurro ghiaccio iniettati d'odio.
Visse il momento in cui il respiro arrancava e il cuore decelerava.

Il seguito successe molto velocemente affinché gli altri potessero reagire.
Nonostante il dolore dell'anima e del corpo, si risvegliò dai quei ricordi ed uscì fuori dal suo panico.
Afferrò il polso di Lama con una mano e glielo strattonò, stritolandolo e piegandolo affinché non assumesse una posizione strana che la impossibilitasse di muoversi oltre.
Per evitare che si rompesse, Lama fu costretta a seguire ogni suo mossa forzata, ritrovandosi a darle la schiena.
«Tu» ringhiò la donna, emettendo un piccolo gemito di dolore o disprezzo quando gli incurvò ancora di più il braccio, premendoglielo contro alla spina dorsale. La costrinse a piegare il busto sul tavolo e per precauzione le affondò un ginocchio in mezzo ai reni, bloccandola definitivamente.
«Prova di nuovo a toccarmi e sarà l'ultima cosa che farai» avvisò con voce piatta e per niente arrochita. L'amica non si mosse di un millimetro mentre aveva la faccia schiacciata contro il ferro. Lo prese come un consenso. Prima di lasciarla del tutto però, affondò il ginocchio più in profondità.
Con un colpo secco la lasciò, ed indietreggiando da lei, non osò alzare lo sguardo verso tutti gli altri.
«Stronza» biascicò Lama, rimettendosi diritta e reggendosi il braccio che le aveva strattonato.

«Qualcun altro vuole provare ad ammazzarmi?» nessuno fiatò.
«Finn è morto. È successo il giorno della battaglia e non sono riuscita a salvarlo» confessò, abbassando qualche ottava.
George dall'altro lato della stanza, catturò il suo sguardo sfuggente e ciò che vide inciso nel soldato era un misto di disappunto e incredulità. Non le avrebbe perdonato tanto facilmente di non averglielo rivelato prima, quando avevano avuto diverse opportunità durante il viaggio.
Temette avesse deluso tutti, per questo quando uscì spedita dall'edificio, si riguardò dal voltarsi indietro e sperare che qualcuno la raggiungesse.

A volte aveva la sensazione che da quando aveva stretto il patto con Icaro aveva semplicemente aperto gli occhi su chi fosse lei per davvero.
Ma soprattutto su chi fossero gli altri.
Nel bivio che conduceva al camper e alla Torre, frenò l'istinto di cercarlo. Sebbene era tentata di raggiungerlo e parlargli...Scelse la Torre.

Salendo decine e decine di gradini che la portavano sempre più in alto, con il cuore in gola, raggiunse la cima mascherano l'affanno e silenziando definitivamente il suo caos interiore.

Alla vista dello scenario apocalittico della Torre, si era aspettata di esplodere in un pianto consolatorio o nell'ennesimo attacco di panico.
Invece, Dopo aver ucciso Edwin, affrontato una quantità indefinita di uomini e aver visto il suo amico morire, Skye sembrava essere diventata dura come l'acciaio della Fortezza.
Indistruttibile come il diamante che portava ancora al dito.

Dopotutto, la città sotto di lei non era cambiata. La desolazione era ancora l'unica padrona di quel regno. Appoggiò una tempia contro alla vetrata rimasta incredibilmente intatta e fece un respiro profondo. Il suo petto si acquietò assieme ai battiti tumultuosi del suo cuore.

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